Freelance: recensione del film con John Cena e Alison Brie

Freelance è un flop, nonostante le migliori premesse: il carisma di John Cena non salva una pellicola senza mordente e originalità.

Freelance, la nuova commedia d’azione con John Cena, disponibile in streaming su Prime Video a partire dal 2 giugno 2024, è stata una vera delusione per critici e spettatori. Diretto da Pierre Morel, conosciuto per il suo lavoro su Taken, il film segue le vicende di Mason Pettits (Cena), un ex soldato delle forze speciali che si trova coinvolto in una missione di protezione della giornalista Claire Wellington (Alison Brie) durante un’intervista con un dittatore sudamericano, Juan Venegas (Juan Pablo Raba). Nonostante un cast di alto livello, che include anche Christian Slater e Alice Eve, Freelance non riesce a raggiungere nessuno degli obiettivi prefissati, ottenendo un impietoso 0% su Rotten Tomatoes. E la critica internazionale ne ha ben donde!

Freelance: un film banale e con una struttura caotica

La trama parte con Mason, che dopo aver abbandonato la vita militare, cerca di adattarsi alla routine familiare. Tuttavia, la sua sete di avventura lo spinge ad accettare un incarico ad alto rischio: proteggere Claire durante un’intervista al malvagio e pericoloso dittatore, Venegas. Quando un colpo di stato militare sconvolge i piani, i tre si trovano a dover fuggire attraverso la giungla, cercando di sopravvivere alle insidie del nuovo ambiente ostile.

Nonostante le premesse intriganti, Freelance fallisce miseramente nel portare avanti una storia coerente e coinvolgente. Le criticità principali riguardano la sceneggiatura, scritta da Jacob Lentz, che appare decisamente caotica, confusa e priva di vero mordente. La complessità inutilmente intricata della trama e la mancanza di battute efficaci rendono il film una poltiglia di generi malriuscita e risibile, lasciando allo spettatore l’impressione di assistere a un “finto film” dentro un altro film.

Un altro punto debole di Freelance, imperdonabile quando ci si trova davanti a una commedia con sottintesi erotici e romantici, è l’assenza di chimica tra i protagonisti. John Cena e Alison Brie, entrambi attori talentuosi che però non riescono a trovare un’intesa sullo schermo. Le loro interazioni risultano forzate e prive di naturalezza, rendendo difficile per gli spettatori investire emotivamente nelle loro vicende. Anche i personaggi secondari, interpretati da attori di spessore come Christian Slater e Alice Eve, non aggiungono valore al film, rimanendo bloccati in ruoli stereotipati e poco sviluppati.

La regia di Pierre Morel, che in passato ha dimostrato di saper gestire l’azione con grande maestria, in Freelance risulta sorprendentemente piatta e priva di creatività. Le scene d’azione sono poco coinvolgenti e non riescono a compensare la mancanza di una trama solida. Inoltre, l’umorismo, che dovrebbe essere il punto forte di una commedia d’azione, è quasi completamente assente o, peggio, imbarazzante.

Freelance tenta di affrontare questioni geopolitiche, ma lo fa in modo superficiale e maldestro. Le dinamiche tra multinazionali e paesi vessati, così come le relazioni di potere, vengono ridotte a caricature prive di qualsiasi profondità o realismo. Questo approccio non solo sminuisce l’intero contesto della storia, ma risulta anche offensivo per chi cerca un minimo di autenticità e intelligenza nelle trame di questo genere.

Uno degli aspetti positivi del film è rappresentato dai riferimenti meta-cinematografici, che riescono a strappare qualche sorriso agli spettatori più attenti. Tuttavia, questi sprazzi di originalità non bastano a salvare il film dalla mediocrità. Le citazioni a classici come Full Metal Jacket, The Interview, Il Padrino e i richiami a Tim Burton sono gestiti in modo tale da sembrare più un tentativo disperato di conferire spessore a un prodotto altrimenti vuoto.

Freelance: valutazione e conclusione

In definitiva, Freelance è un film che non riesce a trovare una sua identità. È una commedia che non fa ridere, un action movie che non coinvolge e una critica sociale che non sa cosa vuole comunicare. John Cena, nonostante la sua solita carica di energia, non riesce a salvare una pellicola priva di sostanza. La pellicola rappresenta un passo indietro nella carriera cinematografica di Cena e un esempio lampante di come anche un cast stellare e un regista esperto possano fallire se la base, ovvero la sceneggiatura, è così terribilmente carente.

Regia - 2
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2
Recitazione - 2
Sonoro - 2
Emozione - 2

2