Hysteria: recensione del film di Anya Wexler

Che cosa sappiamo sull’isteria? In questo film dall’omonimo titolo Hysteria, ambientato nella Londra vittoriana del 1880, sull’isteria sapevano ben poco. E quel che sapevano era anche scorretto oltre che discriminatorio nei confronti delle donne, infatti era considerato il male del secolo, una malattia di cui soffrivano metà delle donne di Londra. Il dottor Dalrymple, interpretato da Jonathan Pryce, possiede uno studio intero, presso la sua dimora, dove applica un massaggio manuale alle pazienti, della durata di diverse ore per far rilassare l’utero e guarirle dalla malattia. In questo scenario, si inserisce anche il giovane protagonista, il dottor Mortimer Granville, interpretato da Hugh Dancy, che cerca lavoro come medico in studi privati e cliniche della città, sostenendo la tesi che è l’esistenza dei germi a causare infezioni, pertanto vanno combattutti lavando le mani e cambiando le bende. Ma Mortimer è troppo rivoluzionario per la Londra di quegli anni e l’unico lavoro che riesce a trovare è nello studio del dottor Dalrymple.

Hysteria

Hysteria: una scena del film

Sarà lì, dopo ore e ore di massaggi, che sentirà l’esigenza di sostituire la sua mano con qualcosa di meccanico e per pura casualità, grazie ad un’invenzione elettrica dell’amico Edmund, Rupert Everett, inventerà quello che conosciamo noi oggi come il vibratore.

Hysteria: il film del 2012 che racconta con ironia l’invenzione del vibratore nell’Inghilterra iper conservatrice dell’800 vittoriano.

Si può dire, generalizzando che questo film racconti, liberamente, l’invenzione del vibratore, ma in realtà contiene altri temi importanti soprattutto in quel tipo di società: il ruolo della donna, il perbenismo vittoriano, la medicina, le condizioni sanitarie e la contrapposizione tra l’alta società e le classi sociali più in difficoltà. Questi temi sono rappresentati attraverso il protagonista Mortimer e la figlia maggiore del suo capo e mentore, Charlotte, Maggie Gyllenhaal, ribelle, femminista, orgogliosa, che contro il parere del padre, trascorre la sua vita nella Londra più povera, aiutando i più deboli e le più deboli. Insieme a lei, Mortimer capirà davvero che la sua aspirazione va ben oltre l’utilizzo di uno strumento meccanico per combattere una malattia inventata dall’uomo, priva di valenze scientifiche. Hysteria, è meno volgare e dissacrante di quanto possa suggerire la trama, questo forse, è anche il suo piccolo difetto: un film così ironico, divertente e ben interpretato, avrebbe potuto osare di più sia sui contenuti, che sull’attacco di molti stereotipi sociali. Nel complesso, è un film gradevole, che con leggerezza e qualche risata, fa riflettere sul passato e sul fatto che, anche oggi, molti preconcetti  e stereotipi sociali sono ancora gli stessi di duecento anni fa.

 

Regia - 3
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 2.5

2.8