FFF20 – Window Horses: The Poetic Persian Epiphany of Rosie Ming: recensione

La recensione di Window Horses: The Poetic Persian Epiphany of Rosie Ming, film d'animazione diretto da Ann Marie Fleming, vincitore del Platinum Grand Prize durante la 20a edizione del Future Film Festival di Bologna. 

Window Horses: The Poetic Persian Epiphany of Rosie Ming è un film d’animazione diretto da Ann Marie Fleming, prodotto dal National Film Board of Canada, e vincitore del Platinum Grand Prize durante la 20a edizione del Future Film Festival di Bologna.

Rosie Ming, una giovane poetessa canadese, vive a Vancouver con i suoi nonni sognando ad occhi aperti di poter girare il mondo e di visitare Parigi. Rosie non ha più i genitori, il padre la abbandonò quando era molto piccola e la mamma morì in un incidente stradale. In seguito alla sua pubblicazione di un piccolo libricino di poesie, viene invitata ad un festival di poesia a Shiraz, in Iran. Il suo stupore si accompagna alla grande preoccupazione dei nonni, che non appena apprendono di questo viaggio le confezionano uno chador nero da indossare.

Una volta a Shiraz Rosie viene travolta da un turbine di storie, poeti e culture differenti. Ciò di cui si rende conto è quanto l’Iran, ed in particolare Shiraz, sia un paese dedito alla poesia e di quanto sia moderno. A toccarla molto da vicino è la storia di Di Di, un esiliato politico che si trovava nel Regno Unito al tempo del massacro di Pechino (la protesta di piazza Tienanmen) e che rifiutò di tornare in Cina. E sarà proprio in quegli attimi che le origini di Rosie, cinesi da parte di madre e iraniane da parte di padre, trovano finalmente un senso e una centralità nella sua vita, ascoltando poesie e storie di vita di donne e uomini di tutto il mondo. Una realtà che la costringe a riconciliarsi con le sue radici, con la sua storia personale e la sua identità culturale.

Il film di Ann Marie Fleming trionfatore al Future Film Festival 20

Window Horses: The Poetic Persian Epiphany of Rosie Ming Cinematographe.it

Window Horses: The Poetic Persian Epiphany of Rosie Ming è un film molto toccante che usa la poesia come strumento per superare le barriere culturali, una pellicola che urla a gran voce quanto sia doveroso abbattere ogni xenofobia o confine generazionale. Il personaggio di Rosie, sia dal punto di vista visivo che narrativo, è l’essenza dell’epifania che, come da titolo, celebra la varietà di esperienze e culture che il mondo deve condividere, la sua rivelazione personale parte da qui, dalla poesia. Il posto ideale per cominciare.

Molti dei personaggi di Window Horses condividono un design molto vivace, quasi in stile Modigliani, mentre Rosie si distingue da tutti: la sua è la figura più astratta e semplice, si può dire stilizzata, disegnata con uno stile rudimentale. Per il suo corpo sono state usate linee molto semplici: due piccoli puntini per gli occhi, una gonna rosa, la testa a palloncino e due code di cavallo con perline che si muovono come antenne. All’inizio, la semplicità di Rosie sembra stonare con il resto delle scene ma, mentre il personaggio cresce e apprende di più sulle sue origini personali, il suo tratteggio minimalista diventa parte di una storia più complessa.

In un certo senso, l’assoluta semplicità visiva di Rosie è perfetta e coerente con la sua persona, considerando che è una ragazza cresciuta totalmente all’oscuro del suo passato, privata dell’esperienze di vita e persino della verità sui suoi stessi genitori. Una negazione che è resa visivamente, come assenza di un trascorso, di un legame con il suo mondo che quindi la rende minale, approssimativa, come se fosse una bozza in fase di scrittura.

Window Horses: The Poetic Persian Epiphany of Rosie Ming – un film che usa la poesia come strumento per superare le barriere culturali

Window Horses: The Poetic Persian Epiphany of Rosie Ming Cinematographe.it

Rosie è come una lavagna vuota, un frammento di argilla vergine, creata per evolversi nel corso del film, da semplici disegni ad immagini molto più elaborate, tutto per rispecchiare il mondo in rapida espansione di Rosie. La regista Ann Marie Fleming utilizza diversi stili di animazione per mostrare il viaggio di Rosie, ed è un piacere visivo immenso. Nonostante alcune tecniche si pongano in contrasto l’una con l’altra, c’è armonia tra gli stili e le scene.

Window Horses: The Poetic Persian Epiphany of Rosie Ming è un film a cui interessa ritrarre persone molto differenti, di diversa estrazione, impegnate ad ascoltarsi, a dialogare tra loro, usando la poesia come punto di partenza per porre piccole e grandi domande sulla vita. Sebbene cresciuta in Canada, Rosie trova tanti collegamenti sia con la sua identità cinese che con quella iraniana. Ma più di tutti questo suo viaggio nasce come riconciliazione con la figura paterna, un cammino di perdono, di crescita e consapevolezza.

Regia - 4
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.7