Forever: recensione

Mi chiamo Henry Morgan. La mia è una lunga storia. Potrebbe suonarvi poco plausibile, anzi, probabilmente non mi crederete. Ma ve la racconterò comunque, perchè, oltretutto di tempo ne ho parecchio.
Ho vissuto una vita piena, ho amato alla follia, mi hanno spezzato il cuore, ho combattuto guerre e ho visto
più morte di quanto avrei voluto. Nella mia lunga vita sono andato incontro a molte fini diverse, ma l’inizio è soltanto uno. Tutto è cominciato duecento anni fa: ecco, quella notte è successo qualcosa, una trasformazione. Provo ancora amore, piacere, dolore. La mia vita è come la vostra. Eccetto per una piccola differenza: non finisce mai. Da quella notte di circa due secoli fa, ogni volta che muoio, ritorno sempre in acqua e sono sempre nudo.

Henry Morgan ed Abe.

Henry Morgan ed Abe.

Con un incipit del genere è difficile non rimanere incuriositi da Forever, serie statunitense di casa ABC andata in onda dal 22 settembre 2014 e conclusasi questo 5 maggio. Il protagonista è appunto Henry Morgan, interpretato da un Ioan Gruffudd in stato di grazia, il quale, per un ignoto motivo, diventa immortale. Nato nella seconda metà del 1700, Henry ha approfittato della sua condizione per studiare non solo la propria, ma anche per approfondire la conoscenza scientifica diventando un eccellente medico legale. Avendo acquisito qualità deduttive ed eccelsa lucidità, affianca la detective del dipartimento per il quale lavora, Jo Martinez, durante le sue indagini in Polizia.

Jo Martinez con Henry.

Jo Martinez con Henry.

Forever è una serie semplice, senza troppi fronzoli: composta da 22 episodi, la qualità e la raffinatezza degli stessi, scritti in maniera lineare, riescono a mettere in equilibrio una trama orizzontale che si dipana lentamente, ma con costanza durante tutta la serie, esplodendo con precisione nel doppio finale di stagione. L’impianto crime drama, che compone le trame verticali delle puntate, viene condito da flashback in grado di costruire un solido background del personaggio principale; egli, da narratore vero e proprio, ci mette a conoscenza di tutta la sua vita presente e passata. Con la presenza di Abe, Judd Hirsh, figlio adottivo preso con se, in fasce, durante la Seconda Guerra Mondiale, con colei che sarà il grande amore della sua vita, Abigail interpretata da Mackenzie Mauzy, più spesso richiamata in analessi, ne viene fuori un rapporto padre-figlio decisamente non convenzionale all’apparenza, ma intimo e sincero in profondità.

Abigail, l'amata moglie di Henry.

Abigail, l’amata moglie di Henry.

Come in molte altre serie dall’impronta poliziesca, in cui i casi da risolvere sono al centro della storia, anche in Forever troviamo la coppia vincente: Henry Morgan il medico legale, affianca la detective Jo Martinez, interpretata da Alana de la Garza. I due ricordano vagamente la coppia Sherlock Holmes/John Watson soprattutto nell’intelligenza e nell’esperienza deduttiva di Henry Morgan. Nonostante la semplicità di fondo, la continuità di Forever riesce a descrivere intelligentemente i suoi personaggi, dando loro delle personalità accentuate che raccolgono presto la stima e la simpatia del pubblico. Accanto ad Henry Morgan, troviamo il suo assistente Lucas Wahl, interpretato da Joel David Moore, un ragazzo spigliato, divertente e leale, che quasi pare un nerd dell’obitorio. Jo Martinez, detective del distretto di Polizia, è una donna che ha da poco perso il marito: l’incontro con Henry sarà per lei motivo di rinascita e rivincita nei confronti di una vita non molto fortunata; è affiancata dal Detective Hanson, interpretato da Donnie Keshawarz e dalla Tenente Joanna Reece, interpretata da Lorraine Toussaint, i quali arrivano a riservare ad Henry e Jo estrema fiducia nel loro operato.

Con Lucas, suo fidato assistente.

Con Lucas, suo fidato assistente.

La vita scorre apparentemente tranquilla a New York, tra un caso e l’altro, ma nel momento in cui Henry scopre di non essere il solo nella condizione di immortalità, il percorso del personaggio comincia a prendere due strade diverse, eppure finemente collegate: da un lato Henry continua la sua collaborazione con Jo, dall’altro, per paura di perdere le persone a cui tiene, ancora una volta, comincia ad indagare sull’oscuro personaggio che minaccia di distruggere la sua vita, mantenendo sempre segreta la sua condizione a Jo la quale comincia ad entrare sempre più nella vita dell’uomo. La moralità e quel particolare elemento british che lo rende un gentleman a tutti gli effetti, verranno minati nel momento del confronto con l’uomo sconosciuto. Ne fuoriesce un personaggio ancora più complesso ed interessante: un uomo antico, saggio, impregnato di esperienza e ricordi che, nonostante tutto, prova dolore al pensiero di perdere quelle persone più vicine a lui.

Da sinistra: Lucas, Abe, Henry, Jo, il detective Hanson e la tenente Joanna Reece.

Da sinistra: Lucas, Abe, Henry, Jo, il detective Hanson e la tenente Joanna Reece.

Forever è una serie di buon cuore, variegata, che riesce a mescolare più di un genere mantenendosi sempre costante e volgendo mai nel pesante e noioso. Rivolgendosi ad un target familiare è al tempo stesso versatile: troviamo elementi diversi quali mistero, azione, emozione. Una perla grezza purtroppo stroncata sul nascere dalla stessa emittente televisiva che ha deciso di cancellarla dopo solo una stagione. Lo sgomento di molti a reazione della decisione della ABC è arrivata come un tornado mettendo in discussione le motivazioni della stessa. Evidentemente, i punti forti di Forever, ovvero la semplicità di un soggetto convincente, una costanza precisa di scrittura e l’ottima presenza di cast, non sono bastati ad un meritato rinnovo.
In ogni caso, consigliamo la visione di Forever e ci auguriamo una messa in onda nel nostro paese.

Giudizio Cinematographe

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.8

Voto Finale

Tags: ABC