Hemingway & Gellhorn: recensione del film con Nicole Kidman

Hemingway & Gellhorn è un film del 2012 diretto da Philip Kaufman con Nicole Kidman, Clive Owen, David Strathairn, Robert Duvall, Molly Parker, Parker Posey e Rodrigo Santoro.

Martha Gellhorn e Ernest Hemingway, l’uno un romanziere affermato e l’altra corrispondente di guerra, si incontrarono nel 1936 allo Sloppy Joe’s, un bar in Florida. Hemingway era uno scrittore celebre, tra i tanti scritti aveva già composto Addio alle armi e a 37 anni era padre di tre figli e al suo secondo matrimonio, con Pauline. Ma quando incontrò Martha Gellhorn ne rimase subito attratto, folgorato non solo dalla sua bellezza, ma dalla sua indipendenza, dal suo carisma. Gellhorn era una giornalista, corrispondente di guerra che conquistava sempre più popolarità, una donna che non si è mai lasciata intimidire dalla figura di Hemingway, né dal suo machismo né dalla sua spavalderia.

Il loro incontro e la loro vita lavorativa li portò a spingersi assieme dapprima in Spagna, per descrivere e seguire da vicino la guerra civile, poi a Cuba, dove decisero di sposarsi. Il loro amore era funesto, intenso e il lavoro di entrambi li portò spesso a dover convivere con le trincee e i conflitti mondiali, dalla Cina alla Finlandia. Ma la guerra era il luogo in cui riuscirono a convivere meglio, senza sembravano essere persi, cosa che inevitabilmente portò la loro relazione a diventare un fardello sempre più deleterio e letale.

Martha Gellhorn ed Ernest Hemingway: una storia d’amore condannata e irrefrenabile

Il regista Kaufman riunisce un cast singolare per raccontare la storia di Hemingway & Gellhorn: da David Strathairn che interpreta John Dos Passos, Lars Ulrich che incarna il regista olandese Joris Ivens, Peter Coyote che interpreta l’editore Maxwell Perkins mentre Santiago Cabrera è Robert Capa. E per raccontare la storia del rapporto della coppia, Hemingway & Gellhorn deve divincolarsi tra Key West, Florida, Spagna, New York, Cuba, Finlandia, Inghilterra e Cina, destinazioni che comprendono la guerra civile spagnola, il conflitto sovietico-finlandese, l’occupazione giapponese della Cina e la seconda guerra mondiale.

Ma soprattutto, Hemingway & Gellhorn, è un biopic che si concentra sulle battaglie tra due persone intelligenti, sagaci, passionali, che si dedicano anima e corpo per poter scrivere. Questa realtà è ben configurata nella storia, soprattutto in una prima parte del film che è incentrata sui disordini civili, sulla loro passione bruciante in divenire, circoscrivendo l’azione nella hall di un hotel di Madrid, in cui i due giornalisti convivevano con la stampa straniera, agenti russi, spie e prostitute.

Hemingway & Gellhorn: non convincono alcune scelte registiche e narrative

Hemingway & Gellhorn è stato studiato e realizzato per poter ricreare i conflitti più diversi in ogni angolo del globo, nonostante un budget piuttosto limitato. Ed è possibile notare che dal punto di vista prettamente visivo, vengono impiegati alcuni filmati d’archivio che si intrecciano con la narrazione, il cui effetto a volte tende al surreale. Non convince assolutamente infatti guardare i due protagonisti avvolti in immagini di found-footage. Il film passa da immagini color seppia a colori vividi, come se cambiasse tono e stile trasferendosi naturalmente dal reale all’artificiale, dalla verità alla narrazione. Una pecca visiva non indifferente che dilapida quel poco di buono che resta.

Hemingway & Gellhorn però non è unicamente composto dai conflitti armati, per quanto essi compongano gran parte del tessuto narrativo della pellicola. I due protagonisti, interpretati da Owen e Kidman, assieme sono davvero straordinari. La loro carica erotica è ben percepibile, il rapporto che intrattenevano così potente, oscuro, spesso ingannevole è ben rappresentato, e nello specifico Nicole Kidman, riesce a convincere e a stregare con la sua interpretazione.

Certo è che incarnare un personaggio come Hemingway non è assolutamente facile, considerato che all’interno del film viene quasi alterata la sua ideologia, minimizzando alcuni aspetti caratteriali e morali come l’intento di dare risonanza alla causa comunista e una certa ingenuità nel condurre battaglie personali. Clive Owen è abile nel cercare di umanizzare il suo personaggio, lo rende più interessante da ascoltare, da scoprire, pur non riempiendo mai completamente gli spazi vuoti.

Hemingway & Gellhorn coglie l’intensità della storia d’amore tra i due scrittori

Hemingway & Gellhorn è la storia di due persone che vivono del tempo assieme, poco ma intenso, ed è una storia che riesce ad inclinarsi leggermente di più verso Martha Gellhorn, l’unica donna che è riuscita a farsi amare da Hemingway e da cui è riuscita a fuggire e ad ottenere il divorzio, preferendo conquistare sempre la sua indipendenza, preferendo la guerra, il lavoro di giornalista.

Gellhorn ha saputo davvero gettare il cuore oltre l’ostacolo, andando contro ogni buonsenso, portando avanti la sua idea, il suo desiderio di descrivere il mondo. Una donna che si è nutrita dei conflitti bellici, che ha saputo raccontarli, e da spettatore si può osservare come la guerra in un certo senso li affascinava, entrambi, li sapeva attrarre e spingere nelle sue grinfie. E forse non era proprio la guerra a tirarli a sé, ma la consapevolezza che durante i conflitti riuscivano ad essere diversi, distratti dalla realtà del loro rapporto.

Hemingway & Gellhorn è un film che riesce a cogliere l’intensità della storia d’amore tra i due scrittori, la cui risonanza attoriale per quanto irresistibile non riesce a distrarre dalle numerose pecche visive e da alcuni difetti registici e narrativi, forse conferiti dallo scarso budget; una storia d’amore condannata e irrefrenabile, che è necessario raccontare ed è un dovere riscoprire.