Venezia 79 – Happy Birthday: recensione del cortometraggio di Giorgio Ferrero

Giorgio Ferrero esplora il senso di smarrimento di questo decennio attraverso gli occhi della Generazione Z.

Giorgio Ferrero è il regista di Happy Birthday, proiettato per la prima volta alla 37° Settimana Internazionale della Critica di Venezia come cortometraggio di chiusura. Ferrero ha già fatto parlare di sé in precedenza con il corto Beautiful Things, presentato in anteprima alla 74ª Mostra del Cinema di Venezia, il cui tema principale verteva sull’ossessione per il consumismo. Giorgio Ferrero ha girato il cortometraggio con l’aiuto di Federico Biasin (direttore della fotografia), Rodolfo Mongitore (co-autore delle colonne sonore) e Marco Quartana (direttore generale della Scuola Holden).

Happy Birthday, recensione - Cinematographe

La protagonista di Happy Birthday è Bianca, una ragazza proveniente dalla Siberia molto conosciuta sui social grazie alla sua abilità nel ballo. Bianca fa parte del progetto Radio Esperanza Libre, un podcast creato dalla giovane ambientalista Anita Lopez in cui ragazzi da tutto il mondo si riuniscono. Il giorno in cui Bianca registra il podcast con Anita è il 28 febbraio 2022, 4 giorni dopo l’inizio con il conflitto tra Russia e Ucraina. Il podcast di Anita è l’occasione perfetta per Bianca per dare voce al suo malessere interiore e alle sue preoccupazioni. Anita e Electa si sono incontrate casualmente su internet e sono nate lo stesso giorno: il 29 febbraio.

Happy Birthday: un viaggio nell’anima della Generazione Z

Il film nasce dall’esigenza di raccontare un periodo di solitudine e isolamento che prende luogo subito dopo la pandemia Covid. Il tutto è filtrato attraverso gli occhi di Bianca, una ventiduenne alle prese con una gravissima situazione che cerca disperatamente di ricreare una stabilità quotidiana nell’anarchia in cui si ritrova.

Una difficoltà che si è riscontrata anche tramite la realizzazione del cortometraggio. Il regista Giorgio Ferrero, infatti, voleva raggiungere la Russia per girare il lungometraggio White Days che esplora le speranze e la vita della Generazione Z. La realizzazione del film è stata però stroncata dall’inizio della guerra. Ferrero ha dunque deciso di procedere scegliendo una regia a distanza grazie all’ausilio di internet: l’attrice e il regista non si sono mai incontrati di persona per le riprese.

Il bianco predomina la fotografia che assume toni puri e di speranza come la protagonista, non a caso Bianca, che si sforza per esprimere se stessa attraverso la danza. Il film ha solo un’attrice: una scelta che contribuisce ad accentuare una sensazione di claustrofobia e limitazione che però viene contrastata dai social e da internet, simboli della Generazione Z, i quali hanno tutt’altro che una funzione negativa, riuscendo a stabilire una connessione flebile ma significativa tra la protagonista e il mondo esterno. Ciò vuole anche esplorare il modo in cui i giovani sono costretti a reagire con il lascito delle vecchie generazioni passate. Happy Birthday si rivela un cortometraggio delicato che riesce perfettamente a riassumere il senso di smarrimento dell’inizio del decennio e di come questo influenzi la nuova generazione grazie al suo ritmo veloce e serrato ma mai fonte di confusione.

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Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.5