Harry Potter: Ritorno a Hogwarts – recensione del film evento
Dopo dieci anni, il cast di Harry Potter si riunisce e riaccende la magia di una delle saghe letterarie e cinematografiche più amate di sempre.
Vent’anni sono trascorsi dall’uscita nelle sale di Harry Potter e la pietra filosofale (2001), dieci sono invece gli anni che separano il mondo dalla conclusione della saga, con l’uscita al cinema di Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 (2011). Venti, quando si parla di anni, è sempre un numero simbolico e questo perché attraversa le generazioni: molti, durante un ventennio, invecchiano e molti, nel medesimo tempo, nascono. Si cresce, si matura, l’esperienza si raggruppa in tanti piccoli pezzetti, come tante stelle. Ci sono luoghi però – quelli da cui si nasce – che non cambiano: questi sono collocati su piani spazio-temporali diversi dagli altri, lì il tempo fluttua e non cambia come invece in luoghi normali e così lo spazio: esso, semmai, si arricchisce di dettagli che però sono sempre stati lì. Uno di questi luoghi, per molti, è Hogwarts. Hogwarts non è solo un grande castello inglese, circondato da occulte foreste e oscuri laghi: è una casa del tempo e dell’anima di chiunque vi abbia trascorso i giorni, leggendo le pagine dei libri di J.K. Rowling e guardando i film tratti da questa mastodontica, mitologica e immortale opera. Così, come non dedicare un caloroso festeggiamento in onore di questo mondo di magia e stregoneria? Come non porre una corona d’oro sul capo di questa storia, accomodarla su un trono di festa e donarle lo scettro che muove il cuore di tutti?
Harry Potter: Return to Hogwarts, la reunion in onda su Sky in occasione del 20° anniversario, è pura magia!
Harry Potter: Return to Hogwarts è il film documentario che chiunque abbia passato la notte a leggere i libri di Harry Potter sotto le coperte (con un flebile lumos) aspettava da tempo. Questo per un motivo: i libri e i film della saga, sebbene separati da grandi differenze (che talvolta fanno arricciare il naso), sono intrecciati in una tela indissolubile, forte e compatta. Questo film, allora, è diventato motivo di attesa e trepidazione sin dal momento del suo annuncio sui media, destando un’esplosione di fuochi d’artificio quasi degna dei Fuochi Forsennati Weasley. Il film è un documentario che riporta lo spettatore nel magico mondo di Harry Potter, guidandolo negli ameni luoghi che si conoscono come focolare domestico del castello, la sala grande, la sala di ritrovo dei Grifondoro e dei Serpeverde ma, soprattutto, quel che compie di davvero magico il film è l’atto di unione di tutte le persone che hanno costellato la versione cinematografica della saga di Harry Potter. Gli attori e i registi dei film si riuniscono, invitati personalmente tramite una lettera di Hogwarts e si incontrano dopo anni, regalando al pubblico un grande atto di amore: quello di mostrarsi, come mai prima, nel loro reale nome, nel loro reale aspetto, nella loro umanità.
Il Golden Trio, seduto sulle poltrone della sala di ritrovo dei Grifondoro, immerso nel rosso e nell’oro, nel calore di quella stanza che tutti conoscono, è motivo di commozione. Le interviste, gli interventi, i racconti presenti in questo film documentario danno prova dell’esistenza di una grande famiglia che si è formata ben oltre l’atto di girare un film: esse mostrano il potere della scrittura e del cinema, capaci di essere un punto di partenza per la nascita di sentimenti alti più della torre di astronomia, dalla quale il paesaggio è calmo e pacifico, un paesaggio che fa dire: casa. Tutti gli attori che parlano in questo film contribuiscono non solo al ricordo, all’atto della memoria, ma anche alla solidificazione di questo sentimento, che è reso immortale e coronato, sottile e capace di attraversare gli anni, le generazioni. Certi film sono belli, altri sono brutti e poi ci sono dei film che sono puro sentimento e calore esistenziale, epifania di quell’attimo preciso, quel biscotto addentato mentre quella scena scorreva sullo schermo. Questi film trascendono l’idea cinematografica che si ha di un prodotto, poiché sono l’atmosfera calda e sicura entro la quale ci si rifugia quando la pioggia è troppo forte e quando l’arcobaleno tarda ad arrivare.
Harry Potter: Ritorno a Hogwarts, un ritorno a casa per milioni di fan
Guardando Harry Potter: Ritorno a Hogwarts si torna a casa (in quale delle quattro, poi, tocca al Cappello Parlante decretarlo… sempre in base alla vostra scelta), si rivedono quei familiari scelti tra le pagine dei libri e sugli schermi dei cinema e delle televisioni di tutto il mondo e l’aspettativa non solo non è stata delusa: è stata superata. Le ricostruzioni del mondo di Harry Potter, dal Binario 9 ¾ e il suo fiammante e fischiante treno a vapore al Castello di Hogwarts, le chiacchiere fra gli attori (memorabili, fra tutti, i momenti dedicati a Helena Bonham Carther e alla sua personalità) e le interviste, i materiali di archivio tratti dai dietro le quinte dei film e, ciliegina, il ricordo degli attori venuti a mancare nel corso degli anni. Ogni singolo elemento narrativo alla base di Harry Potter: Return to Hogwarts è una voce fatata e amica che rende il film un incantesimo corale che avvolge i fan di tutte le età, dando loro ancora un rifugio, ancora uno spazio dove tornare: uno spazio, però, che se parte dai film è capace di uscirne, per mostrare chi dietro questa grande opera ha lavorato ed è cresciuto, soprattutto umanamente. I momenti di tenerezza fra i tre protagonisti, Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint, sono un suggello meraviglioso e commovente di quello che la saga di Harry Potter ha significato – e continua a significare – per una vastità difficilmente quantificabile di persone. Persino la mancanza all’appello di alcuni grossi elementi del cast, come Michael Gambon (Silente), Maggie Smith (la professoressa McGranitt) o Julie Walters (Molly Weasley), non costituisce motivo di delusione, poiché le loro figure vengono costantemente evocate nei racconti, nelle immagini di repertorio, che ricordano l’immortalità e la grandezza di certi personaggi, capace di andare oltre la fisicità e di diventare, invece, mito, leggenda.
Insomma, questo film evento di quasi due ore, altro non è che un atto di magia, un incantesimo definitivo che è capace, a distanza di tanti anni, di dichiarare quanto in realtà il tempo non si fermi mai e che certi luoghi saranno per sempre lì, pronti ad accogliere chiunque voglia fermarsi da un lungo viaggio per riposare in stanze che sanno di famiglia, amici: è, questo, il potere delle storie e della magia, che saranno sempre tangibili e vivibili a chi scelga di non essere babbano. Dopo tutto questo tempo? Sempre.
Harry Potter: Ritorno a Hogwarts è in onda in Italia su Sky dall’1 gennaio 2022 all’interno di un canale interamente dedicato al maghetto più amato e famoso di sempre.