Harry Potter e la pietra filosofale: recensione
Era il lontano 1999 quando la Warner Bros. rilevò i diritti di Harry Potter, una serie di libri sulla magia editi dalla scrittrice inglese J.K. Rowling. Da quel momento, esattamente nel 2000, iniziarono le riprese di Harry Potter e la pietra filosofale, primo film di una della saghe cinematografiche di maggior successo nella storia del cinema. Il primo episodio venne diretto dalla geniale mente di Chris Columbus, scelto come regista dopo una serie di colloqui con la major, la quale aveva scartato l’ipotesi di colleghi del calibro di Steven Spielberg e Rob Reiner. La scrittura della sceneggiatura fu affidata a Steve Kloves e venne prodotto da David Heyman. Incredibile ma vero, nel 2001 i fan della serie, tra i quali molti bambini, si trovarono catapultati nel mondo di Harry Potter, nella scuola di magia e stregoneria più famosa di sempre, Hogwarts.
La storia è tratta direttamente dal primo romanzo della Rowling, uscito nel 1997 e trasposto su schermo nel 2001. Il regista Chris Columbus lavorò sul film a stretto contatto con la scrittrice assicurandosi che la trasposizione fosse il più fedele possibile al libro, aggiungendo e tagliando elementi qui e là, ma sempre consultandosi con la stessa Rowling. La prima inquadratura ci porta a Privet Drive, un quartiere buio e nebbioso dove i professori di Hogwarts Albus Silente e Minerva McGranitt, con l’aiuto del guardiacaccia Hagrid, stanno portando in salvo il neonato Harry Potter (Daniel Radcliffe), orfano dei genitori. Il piccolo viene affidato in custodia agli zii materni Vernon e Petunia.
Cresciuto in un ambiente ostile e minaccioso, Harry non si rende conto di essere predestinato ad un futuro tutt’altro che anonimo e insignificante. Durante una gita allo zoo fa scomparire un vetro e parla con un serpente facendo, e non poco, adirare il crudele zio Vernon. Pochi giorni dopo l’accaduto, a casa del giovane Potter iniziano ad essere recapitate delle lettere che contengono l’ammissione alla scuola di Hogwarts. Gli zii tentano inutilmente di impedire ad Harry di unirsi al suo prestigioso futuro e, nel giorno del suo compleanno, il buon Hagrid gli recapita la lettera di ammissione, portandolo con se.
Nelle vie di Diagon Alley il ragazzo inizia l’acquisto dei suoi prodotti di studio magici, facendo conoscenza dei negozi più esclusivi e delle personalità future (il primo incontro con il prof. Raptor). Durante il viaggio a Hogwarts Harry conosce sul treno Ronald Weasley (Rupert Grint) e Hermione Granger (Emma Watson), gli amici che gli rimarranno per sempre fedeli. Durante lo smistamento degli studenti del primo anno, Harry teme di finire nella poco raccomandabile casa dei Serpeverde, ma il suo destino è scritto: Grifondoro.
Harry Potter e la pietra filosofale è un’escalation di nomi, luoghi, eventi e mirabili azioni, come è da tradizione dei film di Columbus. Gli inizi nella magia, la partita di Quidditch e cattura del boccino d’oro, le lezioni ad Hogwarts, sono solo alcune delle mirabili imprese di Harry nel primo anno di scuola. Ma la sua vera avventura inizia con la scoperta delle voci su Lord Voldemort, un tremendo mago che ha ucciso i genitori di Harry e, poco prima di uccidere la madre, il suo incantesimo gli si è ritorto contro, uccidendolo, ma non del tutto. Il suo spirito vaga ancora in cerca di vendetta, raccogliendo nuovi seguaci e mietendo nuove vittime. Così Harry si imbatte, durante il suo primo anno, nella pietra filosofale, un artefatto di raro pregio che allunga incredibilmente la vita. Voldemort, attraverso i panni e le carni del prof. Raptor tenta di uccidere Harry, ma il ragazzo è scaltro e riesce a risolvere la situazione, scampando ad un tragico destino dopo una cruda e violenta battaglia.
Harry Potter e la pietra filosofale: l’inizio dell’avventura nel magico mondo di J.K. Rowling
I tratti somatici di Harry Potter e la pietra filosofale sembrano modellati perfettamente dalle mani sapienti di Columbus, del quale intravediamo la solarità, la giovialità e i sorrisi dei bambini, tipici dei suoi film. Non manca un embrionale discorso sulla paura di morire, sull’affrontare le proprie avversità (di pregevole fattura è la partita a scacchi tra maghi) ma soprattutto sul valore dell’amicizia. Harry Potter è una storia di amicizia e di amore, di coraggio e di forza. La sceneggiatura è ricca e forte, adatta ad ogni età e la regia, pur non essendo innovativa estremamente intelligente.
Poteva essere un film stucchevole e per soli bambini, invece l’inserimento di elementi maturi e di riflessione allungano notevolmente il range della pellicola. Adornata da un contorno di effetti speciali degni di nota, una fotografia e una scenografia da Oscar, il tutto completato da una colonna sonora diventata presto legenda, Harry Potter e la pietra filosofale è solo la prima di una saga d’incredibile fascino, che ha saputo conquistare il cuore e le menti di tutti. Una mirabolante avventura nel mondo incantato della magia, dove il più grande incantesimo è la virtù in sé dell’amicizia e del coraggio.
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