Frankenstein di Mary Shelley: recensione del film di Kenneth Branagh
Ecco la nostra recensione di Frankenstein di Mary Shelley, il film del 1994 che adatta il famoso romanzo horror fantascientifico del 1818.
Frankenstein di Mary Shelley è un film diretto e interpretato da Kenneth Branagh, protagonista insieme a Robert De Niro e Helena Bonham Carter. Come dice il titolo, il film è l’adattamento del celebre romanzo di Mary Shelley Frenkenstein, o il Prometeo moderno del 1818, successo letterario dei tempi e passaggio obbligato per chi ama la letteratura horror fantascientifica. Il romanzo è infatti entrato a far parte della storia della letteratura poiché considerato il primo vero romanzo di genere fantascienza.
Frankenstein di Mary Shelley è molto fedele al romanzo del 1818
Il regista e attore protagonista Kenneth Branagh si affidò a Frank Darabont (che in futuro sarebbe divenuto famoso per essere, tra gli altri, il regista de Il Miglio Verde e lo sceneggiatore della serie tv The Walking Dead) per la stesura della sceneggiatura del film, che doveva risultare molto più fedele al romanzo rispetto ai titoli cinematografici fino ad allora prodotti. In questo modo il regista e attore britannico, fino ad allora famoso per il suoi adattamenti shakespeariani (dall’Enrico V al successo Molto rumore per nulla) per il cinema, voleva dar più spazio a personaggi fondamentali della storia oltre al Dr. Frankenstein e alla sua creatura, come la madre e il padre, e il suo piccolo fratellino. Ecco la trama di Frankenstein di Mary Shelley: “Respinta dalla società, una creatura creata con cadaveri di criminali e un brillante cervello cova vendetta contro il suo artefice, il dottor Viktor Frankenstein”.
Frankenstein è un personaggio immortale nel vero senso del termine
La storia del Dottor Frankenstein e della sua creatura ricucita con l’unione di diversi pezzi umani, dalla grande intelligenza e nata dall’elettricità, è davvero famosa e amatissima. Il personaggio ginevrino ha avuto tantissimi adattamenti cinematografici, ben 37. Frankenstein 70 del 1958 con Boris Karloff, al parodico Frankenstein Junior del 1974 di Mel Brooks con protagonista Gene Wilder, fino al più recente Victor – La storia segreta del dott. Frankenstein del 2015 con Daniel Radlcliffe e James McAvoy, solo per citarne i più famosi. In particolare Frankenstein di Mary Shelley è una produzione Tristar, casa cinematografica che negli anni 90 si dedicò alla realizzazione di adattamenti cinematografici della letteratura gotica come Dracula di Bram Stoker del 1992 prodotto e diretto da Francis Ford Coppola. Proprio quest’ultimo avrebbe dovuto dirigere l’adattamento del romanzo di Mary Shelley, poi affidato a Branagh con cui Coppola poi litigò a causa delle scelte di sceneggiatura e di montaggio che al regista de Il Padrino non andavano bene.
Frankenstein di Mary Shelley: montaggi concitati, prove recitative stridenti e melodrammaticità fuori luogo
Il film è pomposo sotto ogni aspetto: dalle interpretazioni cariche e decisamente teatrali – spesso i personaggi urlano -, alle scenografie sfarzose, dagli effetti speciali pomposi e i trucchi posticci, alle musiche imponenti che sottolineano in modo eccessivamente evidente gli stati di tensione della storia ed emotivi dei personaggi. Le lunghe due ore sono quasi insostenibili tra montaggi concitati, prove recitative stridenti (anche quella di Bob De Niro, impacciato nel suo costume) e melodrammaticità fuori luogo. Senza togliere meriti a Branagh che ha confezionato un’opera mastodontica, è palese la difficoltà incontrata nel cercare di captare l’essenza di un romanzo vasto per intrecci e denso di situazioni di genere. Un mix tra Titanic, The Elephant Man e Ragione e Sentimento. Di sicuro un film che spiega in modo approfondito e forse meglio di altri adattamenti l’universo di Dr. Frankenstein creato da Mary Shelley.
Frankenstein di Mary Shelley è disponibile su Netflix.