Il caso Jeffrey McDonald: recensione del film di Nicholas McCarthy

Il caso Jeffrey McDonald è raccontato attraverso gli occhi del giornalista Joe McGinniss, che fu avvicinato da MacDonald poco prima dell’inizio del processo contro di lui, con l’intenzione che il reporter lo seguisse durante le udienze in tribunale, sperando che potesse così descrivere in un libro la verità delle cose e marcare la sua totale innocenza. Joe McGinniss venne così traslato nella vita di MacDonald, una vita a cui ebbe totalmente accesso, a partire dalla sua casa, alle prove fino ai procedimenti giudiziari. Il giornalista, mentre investigò sulla vita del medico e sulle vicende orribili che portarono all’omicidio della sua famiglia, cominciò ben presto a dubitare della sua totale estraneità verso il delitto.

Il caso Jeffrey McDonald: il film di Nicholas McCarthy con Scott Foley, Dave Annable e Lochlyn Munro

Il caso Jeffrey McDonald è un film che ci mostra da vicino l’incubo personale che il medico dell’esercito, accusato dei tre atroci omicidi, ha vissuto mentre si apprestava a doversi difendere in tribunale. Il film infatti segue l’imputato durante il suo processo, un caso che già in passato attirò attenzione e dibattito: nel 1984 la sua vicenda ispirò anche una miniserie televisiva americana, Fatal Vision. Il film comincia come una storia su una persona innocente, un uomo che viene costantemente messo in cattiva luce da un sistema legale imperfetto. Lo stesso MacDonald dichiarò apertamente che venne ingiustamente accusato, affermando che ad uccidere la sua famiglia erano state quattro persone che si erano introdotte quella notte nella loro casa.

Il caso Jeffrey McDonald porta gli spettatori attraverso la psicologia di un uomo sinistro, che dietro l’eroica facciata da medico dell’esercito celava un profilo piuttosto inquietante; un caso di cui, in verità, ancora oggi si dubita profondamente. Il film ritrae in modo piuttosto povero e confusionario la vicenda di Jeffrey McDonald: la pellicola non tocca punti fondamentali della storia e del romanzo. Ad esempio il film non approfondisce le varie fasi del processo, non mostra molta sostanza, non si addentra nei motivi, nei moventi e nel passato dell’uomo; il punto di vista dello scrittore, in un certo senso, limita la prospettiva della storia, che arriva fino ai giorni nostri.

Il caso Jeffrey McDonald: un B-movie deludente

Il caso Jeffrey McDonald è un film davvero deludente; all’interno della trama non sono presenti in nessun modo prove a favore di Jeffrey MacDonald, che in un certo senso avrebbero dovuto bilanciare le cose e mostrare il contraltare della vicenda. Il film non chiarifica l’andamento processuale, anzi la storia si inserisce in un processo ma non è minimamente all’altezza di poterne esplicare i momenti chiave e di dare in un certo senso suspense e ritmo agli eventi. Ciò che si palesa è indiscutibilmente un B-movie poco articolato, mai scritto e mal interpretato, ed è un peccato poiché la storia di base è trucemente affascinante.