iBoy: recensione del film Netflix con Bill Milner e Maisie Williams
Il 27 gennaio 2017, Netflix ha lanciato il suo nuovo film: iBoy, diretto da Adam Randall e ispirato all’omonimo romanzo di Kevin Brooks. Il cast prevede personalità note, tra cui l’attrice Maisie Williams (Arya de Il trono di spade) e Bill Milner (X-Men – L’inizio di Matthew Vaghn; Locke di Steven Knight), rispettivamente nei ruoli dei personaggi principali: Lucy e Tom.
iBoy: il trailer del film prodotto da Netflix
iBoy – TRAMA:
Tom, orfano della madre dall’età di due anni, già privo di una figura paterna, è stato cresciuto da sua nonna. Frequenta l’ultimo anno del liceo e, come accade a tutti gli adolescenti, prova un interesse particolare per una sua compagna di classe, Lucy.
Una sera, essendosi dati appuntamento per studiare insieme, Tom si dirige a casa della ragazza, ma capisce immediatamente che qualcosa non va. L’appartamento è completamente sottosopra e, mentre si guarda intorno, sente la voce di Lucy in evidente difficoltà: un gruppo di ragazzi sta cercando di approfittarsi di lei e filmare l’intero episodio con un cellulare. Non ci vuole molto tempo prima che si accorgano di Tom, il quale fugge immediatamente, cercando di contattare la polizia per denunciare ciò ha visto.
E se la tua realtà subisse un upgrade?
Mentre ha ancora il telefono all’orecchio, uno dei malviventi gli spara un colpo alla testa e questo, sarà il momento che segnerà un profondo cambiamento nella sua vita. Dopo aver subito un’operazione per rimediare ai danni dello sparo, rimane in coma per dieci giorni e, al risveglio, il medico gli comunica che dei frammenti del suo cellulare si sono impiantati nel cervello.
Non passa molto tempo prima che Tom si accorga di maturare delle strane capacità psichiche, che gli permettono di controllare tutti i dispositivi tecnologici che lo circondano. Gli stessi poteri che lo aiutano a comprendere, passo per passo, chi siano i malviventi che hanno abusato di Lucy quella sera, e a costruire la propria vendetta. I colpevoli gli sono vicini, più di quanto possa pensare.
Con il soprannome di iBoy, cattura una a una le sue prede arrivando, tramite la rete di intercettazioni che è in grado di instaurare con le sue potenzialità, ad un sistema di criminalità più ampio.
Il film iBoy può essere affiancato al genere dei film d’azione, dallo stile molto dinamico e avvincente. La fotografia si sviluppa nell’utilizzo di scenografie cupe e di semi-soggettive, che permettono allo spettatore di immedesimarsi, sebbene non completamente; in questo modo, è come se facesse parte degli avvenimenti, mantenendo una certa distanza dai personaggi.
iBoy come il supereroe 2.0
Risultano molto riusciti gli effetti speciali, relativi ai poteri psichici di Tom, grazie anche al supporto sonoro, che ben si amalgama al contesto del film.
Le prove attoriali di Bill Milner e Maisie Williams sono piuttosto convincenti, considerando che entrambi hanno già preso parte a film o a serie tv d’azione. iBoy, infatti, nel complesso, si presenta come un prodotto coinvolgente, sebbene la trama richiami le vicende delle celebri pellicole supereroistiche, targate Marvel (ad esempio, Spiderman).