Frammenti dal passato – Reminiscence: recensione del film
Hugh Jackman interpreta il veterano di guerra Nick Bannister nell'esordio alla regia di Lisa Joy, un thriller sci-fi ambientato in un futuro distopico che annienta le distanze tra passato e presente. Al cinema dal 26 agosto.
Dopo Westworld – Dove tutto è concesso, Lisa Joy scrive, dirige e produce Frammenti dal passato – Reminiscence, distribuito dalla Warner Bros. nelle sale italiane dal 26 agosto 2021, un lavoro portato avanti dalla regista lungo i nove mesi di gravidanza, nato sotto la buona stella dell’ispirazione. Per ogni vita che viene, la tradizione vuole che si realizzi uno scambio tra regni, così la nascita del primo figlio della Joy ha coinciso con la perdita dell’amato nonno. Nel viaggio verso il nord dell’Inghilterra la regista non ha potuto fare a meno di notare l’evidente discrasia tra il cancello modesto, dell’altrettanto umile dimora del nonno situata in una terra di minatori di carbone, e una targa d’oro decorata con la scritta “Suki Lin“. Da una foto in bianco e nero, sbiadita e risalente a circa sessant’anni prima, Lisa Joy è risalita alla figura di una giovane donna dai capelli scuri, forse un vecchio, grande amore conservato nelle memorie analogiche di famiglia. “Si dice che tutti moriamo due volte. La prima quando lasciamo questa Terra. La seconda,
quando svaniscono gli ultimi ricordi di chi muore. La loro storia ora esiste solo nella memoria di Suki Lin, ovunque sia“.
Per quanto ci si sforzi di trattenere all’infinito un suono, un’essenza, una sensazione, la memoria è ingannevole e tiranna, conserva stretta tra le dita ciò che sembra necessario, disperdendo il superfluo. Così perdiamo molto di noi, di chi abbiamo amato, avuto e perso, serriamo gli occhi sperando di non veder svanire i ricordi nell’ombra dell’oblio, cerchiamo un riparo per le nostre orecchie nel tentativo di isolare una voce, un sussurro di pace, una parola detta e mai più replicabile. E se invece potessimo tornare indietro, se si potesse sospendere il presente e annegare coscientemente nei propri ricordi? Se potessimo ancora sprofondare nelle braccia di qualcuno, rivivere l’ultimo saluto con una persona cara, ritrovare ciò che abbiamo perso lungo il corso della vita semplicemente immergendoci nel passato?
Frammenti dal passato – Reminiscence: quando il passato diventa ossessione
Il passato è un tempo e un luogo in cui siamo già stati, un susseguirsi di istanti perfetti, di luci e di ombre. Non ci perseguita, se tentasse di farlo non ci riconoscerebbe neanche. Siamo noi a perseguitarlo, abitanti infelici di questo tempo che è il nostro presente, reietti, disillusi, inappagati.
Nick Bannister (Hugh Jackman) è un veterano di guerra, ora investigatore della mente, che con l’aiuto dell’amica e collega Emily “Watts” Sanders (Thandiwe Newton) scava nel passato dei suoi clienti facoltosi permettendogli di rivivere continuamente sensazioni dimenticate. In una Miami distopica del 2030, sommersa dall’acqua a causa del riscaldamento globale, si consuma l’atavica faida tra poveri e ricchi, detentori del potere e del benessere in una città che sembra cadere a pezzi sotto il germe di una rivoluzione imminente. Ancorato al passato, per indole e mestiere, per Nick le cose cambiano quando incontra la seducente Mae (Rebecca Ferguson) che lo contatta per il banale smarrimento di un mazzo di chiavi. Il rapporto tra i due cresce e si intensifica, fino a sbocciare in un’ardente storia d’amore che trascina Nick nel baratro più ossessivo quando la femme fatale sparisce improvvisamente senza lasciare traccia. Ostinato a ritrovare la compagna, Nick farà luce sull’enigma, districando i nodi con un valido alleato dalla sua parte: il tempo.
Un po’ Inception, un po’ Blade Runner, un po’ troppo: perché Reminiscence non coglie nel segno
Per il comparto visivo e sonoro di Frammenti dal passato – Reminiscence, Lisa Joy si è affidata al mestiere dei suoi colleghi Paul Cameron, direttore della fotogragia, lo scenografo Howard Cummings e il compositore Ramin Djawadi. “Con la realizzazione della Miami sommersa abbiamo avuto l’occasione di spingerci oltre” – dice Cummings – “Luci al neon, acqua scintillante e un parco divertimenti dismesso di New Orleans, il Jazzland, una bellezza del decadimento troppo bella per lasciarsela sfuggire“.
Reminiscence è un noir, un thriller, un film di fantascienza, una commedia sentimentale, un groviglio di generi difficile da districarsi che impenna vertiginosamente sull’emotività tralasciando le linee narrative sottostanti senza possibilità di risalita. Il cast eccellente e la chimica dei protagonisti rimangono insufficienti e inermi di fronte all’incontenibile esplosività di una pellicola che sembra non avere centro. Riproposto come la versione moderna e rinnovata del mito di Orfeo ed Euridice, l’esordio alla regia della Joy è gravido di intenzioni mal riuscite, di flashback e voice over che ne appesantiscono la fluidità e relegano la visione ad un intrattenimento tramontato sul nascere.