I Medici: Masters Of Florence – recensione e incontro col cast della serie tv Rai
Tra le splendide parenti di Palazzo Vecchio (Firenze), ornate da pennellate dorate e volti resi immortali dall’arte, il Rinascimento ha ripreso vita attraverso la premiere mondiale de I Medici, la serie tv targata Rai, creata in collaborazione con Lux Vide e in arrivo su Rai Uno da martedì 18 ottobre.
Con un cast internazionale in cui spiccano Richard Madden e Dustin Hoffman, arricchito da molti attori italiani, quali Guido Caprino, Alessandro Preziosi, Valentina Bellè, Miriam Leone, Alessandro Sperduti, Sarah Felberbaum, I Medici si pone l’obiettivo di mutare il volto della serialità italiana: “abbiamo riunito il meglio dei talenti italiani e internazionali per creare una serie competitiva sul mercato. Lo shownrunner Frank Spotniz (X-Files) ha voluto creare questa serie senza dare per scontato che il pubblico fosse interessato alla storia della famiglia Medici” – hanno detto Luca e Matilde Bernabei di Lux Vide – “l’ha costruita in maniera romanzata, basandosi sulla capacità dei Medici di investire la loro ricchezza nel futuro dell’Italia e nell’edificazione di un’arte dirompente”.
Un intento che, a giudicare dalla prima puntata, sembra essere stato raggiunto. I Medici si rivela essere una serie avvincente, romanzata quanto basta per rendere accattivante il dramma storico e familiare di una delle famiglie più potenti dell’Italia rinascimentale.
Il regista Sergio Mimica-Gezzan ci proietta all’interno della bellezza di Firenze e di Roma, tra gli scorci più eleganti e romantici di Piazza della Signoria, del Battistero o del Pantheon, traslitterando le gesta e le volontà della storica famiglia di banchieri attraverso le mirabili interpretazioni degli attori, scelti anche e soprattutto per l’ottima pronuncia inglese.
Voi italiani date per scontato le meraviglie che avete ma noi non le conosciamo e le apprezziamo, per noi è un onore aver lavorato in Italia
Molte le libertà storiche che Frank Spotnitz ha voluto concedersi, come la morte di Giovanni de’ Medici che inaugura la serie. Stando alla storia, tutt’oggi non ci è dato sapere come è morto, ma nella rappresentazione televisiva si suppone che sia avvenuto per avvelenamento. Lo vediamo assaggiare l’uva e morire perché cosparsa di cicuta, da qui prende il via la storia di una famiglia in cui si intrecciano squilibri, pene amorose, avversità, rivalità e nella quale scivola dietro le quinte della sceneggiatura, come un’ombra, la sete di conoscenza della verità che fa virare la serie dalla storicità al thriller.
Abbiamo creato un mistero che Cosimo (Richard Madden) e Lorenzo (Stuart Martin) devono districare. [F. Spotnitz]
Come ha sostenuto lo showrunner durante la conferenza stampa, I Medici nasce dal suo interesse per la nascita del ceto borghese e dalla considerazione che il nostro mondo ha iniziato ad essere tale proprio a partire da quell’epoca.
L’epoca in cui tra ricchi e poveri vi era una differenza netta e colossale, in cui nessuno aveva possibilità di riscatto, fin quando un uomo decise di cambiare le cose. Si chiamava Giovanni de’ Medici, era figlio di un mercante di lana fiorentino e desiderava che i suoi figli e i figli dei suoi figli avessero una vita migliore della sua, così divenne il primo banchiere del Papa.
I Medici acquisirono così potere e, cosa ancor più importante, il Papa stabilì che il tipo di servizio bancario praticato da loro non costituiva “usura”, che fino a quel momento era stata considerata un peccato.
La rivoluzione attuata dai Medici è stata radicale e molteplice; non solo da questo momento in poi hanno preso il via il senso del riscatto e l’ambizione personale, ma si è dato adito a una rivoluzione artistica, quella che si ammira nella Firenze di oggi, quella che a Roma si manifestò con la scoperta della classicità e con l’apprezzamento dell’arte di Donatello, Brunelleschi, Botticelli, Leonardo e Michelangelo (solo per citarne alcuni).
Ha dichiarato Alessandro Preziosi, che interpreta Filippo Brunelleschi:
“Parendo dal presupposto che lui rappresenta la spinta per Cosimo. […] Il mecenatismo diventa una forma di liberazione con tutta la voglia di costruire il bello in tutte le cose.
Credo che il loro rapporto sia come quello tra Shakespeare e i suoi lettori, ciò che ha costruito è ancora sotto i nostri occhi… Girare questa serie è stato per me uno dei momenti più belli che ho vissuto da italiano”
I Medici: Masters of Florence non è assolutamente attendibile dal punto di vista storico, ma sa sicuramente attrarre lo spettatore mettendo in risalto la rete di intrighi personali.
Accanto alla serie di indagini che i fratelli Lorenzo e Cosimo svolgono per scoprire chi ha ucciso il padre – e che ci permette di immergerci nella fitta rete di sospetti e intrighi — scorre la storia della stima fraterna, di due personalità destinate a divenire banchieri ma oppressi dal desiderio di essere altro, come nel caso di Cosimo, maggiormente incline all’arte e non all’attività di banchiere cui l’aveva introdotto il padre.
Nel delineare il personaggio protagonista (Cosimo alias Richard Madden) ci vengono in aiuto personaggi collaterali, come Marco Bello, interpretato da Guido Caprino, che l’attore stesso definisce un’ombra e nel quale si può estrapolare il più alto valore dell’amicizia intesa come devozione e messa a disposizione dell’altro al fine di aiutarlo a raggiungere i suoi scopi.
Cosimo deve uscire da un’ombra e per farlo ha bisogno di un’ombra […] Se Marco Bello fosse in questa stanza sarebbe sicuramente nascosto dietro un pilastro.
La citazione machiavellica, Il fine giustifica i mezzi, assume uno dei volti pensando al quale Machiavelli redasse Il Principe (che, a essere più precisi, faceva riferimento a Lorenzo il Magnifico).
Cosimo, pur tentennando e volendo porre rimedio in modo diplomatico, alla fine si rende conto che alle volte per fare il bene occorre ricorrere al male.
Tra le costrizioni che Giovanni de’ Medici impose al figlio anche quella di prendere in sposa la Contessina Bardi (Annabel Scholey), erede di una famiglia nobiliare in difficoltà finanziarie che, pur non essendo innamorata del marito, si dimostrò leale e fedele, aiutandolo a mantenere compatto il potere della famiglia e accettando anche le sue ‘scappatelle’, come quella con la schiava Maddalena (che vedremo nella puntata 5).
Alla storia romanzata fanno capolino abiti magnifici e dai colori luminosi e moderni (opera di Alessandro Lai) e una colonna sonora da brivido firmata dalla regina del rock Skin, da un’idea di Paolo Buonvino.
Nella serie tv I Medici vedremo cose inimmaginabili come la costruzione di Santa Maria del Fiore.