Ghosted: recensione del film Apple TV+ con Ana de Armas e Chris Evans
Una rom-com d'azione inconsistente ma godibile, su Apple TV+ dal 21 aprile 2023.
Ci sono cose che accadono solo nei film, come essere introdotti in pochi minuti in un’avventura stupefacente, viaggiare su strada tra camion giocattolo o guerreggiare su lastre di vetro. E ci sono cose che accadono nella vita, come prendere il vestito delle grandi occasioni – rigoroso e geometrico nei tagli -, indossarlo con il fascino e l’eleganza di Ana de Armas o di Chris Evans e stare a vedere cosa accade. Un semplice appuntamento con l’amore si trasforma in una schermaglia di spionaggio della CIA in Ghosted, la rom-com ricca di azione e numeri diretta da Dexter Fletcher disponibile su Apple TV + dal 21 aprile 2023, che raccozza due delle star più scatenate del momento affiancate nientemeno che da Adrien Brody. Il cast è guidato dal regista di Rocketman che a quanto pare continua a voler far toccare ai suoi personaggi “lo spazio con un dito”.
Ghosted: Cole piomba a Londra per rivedere Sadie dopo che lei l’ha “ghostato”, ma scopre che la donna è della CIA
Nei dintorni di Washington avviene il primo strampalato colloquio dei protagonisti che si conoscono a una mostra-mercato di piante, davanti a una bisognosa begonia. Questa situazione crea una sorta di atmosfera “bollente” che da lì a poco li trascina in una relazione tempestosa, e ci fa capire che la storia non ci risparmierà quasi nessuno degli “esilaranti” cliché della commedia romantica: uomini che fanno gesti esagerati, che si innamorano di una donna totalmente sbagliata che conoscono appena e con cui non hanno nulla in comune, e addirittura un quasi “stalking” traducibile come un gesto romantico. Sarebbe superfluo soffermarsi sul fascino di Capitan America, viceversa non troviamo imprudente far notare che Chris Evans sia il vero magnete di questo film. L’attore edulcora grazie alla sua autoironia. Interpreta Cole, un appassionato di storia (dell’agricoltura) con i piedi per terra che aiuta la sua famiglia in una fattoria. Un pomeriggio, mentre lavora alla bancarella del mercato, incontra Sadie (Ana de Armas). Poi percorre ottomila chilometri per fare una sorpresa alla ragazza vista una sola volta. Il nostro eroe romantico piomba a Londra per rivederla dopo che lei l’ha “ghostato”. Ma non ci vorrà molto a capire che la bella e misteriosa protagonista sarà solo una fonte di guai: Cole viene catturato e torturato e in pochi minuti parte un’avventura ad alta velocità in cui quest’uomo “normale” viene coinvolto nel mondo dello spionaggio internazionale ( portato via in scappatelle attraverso Londra e destinazioni lontane) quando in una situazione invertita che sembra uscita da True Lies si scopre che Sadie è un agente della CIA con nome in codice Taxman.
Una rom-com d’azione inconsistente ma godibile grazie al fascino e all’autoironia di Chris Evans
Ghosted vorrebbe stiparsi nella tradizione di Il gioiello del Nilo o di All’inseguimento della pietra verde, ma con la storia più discutibile di sempre. Vediamo sul piccolo schermo stelle del cinema come Ana de Armas e Chris Evans o Adrien Brody nel ruolo del cattivo, di un personaggio ai limiti della parodia, guidati non male da Dexter Fletcher, ma non possiamo non sottolineare la mancanza di solidità di questa storia con una trama artificiosa e argomenti appena accennati ed estraibili nell’unica battuta che davvero vale la pena ascoltare affidata alla protagonista di Blonde: “Vorrei che le persone fossero meno bisognose, che non ci siano altre a dare loro nutrimento“.
Ghosted: conclusione e valutazione
Usando una banale metafora vegetale che coinvolge un cactus (la pianta meno bisognosa d’amore), il lungometraggio abbina un inguaribile romantico a una fredda spia della CIA in una commedia d’azione fiacca che purtroppo disperde l’intesa della coppia di attori sul piccolo schermo, di nuovo insieme dopo Knives Out e The Gray Man. Per concludere che Ghosted è un film vaporoso che ci appare più interessato ai camei che a sviluppare qualcosa di lontanamente simile a una posta in gioco credibile. Fletcher, come detto è in cabina di regia e al posto del divertimento sceglie di ripiegare su una colonna sonora che raccoglie brani da My Sharona dei The Knack a Are You Gonna Be My Girl dei Jet. Dopo gli albori in No Time to Die e in The Gray Man, questa pellicola avrebbe poi potuto definitivamente consacrare Ana de Armas a eroina action, ma ci rammenta che per funzionare i film “hanno bisogno” di qualcosa di più dell’amore, di qualcosa di più di un modello hollywoodiano collaudato, di qualcosa di più di un paio di grandi star…