Il curioso mondo di Hieronymus Bosch: recensione del documentario
La grande arte al cinema ci porta ancora una volta alla scoperta di un artista unico con Il curioso mondo di Hieronymus Bosch di David Bickerstaff e Phil Grabsky. Questa volta ci troviamo nei Paesi Bassi, in particolare a Hertogenbosch tra il Quindicesimo e Sedicesimo secolo. Il protagonista del documentario è Jeroen Anthoniszoon van Aeken, detto Hieronymus Bosch (dal nome della sua città natale). Questo è uno dei casi in cui il cinema diventa appendice di una mostra. Si tratta di Hieronymus Bosch – Visions of Genius del Het Noordbrabants Museum, organizzata per celebrare i 500 anni dalla morte dell’artista. Una grande opportunità per vivere (o rivivere) la prima grande esposizione in onore dell’artista, con ben 36 delle 44 opere superstiti di Bosch.
Con Il curioso mondo di Hieronymus Bosch, la settima arte si mette al servizio del pittore e della sua produzione artistica, aiutando lo spettatore ad entrare a fondo nei dipinti e cogliere da vicino i numerosi dettagli, i colori, le stranezze di un artista che colpì fin da subito i suoi contemporanei, anche in Italia. Infatti ebbe un notevole influsso nei primi decenni del Cinquecento a Venezia, dove diverse opere del mastro fiammingo si trovavano in alcune collezioni private. Ma non solo, perché Bosch influenzò altre correnti artistiche, più avanti negli anni, fino ad arrivare a Impressionisti e Surrealisti. Si può definire un poeta visionario, apprezzato moltissimo dalle generazioni future.
Il curioso mondo di Hieronymus Bosch: mostri, stranezze, metamorfosi grottesche
Mostri, stranezze, metamorfosi grottesche…Da dove nascono le strambe figure dei suoi dipinti? Sappiamo che il pittore non viaggiò molto, ma la città in cui viveva era una città di mercanti, crocevia di diverse culture e caratterizzata da un’intensa vita religiosa. Inoltre Bosch è segnalato nel registro della Confraternita della Nostra Diletta Signora, importante associazione dedita al culto della Vergine.
Ed è proprio da qui che nascono i mostri e le idee dei suoi dipinti, impregnati di moralismo, esempi da seguire per la salvezza eterna. Il suo obiettivo è quello di rendere cosciente l’uomo del destino infernale che attende chi commette peccato, chi vive nel vizio.
Quale esempio risulta migliore del Trittico delle Delizie? Ad ante chiuse si può ammirare la creazione del mondo, con un’impressionante sfera trasparente dal quale possiamo vedere il mondo nella fase di creazione. Ma la bellezza travolge lo spettatore appena le ante si aprono, attraverso i numerosi personaggi, la vivacità del colori e della scena. Un’allegoria della lussuria e dei piaceri dei sensi in contrapposizione all’Inferno, mostruoso incubo ambientato tra ghiacci e fuoco.
Il curioso mondo di Hieronymus Bosch: l’attenzione dello spettatore travolta dai singoli particolari
L’attenzione dello spettatore viene travolta dai singoli particolari che hanno la grande capacità di mantenere l’unità d’insieme e creare un effetto che solo Bosch all’epoca era in grado di trasmettere. E la stessa unità si percepisce nel racconto del documentario, in cui intervengono il regista e artista Peter Greenaway, il critico d’arte del Times Rachel Campbell-Johnston, il direttore del Het Noordbrabants Museum Charles de Mooij e la storica dell’arte Jennifer Sliwka. Proprio quest’ultima ci dice:
“Quando parlo con le persone che hanno visto i dipinti di Bosch e non sono storici dell’arte, quello che ricordano sempre sono i piccoli particolari aneddotici… mi potrebbero raccontare tutto nel dettaglio – come l’immagine di un uomo che cresce da una fragola. Credo che l’aspetto più affascinante di Bosch sia proprio il fatto che venga ricordato in tutti i particolari più intimi”.
Un documentario che unisce con sapienza i lavori di Bosch e li rende fruibile anche ad un pubblico di non esperti. Il curioso mondo di Hieronymus Bosch vi aspetta al cinema il 13 e il 14 dicembre distribuito da Nexo Digital.