Game Over, Man! – recensione del film Netflix con Adam Devine

Game Over, Man! è un film originale Netflix del 2018 diretto da Kyle Newacheck e interpretato da Adam DevineAnders Holm e Blake Anderson, cioè uno degli ideatori e i tre protagonisti di Workaholics, apprezzata sitcom statunitense ancora inedita in Italia. Sono inoltre presenti nel film nella parte di loro stessi diverse celebrità come il rapper Shaggy, Donald Faison (Turk in Scrubs) e Joel McHale (Jeff in Community).

Game Over, Man! cinematographe

Alexxx (Adam Devine), Darren (Anders Holm) e Joel (Blake Anderson) sono 3 inservienti in un lussuoso hotel, che cullano il sogno di ottenere fama e ricchezza grazie alle loro strambe invenzioni, fra le quali il cosiddetto Skintendo, un dispositivo indossabile con cui è possibile guidare i personaggi di un videogame. Le loro strade si incrociano con quelle del ricco ospite dell’hotel Bey Awadi (Utkarsh Ambudkar), il quale finisce però nel mirino dei due criminali Conrad (Neal McDonough) e Irma (Rhona Mitra). Ha così inizio una dura e violenta battaglia all’interno dell’hotel, con i 3 inservienti nell’improbabile ruolo di eroi della situazione.

Game Over, Man!: quando Die Hard incontra WorkaholicsGame Over, Man! cinematographe

Netflix continua a cercare il proprio posto nell’industria cinematografica spingendo sul genere, e in questo caso in una commistione fra commedia e action movie che strizza platealmente l’occhio a Die Hard per ambientazione e dinamiche narrative. A differenza del cult con Bruce WillisGame Over, Man! non riesce però mai a trovare né il giusto livello di tensione né efficaci momenti comici, finendo per aggrapparsi a improvvisi momenti splatter e alle più demenziali gag sessuali a base di preservativi usati e peni tagliati per lasciare una minima traccia del proprio passaggio.

Adam Devine (già visto recentemente su Netflix nel più riuscito Se ci conoscessimo oggi), Anders Holm e Blake Anderson mettono in scena delle versioni rivedute e corrette dei loro personaggi nel già citato Workaholics, ovvero degli adulti sprovveduti e incapaci di lasciarsi completamente alle spalle la vita da college fatta di eccessi e bagordi, perdendo però per strada gran parte di quello spirito irriverente e spudorato che ha fatto la fortuna della serie. Anche a causa della sciatta sceneggiatura dello stesso Anders Holm, il risultato è un gruppo di protagonisti vuoti e poco carismatici, caratterizzati unicamente attraverso la loro dabbenaggine e cliché banali anche per una produzione di basso profilo come questa (uno alle prese con la scoperta della propria sessualità, l’altro afflitto dai suoi eccessi e il terzo implicitamente promosso ad atipico e utopico trascinatore del gruppo).

Game Over, Man!: l’ennesima battuta a vuoto di Netflix

A fare da contorno al trio sono due villain messi in scena in maniera svogliata da Neal McDonough e Rhona Mitra, un inconsistente miliardario presentato come un clone di Dan Bilzerian, ma privo di qualsiasi spunto di interesse, e un gruppo di piccole e medie celebrità, che con le loro comparsate di pochi secondi hanno almeno il merito di scuotere lo spettatore dal torpore generale di Game Over, Man!. Il film procede così blandamente verso il finale, con la pretesa di mettere al centro dell’attenzione degli inetti che non hanno nessun motivo per non esserlo e che soprattutto non progrediscono mai nel corso della vicenda. Più che ridere, durante Game Over, Man! si sorride freddamente a denti stretti, al punto che i risvolti più riusciti del film sono alcune sequenze action ben condotte e rappresentate dal regista Kyle Newacheck.

Troppo poco per quella che si proponeva prima di tutto come commedia, che non riesce a sfruttare adeguatamente neanche i pochi spunti della cultura geek potenzialmente interessanti.

Game Over, Man! cinematographe

Tirando le conclusioni, Game Over, Man! si rivela l’ennesima battuta a vuoto di Netflix che, a parte poche meritevoli eccezioni, non riesce ad elevare il livello medio delle sue produzioni cinematografiche originali e a staccarsi di dosso un’opprimente sensazione di piattume generale, che dà prevalentemente vita a pellicole usa e getta, destinate a cadere ben presto nel dimenticatoio.

Game Over, Man! è disponibile su Netflix dal 23 marzo.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 1.5
Fotografia - 2.5
Recitazione - 2
Sonoro - 2
Emozione - 1.5

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