Flowers in the Attic, la saga familiare targata Lifetime tv
Flowers in the Attic è il primo di una serie di film televisivi che si ispirano ad una collana di libri – scritti nel 1979 – da V.C. Andrews. Conosciuta ai più come Dollaganger series, il network americano della Lifetime tv (lo stesso che trasmesse le Devious Maids per intenderci), nel gennaio del 2014 ha deciso di imbarcarsi in questa avventura seriale complessa e di non facile fruizione. I libri scritti dell’autrice infatti che mixano tematiche familiari con una spruzzatina di noir, sono nella loro interezza un buon esempio di scrittura serial/letteriaria. L’adattamento televisivo prendendo le distanze dal romanzo e con tutti i pregi ed i difetti, rimane un discreto prodotto d’intrattenimento dedicato prettamente ad una casalinga annoiata.
La saga della famiglia disfunzionale ed in odore d’incesto dei Dollaganger inizia con Flowers in The Attic, continua con Petals in the Wind e si conclude con If There Be Thorns e Seeds of Yesterday. Il primo film tv rimane quello più riuscito, il secondo è intrigante ma si perde in alcuni colpi di scena da soap-opera, il terzo tesse un racconto dispersivo ma comunque intrigante e l’ultimo, che è stato trasmesso la scorsa domenica in America, conclude degnamente la vicenda anche se, in tutta onestà, già con il secondo film tv si poteva scrivere la parola fine.
È negli anni ’50 che inizia la vicenda di Flowers in the Attic; protagonisti sono una famiglia composta da madre (dispotica ed egoista), padre (dolce ed affettuoso) e 4 figli. Quando papà Christopher muore in un incidente stradale, mamma Corrine (Heather Graham) senza un soldo decide di tornare con i suoi figli in Virginia, per cercare di riacquistare la fiducia dei suoi genitori che anni or son hanno diseredato la figlia. Non è tutto oro quello che luccica perché la tenuta dei Dollaganger nasconde un segreto fra le sue mura che i figli più grandi di Corrine, Chaty (Kiernan Shipka) e Cory (Mason Dye), scopriranno a loro spese. Chiusi nella soffitta ed abbandonati dalla madre, i due fratelli innocentemente cominceranno a provare un sentimento che va ben oltre l’affetto familiare. Senza una guida ed osteggiati da una nonna crudele e meschina, Cathy e Cory dopo due anni di prigionia riescono a fuggire.
Petals in The Wind ha uno stacco generazionale di 10 anni. Vediamo infatti i due fratelli felici ma ancorati a vecchi ricordi. Cathy ora è una ballerina e Cory un medico, ma svariate situazioni costringono la giovane a mettersi in contatto con la madre che, nel frattempo vive una vita nel lusso più sfrenato. In un gioco di intrighi e vendette, Cathy e Cory ancora fatalmente innamorati, dopo aver distrutto la reputazione della madre, fuggono nuovamente sperando di poter vivere serenamente questo amore proibito. Un altro salto temporale caratterizza If There be Thorns ed i protagonisti oramai adulti e con figli al seguito, dovranno difendersi dalla diffidenza della gente.
La Dollaganger saga quindi nonostante i suoi pregi e difetti, rappresenta un esperimento audace ed allo stesso tempo molto intrigante per la serialità americana. Non è da tutti riuscire a raccontare un amore proibito senza scadere nella volgarità e nel no-sense, perché Flowers in The Attic come tutti i film a lui succeduti, altri non sono che un saga familiare d’altri tempi. Calcando un po’ la mano ed adattando la narrazione secondo i gusti del pubblico, i film tv della Lifetime, colpiscono il cuore dello spettatore per un’ottima release scenica, una narrazione spedita ed accattivante, un cast più o meno omogeneo ed un‘atmosfera da romanzo Harmony. Flowers in the Attic dedicato sicuramente ad una fetta di pubblico meno esigenze e con poco senso critico, rimane comunque un tentativo piuttosto riuscito dato che, nonostante tutto, riesce a fotografare quasi un ventennio di storia americana.
http://https://www.youtube.com/watch?v=eaxWP3htqNs