Gualtiero Marchesi – The Great Italian: recensione
Il ritratto dello chef più famoso d'Italia sarà nelle sale dal 20 marzo
Il giorno del suo compleanno era una data speciale per Gualtiero Marchesi, detto il Maestro, e proprio per onorare quello che sarebbe stato il suo 88esimo compleanno è stato proiettato in anteprima il 19 marzo il documentario sulla sua vita: Gualtiero Marchesi – The Great Italian. Presentato da Fondazione Cineteca Italiana e distribuito da Twelve Entertainment il film sarà proiettato in due sale milanesi (Spazio Oberdan e Area Metropolis 2.0 a Paderno Dugnano) dal 20 marzo all’1 aprile 2018.
Gualtiero Marchesi – The Great Italian: in viaggio col Maestro
Il docu-film è stato girato da Maurizio Gigola (Food & Media International) che si dichiara grande ammiratore del Maestro: “Il suo personaggio mi ha colpito da sempre, sin quando negli anni 70 il suo nome veniva associato a costosissime ed altrettanto eteree preparazioni gastronomiche”.
Gualtiero Marchesi – The Great Italian è un interessante excursus di quella che è stata la vita dello chef più famoso d’Italia, che ha dato il via a un vero e proprio movimento rinnovando completamente quello che era il concetto di alta cucina in italia. È Marchesi stesso ad accompagnarci nelle varie tappe della sua formazione, in tutte le città che hanno segnato la sua vita e la sua carriera, affiancato da tutte le figure che hanno avuto la chance di conoscerlo, aiutarlo, collaborare con lui e imparare da lui. Il girato era stato infatti terminato poco tempo prima della sua scomparsa. Oltre a Marchesi quindi fanno la loro apparizione portando intense testimonianze figure come Andrea Berton, Massimo Bottura, Simone Cantafio, Daniel Canzian, Carlo Cracco, Enrico Crippa, Alfio Ghezzi, Ernst Knam, Pietro Leeman, Paolo Lopriore, Davide Oldani, tutti chef italiani di nuova generazione cresciuti sotto la sua ala. Oltre a loro contribuiscono alla narrazione anche personaggi storici del mondo della ristorazione italiana, da Giorgio Pinchiorri ad Arrigo Cipriani a Carlo Petrini ed Eugenio Medagliani e i maestri francesi che hanno aiutato a soddisfare l’immensa curiosità e voglia di apprendere del grande chef italiano: Alain Ducasse a Parigi, Michelle e Pierre Troisgros a Roanne, lo chef Gilles Reinhardt all’Auberge du Pont de Collonges, la casa di Paul Bocuse a Lione.
La filosofia dietro a Gualtiero Marchesi – The Great Italian
Gualtiero Marchesi – The Great Italian è un film che può essere apprezzato anche dai non cultori del genere documentaristico, in quanto in parte recitato da Marchesi stesso, e da coloro che non si intendono di alta cucina. È il racconto di una rivoluzione culinaria che ha portato il nostro paese alla ribalta in tutti il mondo, e parla con estrema semplicità di come Marchesi è riuscito in quest’opera.
Si perché oltre al ritratto del Maestro, l’altro grande protagonista di questo film è proprio il cibo; gli ingredienti, i piatti che fra le mani di Marchesi e dei suoi allievi diventano squisite opere d’arte.
La personalità dello chef è ben trasmessa durante tutto il documentario, a detta del regista stesso il suo entusiasmo ha sempre anticipato le tappe del viaggio durante le riprese del film. E le testimonianze di chi gli è stato vicino delineano ancora meglio la sua istrionica personalità. Famosa la frase di Carlo Cracco: “È tutta colpa di Marchesi” riferendosi alla visione d’artista ha lanciato tutti i megatrend che costituiscono il modo contemporaneo di guardare al cibo.
Bellissima inoltre la colonna sonora, composta appositamente da Giovanni Sollima, famoso violoncellista e compositore italiano amico di Marchesi grazie anche alla comune provenienza da famiglie di musicisti, che rende omaggio all’altra grande passione del Maestro, che oltre ad essere stato un grande estimatore d’arte era musicista esso stesso, prima di dedicarsi unicamente alla sua grandissima passione: la cucina. Che è riuscito ad elevare a “cucina totale”, esperienza capace a coinvolgere non solo il senso del gusto.