Ibiza: recensione della commedia Netflix con Gillian Jacobs
La recensione di Ibiza, la commedia diretta da Alex Richanbach, disponibile su Netflix dal 25 maggio, interpretata da Gillian Jacobs, Vanessa Bayer e Phoebe Robinson.
Ibiza è una commedia diretta da Alex Richanbach, disponibile su Netflix dal 25 maggio, interpretata da Gillian Jacobs, Vanessa Bayer e Phoebe Robinson. Harper, Nikki e Leah sono tre amiche che abitano a New York. Harper ha un rapporto particolarmente complicato con il suo capo, una donna fredda e ostile, ma durante una riunione le propone di cimentarsi con il suo primo viaggio di lavoro: Harper deve dirigersi verso Barcellona per concludere un affare che potrebbe portare all’azienda un prestigio internazionale. Allora Harper, entusiasta della sua nuova svolta lavorativa, parte per la Spagna, affiancata dalle sue amiche di sempre e assolutamente inconsapevole delle avventure e delle sorprese che l’attendono.
Ibiza: la commedia Netflix con Gillian Jacobs
Ibiza è un film che offre una storia pacatamente divertente e piena di una genuina potenza femminile. La sceneggiatura ricorda alcuni film usciti negli anni precedenti, ad esempio quando Scarlett Johansson si cimentò nell’oscura e divertente dark comedy Crazy Night – Festa col morto, e ancora Fun Mom Dinner o Il viaggio delle ragazze. La logline del film originariamente si presentava come “I’m In Love with the DJ”, un dettaglio che avrebbe lasciato trasparire fin troppo della trama, più di quanto una commedia possa permettersi: una giusta dose di cliché è il principio chiave del film.
La storia segue una donna in carriera, piuttosto goffa, in uno sfortunato viaggio di lavoro che si trasforma nel miglior modo per festeggiare e divertirsi con le amiche di una vita. Il film di Richenbach mette presto in evidenza il fatto che la vita di Harper non è così bella, aprendo il film con New York, New York di Frank Sinatra, giocando su una serie di umiliazioni quotidiane che deve sopportare, da una grossa corsa in metropolitana a una giornata lavorativa molto serrata.
Ibiza: un film frenetico ma deludente
Inutile dire che la svolta accade quando Harper mette piede in Spagna, una realtà che per le tre ragazze newyorchesi appare come un paradiso edonico ed esotico. Harper conosce un bel DJ che la porta ad apprezzare i migliori Club tra Barcellona e Ibiza, passando giornate frenetiche tra feste a base di alcool, droghe e istinti sessuali in liberazione. La colonna sonora è una continua ripresa di disco hit e dance chart, da Mi Gente a Despacito al meglio di Calvin Harris e del suo genere, dopotutto parliamo di un film che prende il nome da un luogo e da una cultura musicale molto specifici.
Però Ibiza, per quanto scalmanato e divertente possa essere, fluttua liberamente nel vuoto. Il film non ha una vera trama, e quel poco di storia che scorre via non è minimamente incentrata sulle tre protagoniste. Ibiza non ha la forza, né l’arguzia o il carattere di portare avanti un road movie o anche solo una commedia romantica. Certe volte sembra essere centrato, con una giusta messa a fuoco sulla vita di tutti i giorni delle tre ragazze, e funziona quando Harper, Nikki e Leah parlano di sesso o incontri o lavoro, in cui si evince un’autentico legame, una vera credibilità della loro amicizia e delle battute che si scambiano. Ma la sceneggiatura resta comunque priva di retroscena riguardo a tutto, incluse le origini della loro amicizia.
Ibiza è come se fosse alla ricerca di una sceneggiatura, una storia che si perde in un loop eterno di immagini dei suoi personaggi che ballano freneticamente avvolti nell’assordante trip della musica elettronica, una commedia sgangherata e sconclusionata che somiglia, più che ad un film, ad uno spot per vacanze, un intervallo pubblicitario che si inserisce tra le pellicole, quelle vere.