Frankenweenie: recensione

La notte di Halloween ormai è alle porte! Invece di festeggiare in compagnia di streghe, mostri e fantasmi perchè non farlo con il cane Sparky e il suo padroncino Victor Frankenstein, protagonisti del film d’animazione Frankenweenie?

Uscito nel 2012 e diretto da Tim Burton, la trama è fortemente ispirata al romanzo dell’autrice londinese Mary Shelley, ambientato però nel New Holland in un periodo più recente. La storia parla di Victor, un brillante ragazzo che, appassionato di cinematografia e scienza, decide di far rivivere il suo cagnolino, morto in seguito ad un tragico incidente. Attraverso degli esperimenti galvanici, il piccolo Sparky finalmente si risveglia suscitando la gioia del ragazzo che però, ritiene sia più saggio tenere i genitori ignari della vicenda per evitare che il panico si diffonda. Questo non avviene poichè il cane riesce ad uscire di casa e verrà notato da alcuni conoscenti di Victor il quale chiederanno a quest’ultimo di rivelare i segreti della resurrezione dei morti in cambio del silenzio. Da qui avrà inizio il chaos totale. Altri verranno a conoscenza dell’esperimento di Victor e, nel tentativo di emularlo, creano dei veri e propri mostri che diffonderanno panico e distruzione. La colpa di tutto ciò viene data al povero Sparky che, in un finale commovente, muore ma i cittadini di New Holland, mossi a compassione, decidono di premiarlo donandogli di nuovo la vita.

Frankenweenie

Il film, prodotto dalla Walt Disney Pictures, rappresenta un trampolino di lancio verso qualcosa di originale che offra una panoramica sul mondo infantile, facendo ausilio degli aspetti che caratterizzano la storia del mostro di Frankenstein. Fantasia, bullismo, creatività, affetti rappresentano le chiavi di lettura della storia intera, ambientata in un paesaggio tipico burtoniano caratterizzato da elementi gotici quali il paesaggio dark e la morte, trattata con il tipico Humor Nero che la spoglia del ruolo di sicura trionfatrice.

Frankenweenie con i suoi protagonisti rappresenta l’esatto opposto dell’opera di Mary Shelley. Il film mette in evidenza gli elementi mancanti all’interno del romanzo dell’autrice londinese quali l’amore tra la creatura e il creatore e la pietà dei cittadini che invece sono presenti all’interno della storia di Frankenweenie creando un contrasto notevole.

Giudizio Cinematographe

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4.5
Recitazione - 4
Sonoro - 4
Emozione - 4

4.1

Voto Finale