I peggiori: recensione del film di Vincenzo Alfieri con Lino Guanciale
Recensione dell'opera prima di Vincenzo Alfieri, presentata in anteprima al comicon di Napoli il 29 Aprile.
I peggiori, primo film di Vincenzo Alfieri nelle vesti da regista, mostra la bravura di questo giovane talento italiano che si è messo alla prova dopo anni di gavetta, web series di successo e approfondimenti nel mondo del cinema, visto finora solo da una prospettiva, quella dell’attore.
Il film, distribuito dalla Warner Bros. e in uscita nelle sale il 18 maggio, riassume in un perfetto equilibrio un mix di generi differenti – azione, comedy, fantasy – senza strafare o mostrare allo spettatore una parodia esasperata dei cinecomics americani.
L’originale progetto racconta la storia di due fratelli – Massimo (Lino Guanciale) e Fabrizio (Vincenzo Alfieri) – che vivono alla giornata. Il primo si arrangia come può, lavorando in nero nel cantiere gestito da Durim Basha (Tommaso Ragno) in cui i dipendenti – quasi tutti extracomunitari – vengono sfruttati e non pagati anche per mesi; il secondo – laureato in giurisprudenza – lavora come archivista del tribunale di Napoli insieme al collega Arturo (Francesco Paolantoni). Insieme, i fratelli Miele cercano di non far mancare nulla a Chiara – la loro sorellina tredicenne (Sara Tancredi) – di cui si occupano dopo la madre si è data alla fuga, essendo responsabile della rovina di centinaia di famiglie napoletane.
Quando tutto sembra crollare a picco, a causa degli affitti arretrati, Chiara sospesa a seguito di una rissa e le minacce per l’affidamento della ragazzina, per i due fratelli c’è un’unica soluzione: trovare a tutti i costi i soldi necessari per continuare a vivere. A proporre il furto nel cantiere di Durim è proprio Massimo. Senza armi adatte e con un’inusuale maschera carnevalesca di Maradona, i due fratelli mettono in atto il loro precario piano. La rapina, però, ha un risvolto inaspettato: i ragazzi trovano i passaporti degli extracomunitari, vecchi colleghi di Massimo. Con l’arrivo della polizia, il cantiere viene chiuso e i due “rapinatori” diventano in men che non si dica degli eroi del web e di Napoli. Ecco quindi che da demenziali, i fratelli Miele diventano “I Demolitori”.
I peggiori: un film che strizza l’occhio ai cinecomic, senza strafare
I Peggiori si presenta come un’insolita parodia dei celebri blockbuster; e questa non è certo una novità sul piano cinematografico (di antieroi ultimamente ce ne sono a bizzeffe, da Smetto quando voglio a Lo chiamavano Jeeg Robot), ma il film sa essere comunque energico, vitale e attivo, riuscendo a non stancare lo spettatore e introducendolo in una Napoli mai vista prima: magica, con tante sfaccettature; una città che i protagonisti amano, ma che sembra non carpirli fino in fondo (almeno finché non si trasformano nei tanto desiderati eroi). I luoghi rappresentati ne I Peggiori variano sequenza per sequenza, accompagnando il cambio di genere del film.
Il film non presenta grandi effetti speciali, né tantomeno personaggi con poteri magici o eccezionali. I protagonisti sono due persone semplici che si fanno giustizia da soli, dopotutto vivono in un contesto in cui gli individui come loro non sono tutelati a dovere!
I personaggi rappresentati ne I Peggiori seguono la stessa scia ironica dell’intera opera, non prendendosi mai troppo sul serio e non perdendo mai la loro positività, neanche nelle situazioni più critiche.
Ottime caratterizzazioni anche dei personaggi, soprattutto dei due “animali” protagonisti. Massimo fa leva sul suo senso dell’umorismo, capace di conquistare con battutine e sorrisini; Fabrizio è invece il maturo della famiglia, il “papà” di Chiara e custode di Massimo, un uomo tutto d’un pezzo con la testa sulle spalle. C’è poi la figura di Serena (Miriam Candurro), l’antieroina per eccellenza, che conquista, detta legge e non permette di farsi mettere i piedi in testa.
Biagio Izzo e Francesco Paolantoni dimostrano ancora una volta di essere dei validi e affermati attori, anche quando non sono protagonisti, mentre Antonella Attili veste i panni di un villain perfetto. Infine la piccola Chiara che, con il suo modo di fare un po’ crudo e tipicamente napoletano, riesce a conquistare tutti fin dai primi momenti.
Per concludere, possiamo affermare che con I Peggiori Vincenzo Alfieri confeziona un film divertente, dimostrando che, lavorando nel modo giusto, anche l’Italia è in grado di produrre un ottimo prodotto dark e fantastico, così comune nel cinema internazionale, ma così poco frequente nel panorama nostrano.
Consiglio: aspettate la fine dei titoli di coda perché, come ogni buon film di eroi che si rispetti, anche questo riserva una graditissima sorpresa finale!