Harry Potter e la camera dei segreti: recensione del secondo capitolo della saga
Harry Potter e la camera dei segreti (Harry Potter and the Chamber of Secrets) è il secondo capitolo della magica saga scritta da J.K. Rowling, che ha avuto inizio nel 1997. Seguito di Harry Potter e la pietra filosofale (Harry Potter and the Philosopher’s Stone, 2001) il film ha debuttato nei cinema nel 2002.
Harry Potter e la camera dei segreti: trama e cast
Harry Potter e la camera dei segreti torna a raccontare delle avventure del giovane mago inglese. Durante l’estate Harry viene sorpreso dall’arrivo, nella sua cameretta al numero 4 di Privet Drive, di un elfo domestico di nome Dobby. L’elfo avverte il mago che se mai dovesse fare ritorno ad Hogwarts, si troverebbe in estremo pericolo. Harry, che ormai considera la scuola di magia come la sua vera casa, ignora l’avvertimento. Dopo una serie di difficoltà, Harry riesce a tornare ad Hogwarts, ma un’insidia si nasconde tra le mura del castello: la Camera dei segreti è stata aperta e un essere misterioso si aggira per la scuola, pietrificando chiunque si metta sul suo cammino. Dov’è la camera dei segreti? Cosa nasconde?
Nel cast del film troviamo i tre grandi protagonisti Daniel Radcliffe (Harry Potter), Emma Watson (Hermione Granger), Rupert Grint (Ron Weasley). Accanto a loro ricordiamo, tra gli altri Tom Felton (Draco Malfoy), Maggie Smith (Minerva McGranitt), Alan Rickman (Severus Piton) e Richard Harris, che interpreta il Preside Albus Silente solo nei primi due film. L’attore muore poco dopo l’uscita della pellicola e il ruolo sarà assegnato a Michael Gambon che sarà Silente fino alla fine del franchising. Nel film viene introdotto il personaggio di Gilderoy Allock, interpretato da Kenneth Branagh, che farà una breve apparizione nel quinto capitolo della saga: Harry Potter e l’Ordine della Fenice.
Harry Potter e la camera dei segreti: una saga che rappresenta una generazione
La saga di Harry Potter rappresenta un’intera generazione di lettori e spettatori. La serie di film – e forse ancor più i libri dai quali è tratta – sono diventati un simbolo, una parte della vita dei fan. Ognuno dei capitoli della saga è ricordato con affetto per un motivo o per un altro. Ogni film è un’avventura, è una scoperta ed è una lezione di vita.
Il secondo film, ad esempio, rappresenta l’introduzione, nella storia, degli elfi domestici. In particolare conosciamo un personaggio che diverrà fondamentale nella vita di Harry e in quella dei fan: Dobby. Dobby è un elfo fedele, ma rivoluzionario, che ammira il maghetto e che dedicherà la sua vita ad aiutarlo. La sua assistenza sarà preziosa in ben più di un’occasione.
Ogni capitolo della storia porta Harry un passo avanti nello scoprire la verità e lo spettatore lo accompagna, assetato di conoscenza, come se lo riguardasse personalmente. In Harry Potter e la camera dei segreti, si scoprono dettagli fondamentali della vita di Harry, della storia del Mondo magico e, soprattutto, del grande nemico: Lord Voldemort.
Capitolo dopo capitolo Harry si avvicina a lui, si avvicina all’atteso confronto. Voldemort, allo stesso tempo, acquista forme sempre più concrete: dall’essenza, al ricordo, fino a riacquistare un corpo.
Harry Potter e la camera dei segreti: film sempre più adulti, come i loro spettatori
I primi due film della saga sono facilmente associabili tra loro e distinguibili da tutti gli altri. Il regista di entrambi è Chris Columbus – che al terzo film, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (2004) , lascerà il posto ad Alfonso Cuarón – che si dedica a replicare quasi perfettamente i libri della Rowling. Questa fedeltà si percepisce nell’atmosfera del film, nella sua cinematografia.
Harry Potter e la camera dei segreti trasmette, esattamente come era stato per il primo film, quell’atmosfera magica, misteriosa e tipicamente inglese, che trasuda dai romanzi. Questa sensazione lascerà spazio ai film più pop, per un pubblico cresciuto, pronto ad affrontare pellicole più dark e d’effetto. Un grande simbolo di questo cambiamento è il progressivo abbandono delle divise di Hogwarts: i giovani protagonisti, che nei primi due film le indossano sempre, anche nei momenti liberi, opteranno per abiti molto più casual.
Questa tendenza, iniziata da Cuarón, prosegue per il resto della saga e i film abbandonano l’atmosfera magica e misteriosa per ambientazioni e cinematografie apparentemente sempre più adatte ad un pubblico adulto. I registi che seguiranno il filmmaker messicano (Mike Newell, che dirigerà Harry Potter e il calice di fuoco del 2005, e David Yates che sarà il regista più longevo dirigendo gli ultimi 4 film del franchising) produrranno pellicole che, in qualche modo, accompagnano la cresciuta degli spettatori: dalla magia e dal mistero, tipici di un film per ragazzi, si passa ad un’atmosfera più cupa, adatta ad un pubblico di, ormai, giovani adulti.
Harry Potter e la camera dei segreti: un film che riporta all’infanzia
Harry Potter e la camera dei segreti è un film che, come pochi, riporta all’infanzia. Se si ha avuto la fortuna di vivere il fenomeno Harry Potter fin da bambini, la visione del film è sempre e comunque descrivibile con una sola parola: magica. Il bello della saga, però, è che pur essendo stata creata per un pubblico giovane con l’intento di accompagnarli nella crescita, rimane affascinante e coinvolgente ad ogni età. I valori che trasmette, i rapporti tra i personaggi e la qualità della narrazione lo rendono un gioiello della cultura moderna.