Hurricane – Allerta Uragano: recensione del film di Rob Cohen
Hurricane - Allerta uragano, al cinema dal 27 giugno 2018, risulta essere un prodotto fresco, agile e di intrattenimento puro, nonostante qualche pecca.
Hurricane – Allerta Uragano è l’ultima fatica di Rob Cohen, regista, tra gli altri, di Dragon – La storia di Bruce Lee e del fantasy Dragonheart (1996), ma conosciuto soprattutto per aver dato inizio alla saga di xXXx e alla serie cinematografica campione di incassi Fast and Furious. Il film vanta nel cast, nel ruolo di protagonista, la star Toby Kebbel (Match Point, RocknRolla, Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie e Kong: Skull Island) affiancato da Maggie Grace (Io vi troverò, Fear of the Walking Dead).
Vedi anche il trailer di Hurricane – Allerta Uragano
Hurricane – Allerta uragano: il destino di due fratelli
La pellicola comincia con un flashback in cui viene mostrato il giorno dell’uragano Andrew, teatro del dramma che segnerà per sempre la vita dei due fratelli Rutledge.
Oltre vent’anni dopo un altro uragano sta per abbattersi sulla vita dei due fratelli. Will, il minore, è diventato un meteorologo di fama mondiale e Breeze, il maggiore, è rimasto in Alabama come meccanico.
Questa volta Tommy (questo il nome con il quale viene battezzato il cataclisma naturale) sta per abbattersi sul tranquillo paesino natale dei ragazzi Rutledge e tutta l’attenzione è focalizzata sull’evacuazione di massa degli abitanti, ma un gruppo di ladri professionisti ha ben altri programmi. Infatti è loro intento rubare i 600 milioni di dollari presenti nella cassaforte della Zecca di Stato presente in loco, per poi fuggire indisturbati approfittando dell’occhio del ciclone.
L’agente federale Casey Corbin si ritrova ad essere l’unica capace di aprire la cassaforte e a poter salvare tutti gli ostaggi nelle mani dei malviventi.
La ragazza troverà un alleato prezioso in Will, il quale non solo la aiuterà a salvare gli ostaggi, motivato dal fatto che tra di loro ci sia il fratello maggiore, ma anche a sventare i piani del gruppo di ladri in una corsa contro il tempo e contro la furia della natura. Perché l’uragano non tiene conto degli affari degli uomini e cercherà in ogni modo di ricordare loro che lui costituisce il vero pericolo e non i loro dissapori.
Hurricane – Allerta uragano: il thriller action hollywoodiano di serie B
Rob Cohen è il regista del primo leggendario capitolo di Fast and Furious (del 2001), questo basterebbe a rendere l’idea di quanto possa essere pratico di pellicole adrenaliniche e anche la sua ultima fatica non fa eccezione (la sequenza con i camion corazzati è probabilmente la più riuscita).
Infatti Hurricane – Allerta uragano risulta essere un prodotto fresco, agile e di intrattenimento puro, anche se non può contare su un budget di grande livello e debba lavorare con un comparto tecnico e scenico al di sotto di quello che appartiene ora ai disaster movie americani.
La soluzione individuata dal regista è quella di concentrarsi sul concatenarsi degli eventi della storia. La rapina, le sparatorie, gli inseguimenti e in generale le scene di azione sono il cuore pulsante della pellicola, lasciando l’uragano sullo sfondo, nonostante il tema dell’impotenza dell’uomo contro la furia della natura influisca sullo svolgimento della storia.
La pellicola dura poco più di 90 minuti, ma riesce comunque a contenere uno sceneggiato di azione non scontato e divertente. L’opera scorre veloce, riuscendo a costruire una storia che intrattiene lo spettatore ma che, nella sostanza, gli scivola addosso senza mai entrargli veramente nel cuore.
Si vede che dietro la camera c’è la presenza di un autore esperto, che riesce a mettere in scena un copione sopra le righe in maniera funzionale, senza strafare e senza inserire al suo interno elementi che vadano a scavare più a fondo nell’anima dei suoi personaggi, più che altro delle macchiette abbastanza banali.
In sostanza il film scorre senza lasciare il segno, ma scorre. Il risultato è un action movie di serie B, innocuo e senza pretese. Ottimo per chi vuole staccare il cervello un’oretta e mezza, pessimo per chi chi cerca un film da ricordare ancora la mattina dopo averlo visto.