Hell Camp: inferno per teenager, recensione del documentario Netflix
Hell Camp è un documentario brillante di denuncia sociale, una riflessione importante sull'autorità e i suoi limiti.
Hell Camp: inferno per teenager è un documentario di denuncia disponibile in streaming su Netflix a partire dal 27 dicembre 2023: uno dei titoli più interessanti del mese, offre uno sguardo nuovo ad una realtà elusiva con studiata e agghiacciante precisione. L’ America, un continente sterminato e ricco di micro-realtà, è lo scrigno di una vastità umana, un bestiario apparentemente insondabile che offre tanti gironi dell’inferno quante sono le sue sfumature culturali e sub-culturali. Partendo da questo raggelante presupposto, fascinoso quanto pericoloso, la regista Liza Williams sceglie una di queste scheggie di verità e la porta sullo schermo, all’attenzione del pubblico e della società: lo scopo non è puramente antropologico, documentaristico, ma etico e morale.
Una storia americana raccontata con un occhio americano, Hell Camp: inferno per teenager diventa una riflessione profonda e controversa sulla natura dell’autorità, i suoi limiti e le sue libertà, mettendo in luce – perché l’argomento è avvolto dal buio – su una cultura che crea i suoi stessi demoni.
Hell Camp: inferno per teenager, un documentario sull’America che illumina i suoi lati più oscuri
Hell Camp: inferno per teenager affonda le sue radici in una micro-realtà che il grande pubblico ignora: una di quelle realtà che esistono nel cuore dolente di un continente largamente rurale, complesso, policentrico come l’America. La figura da cui parte la narrazione è pubblica, metropolitana e mondana: nulla di più diverso da dove l’opera porta lo spettatore durante la sua evoluzione. Paris Hilton, la celebre ereditiera e socialite, denunciò agli inizi degli anni 2010 gli abusi subiti durante la sua permanenza al campo di rieducazione giovanile. L’idea di una simile istituzione, in Europa, è a dir poco impensabile: la distanza siderale con la cultura così emulata e invidiata, quella dell’American Dream e delle possibilità, diventa grazie a questa storia palpabile e concreta.
Partendo dalla terribile storia della Hilton, la regista Liza Williams, con la cinematografia forte e senza paura di Stefano Ferrari, esplora e denuncia il mistero della famosa wilderness therapy, una presunta “terapia della natura” che veniva somministrata ai giovani scapestrati a partire dagli anni ’80. La figura losca, una specie di Vincenzo Muccioli all’americana con la sua San Patrignano statunitense, che viene lentamente scolpita dalle foto, immagini, video di repertorio recuperati durante le riprese, è quella del fondatore della Challenger Foundation, Steve Cartisano. L’ideatore della Fondazione, nata ufficialmente del 1988, è un ex membro delle forze aeree, un uomo profondamente controverso che viene dipinto dalla Williams con tutte le pennellate possibili, ma il cui cuore resta ignoto e freddo.
I metodi della Challanger Foundation e dei suoi – ormai famigerati ma al tempo famosi – campi di rieducazione e riabilitazione sono una discesa nell’eccesso di autorità, nelle maniche del potere così oscuro e deprecabile. I ragazzi problematici, persi nelle droghe o nell’alcol, nel campo di reducazione venivano letteralmente militarizzati con l’uso della violenza fisica e psicologica. Il riferimento spontaneo, nuovamente, ci riconduce al centro di riabilitazione di San Patrignano, ancora oggi oggeto di discussione e studio.
L’operazione documentaristica creata da Williams è un viaggio immersivo, visivamente magistrale e narrativamente accattivante, che permette una riflessione tangibile della realtà con testimonianze e reperti. Il documentario pienamente riuscito, padrone di se stesso, riesce a veicolare efficacemente un’esperienza indiretta al fruitore, rendendo comprensibile e visibile una fetta del mondo fino a quel momento rimasta nascosta, ignota. Hell Camp è una commistione di arte e giornalismo concepita con lucidità e ritmo, una solida invettiva contro il potere, chi lo detiene senza controllo e le sue conseguenze sulla psiche. Non solo: l’occhio registico, indagatore e minuzioso, analizza con entomologica perizia le moteplici implicazioni dell’omertà, delle manie di controllo, della paura e del trauma. L’autorità diventa abuso e la natura stessa del potere viene messa alla base della fragile fallacia dell’essere umano.
Conclusione e valutazione
Hell Camp: inferno per teenager è un documentario di critica sociale, umana, istituzionale. Dipinge con forte contrasto una figura complessa, ricca di luce ma radicata negli abissi, e denuncia una realtà americana passata per troppi anni sotto silenzio: la voce della Williams, ma anche di tutti i ragazzini abusati e torturati, merita di essere ascoltata e questo lungometraggio è canto corale di un dolore profondamente umano.