Ghostbusters – Minaccia Glaciale: recensione del film di Gil Kenan

Un piacevole capitolo del franchise degli Acchiappafantasmi: divertente e con una trama non troppo scontata

Dopo quarant’anni dal primo capitolo iconico del franchise, nelle sale esce Ghostbusters – Minaccia Glaciale. Nell’era dei reboot, remake e “ritorni di fiamma” spaventosamente stucchevoli anche gli Acchiappafantasmi fanno il loro ritorno nei cinema dovendosi confrontare con un mondo cambiato, abituato a questi lavori e che chiaramente non recepisce al meglio un linguaggio come quello tipico della natura dei Ghostbusters.

Ghostbusters – Minaccia Glaciale: manca il rinnovamento

Ghostbusters Minaccia Glaciale cinematographe.it

La storia riprende qualche tempo dopo la storia di Ghostbusters – Legacy, circa uno o due anni a seguito delle vicende. L’azione si sposta a New York, come se una necessaria tappa nello skyline newyorkese fosse di inevitabile passaggio con tanto di ritorno del cast originale e cioè Ray Stanz (Dan Aykroid), Peter Wenkman (Bill Murray) e Wiston Zeddemore (Ernie Hudson). La famigliola degli Splenger continua la sua lotta a protezione della comunità mentre ritornano ossequi e citazioni infinite sulla dilogia originale. La trama resta praticamente sovrapponibile a entrambi i film degli anni ’80: gli Acchiappafantasmi sono nocivi e la burocrazia, il sindaco Walter Peck (William Atherton) in particolare già conosciuto dalla primissima pellicola come l’anti-eroe per eccellenza al tempo funzionario del Dipartimento Dell’Ambiente, fa di tutto per fermare il gruppo.

Senza stare ad analizzare la trama nei suoi dettagli e bene rendersi conto che la storia si sviluppa su un intreccio perfettamente collaudato, già visto e rivisto, che si appoggia su un innumerevole quantità di citazioni, situazioni raffazzonate e spunti di un passato che non tornerà sicuramente in vita grazie al rifacimento della saga. In generale la produzione è riuscita, nel senso che non è così raro ridere di una scena o ritrovare per qualche istante quelle situazioni che fecero innamorare un’intera generazione. La spada di Damocle che si pone sul capo di tutta pellicola però non svanisce; la scrittura è sdrucciola, riempita di nulla e piena di cliché inutili. Nessun personaggio brilla, nessuna sottotrama si presenta come piacevole o interessante, l’ambiente stesso è un mare di superficialità quasi imbarazzante, tanto che pure il ritorno del cast originale, dei luoghi iconici e di situazioni tipiche fanno storcere ancor di più il naso se associate ad una perenne mancanza di originalità, di novità.

Generazioni a confronto

Ghostbusters Minaccia Glaciale cinematographe.it

Ghostbusters – Minaccia Glaciale sfora su ogni campo, non incute timore e non risulta continuamente simpatico, anche se come accennato sopra, la comicità comunque resta la parte più piacevole dell’opera. La fotografia di Eric Steelberg si presenta come piatta, senza forma e di risultate atipica per una produzione del genere. Cosa ne risulta della nuova generazione? Un nulla di fatto, se non l’incapacità risultante di non riuscire minimamente a reggere il confronto con la precedente. Stereotipiche maschere che agiscono per convenzione e mai per un effettivo risvolto di trama. Persino l’ectoplasmatico cattivo della pellicola ha un non so che di anonimo, fine a se stesso. La dove non ci si chiede più se gli Achiappafantasmi ce la faranno, ma piuttosto entro quando.

Viene meno la necessità di questi lavori, che nulla hanno da spartire con la reale idea dei primi film. Rielaborare titoli “antichi” al solo scopo di riproporli al grande pubblico pur di portare gente in sala funziona forse a livello economico, ma appiattisce completamente la funzione artistica e ideale del cinema stesso. Ghostbusters – Minaccia Glaciale è un rifiuto riciclato, che per quanto possa avere la voglia di continuare nei tempi moderni un’eredità fruttuosa e ricca, riesce solo a sedimentare l’enorme salto generazionale che passa fra Ghostbusters II, Ghostbusters (2016) e Ghostbusters – Legacy. A tutti è piaciuto il rifacimento dei costumi, della Ecto-1 e dei zaini protonici ma diciamo in coro che una fotografia scattata nel 1984 e ricostruita nel 2024 ha l’unico piacere di essere un semplice rifacimento simpatico e nulla di più.

Ghostbusters – Minaccia Glaciale: valutazione e conclusione

Ghostbusters - Minaccia Glaciale Rotten Tomatoes - cinematographe.it

Per gli amanti della saga è sempre un piacere tornare a vedere gli Acchiappafantasmi, restando nella categoria nostalgica sulla quale ha spinto molto anche la saga di Star Wars. Infine però si esce dalla sala con insistente sensazione di nulla, come se le due ore di film fossero state passate in blackout. La propria storia ed esperienza con i primi film rimane intaccata, una reliquia intoccabile a cui certamente non verranno aggiunti questi ultimi lavori. Vale la pena vedere infine questa produzione? La risposta secondo noi è no. Sia per non restare delusi, sia perché realmente nessuno necessità di una pellicola che si regge quasi solo ed esclusivamente delle citazioni quasi come un morente si aggrappa inevitabilmente ai ricordi della propria esistenza. Certo se capitasse di vederlo ci sarebbe qualche impostazione comica che magari lascerà un sorriso, ma più di così sarebbe chiedere troppo. In uscita nelle sale dal 11 Aprile 2024. Prodotto da Columbia Pictures e Ghostcorps, distribuito da Eagle Pictures.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2
Recitazione - 2
Sonoro - 2.5
Emozione - 2

2.3