I sogni segreti di Walter Mitty: recensione del film di e con Ben Stiller

I sogni segreti di Walter Mitty è un film che si fa metafora di un'esistenza che deve necessariamente essere vissuta senza limiti e paure, per rivelare il suo senso più profondo.

Un viaggio alla ricerca di un tassello imprescindibile del proprio lavoro e – per esteso – della propria stessa esistenza, il pezzo mancante in grado di conferire un senso profondo al vissuto personale, spesso appannato dalla frenetica routine quotidiana che non lascia sufficiente spazio alla dimensione del sogno, indispensabile per vivere anziché sopravvivere: questo il fulcro della trama de I sogni segreti di Walter Mitty, il film del 2013 diretto ed interpretato da Ben Stiller, remake dell’opera del 1947 Sogni proibiti.

Un intenso road movie giocato in bilico tra voli pindarici ed una realtà che a Walter Mitty – responsabile dell’archivio negativi della celebre rivista fotografica Life – sta stretta ma dalla quale non riesce in nessun modo a svincolarsi a causa della paura, nemica di qualunque evoluzione. Una paura che impedisce all’uomo di lanciarsi nella vita esprimendo a fondo se stesso e che lo porta addirittura ad iscriversi ad un sito d’ incontri per avvicinare la bella collega Cheryl (Kristen Wiig), una donna sulla quale l’uomo riesce solo a fantasticare ma che non trova il coraggio di contattare direttamente.

I sogni segreti di Walter Mitty

I sogni segreti di Walter Mitty vede il personaggio interpretato magistralmente da Ben Stiller alle prese con un intoppo che gli rivoluzionerà l’esistenza: la rivista per la quale lavora diligentemente da anni sta per chiudere a causa della diffusione di Internet e la nuova dirigenza, impegnata nell’ottimizzazione delle risorse umane per il conseguente passaggio al web, gli commissiona lo sviluppo di un ultimo negativo, destinato a rappresentare l’ultima foto di copertina di Life. Un negativo – il 25 – che Walter avrebbe dovuto ricevere insieme alla serie inviatagli dal celebre fotografo Sean O’Connel (Sean Penn), un professionista appassionato ma solitario che nutre grande stima per Walter pur non avendolo mai conosciuto di persona.

Walter, nonostante il grande impegno, non riesce a trovare l’importantissimo negativo, ritrovandosi a cercare un qualunque appiglio per risolvere il mistero rigirando fra le proprie mani il portafoglio di cuoio che Sean gli ha allegato alla serie, un piccolo dono con inciso sopra il motto della rivista:

Vedere il mondo, attraversare i pericoli, guardare oltre i muri, avvicinarsi, trovarsi l’un l’altro e sentirsi. Questo è lo scopo della Vita.

I sogni segreti di Walter Mitty

Un apparente tacito invito a lasciarsi andare finalmente all’avventura, cercando Sean – al momento impegnato in una missione fotografica in Groenlandia –  al fine di ritrovare il negativo e non perdere il lavoro ma anche di prendersi lo spazio mentale per riflettere sulle origini della propria forzata solitudine, mentre Cheryl, complice il suo ruolo aziendale, aiuta Walter da lontano, conferendogli inconsapevolmente la motivazione necessaria per andare finalmente oltre se stesso ed i propri limiti.

I sogni segreti di Walter Mitty: splendida parabola del valore del prendersi del tempo per rivoluzionare un’esistenza in stallo

I sogni segreti di Walter Mitty vede Ben Stiller auriga di una regia innovativa, giocata sulla sinergia tra musiche incalzanti ed il ricorso all’integrazione dei messaggi del film in tattiche sovrimpressioni, perfettamente integrate nelle scenografie del film. Un espediente che conferisce alla storia un’aura di intensità in grado di far apparire le vicende del protagonista come dirette da un burattinaio invisibile e superiore, che dall’alto sorride della corsa del nostro eroe verso la libertà di una vita vissuta fino in fondo.

I sogni segreti di Walter Mitty

Tra situazioni paradossali e scelte coraggiose,  i sogni segreti di Walter Mitty – da strumento di distrazione dalla realtà – ne diventano così progressivamente parte integrante, portando il protagonista a colmare sempre di più il divario tra ciò che vorrebbe essere e ciò che in realtà è, un uomo coraggioso in grado di attraversare il mondo per un obiettivo, motivato da un sentimento d’amore che per raggiungere il suo oggetto – Cheryl – deve innanzitutto passare per se stesso ed il mondo circostante. Un luogo in cui la bellezza non chiede attenzioni ma solo occhi e cuore pronti a riceverla.

I sogni segreti di Walter Mitty

Il film di Ben Stiller rappresenta così una favola moderna sui sogni che sembrano irrealizzabili ma anche un spunto filosofico sul significato del tempo e della vita in generale (la sede di lavoro di Walter, condivisa tra le pubblicazioni Life e Times non è un caso), in cui il valore che si vuole attribuire ad ogni giorno va deciso attivamente, ed in cui anche i sogni contano, purché si trovi il coraggio di realizzarli, partendo – metaforicamente e non – alla ricerca di sé, verso un altrove privo di confini, destinato a divenire più familiare della propria rassicurante ma circoscritta casa. Perché vivere significa rischiare, andando coraggiosamente incontro al meraviglioso pericolo di diventare se stessi.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4
Recitazione - 4
Sonoro - 4
Emozione - 4

4