Il Ministero della guerra sporca: recensione del film Prime Video

La recensione dell’action-comedy di ambientazione bellica che Guy Ritchie ha tratto dal romanzo Cacciatori di nazisti e interpretato da Henry Cavill e Alex Pettyfer. Dal 25 luglio 2024 su Prime Video.

Dopo The Covenant e i riscontri positivi raccolti tra gli abbonati e gli addetti ai lavori continua la collaborazione tra Guy Ritchie e Prime Video, con il colosso dello streaming che ha affidato al regista britannico il suo nuovo original dal titolo Il Ministero della guerra sporca, disponibile sulla piattaforma a partire dal 25 luglio 2024. La pellicola, tratta dal romanzo Cacciatori di nazisti. La vera storia degli uomini che hanno inseguito e catturato i più crudeli criminali del Terzo Reich di Damien Lewis, ha come trait d’union con il precedente l’appartenenza al filone del war movie e lo sfondo bellico, seppur seguendo traiettorie completamente diverse e ambientando le vicende in periodi storici cronologicamente distanti. Se nel film del 2023 Ritchie ha rievocato una pagina sconosciuta della Guerra in Afghanistan, nella sua ultima fatica dietro la macchina da presa ha riavvolto le lancette dell’orologio fino alla Seconda Guerra Mondiale per portare alla luce degli eventi che solo recentemente sono divenuti di dominio pubblico grazie al desecretamento nel 2016 di documenti riservati in possesso di Winston Churchill. In entrambi i casi si è al cospetto di opere che più o meno fedelmente hanno attinto a fatti realmente accaduti in ambito militare, trasposti sullo schermo con la solidità e l’efficacia che da sempre caratterizzano il cinema del regista di Hatfield.

Il Ministero della guerra sporca è un’opera incentrata sulla prima organizzazione di forze speciali della storia

A dire il vero, Il Ministero della guerra sporca è stilisticamente parlando il più vicino al Ritchie che noi tutti conosciamo e che con lo scorrere degli anni abbiamo identificato. Non siamo dalle parte dell’eclettismo e della cinetica esasperata degli esordi, bensì da quelle di film come Operazione U.N.C.L.E., The Gentlemen e Operation Fortune, laddove all’isteria della cinepresa si va ad aggiunger un linguaggio pop che si addice alla perfezione al suo modo riconoscibilissimo di trasporre e mettere in quadro. Con e attraverso di esso porta sullo schermo un’opera incentrata sulla prima organizzazione di forze speciali della storia, formata durante la Seconda Guerra Mondiale dal Primo Ministro Churchill e da un piccolo gruppo di ufficiali, tra cui lo scrittore Ian Fleming. L’unità in questione è top-secret ed è composta da un gruppo di furfanti e cani sciolti chiamati dai vertici britannici a compiere un’audace quanto rischiosissima missione contro i nazisti, servendosi di tecniche di combattimento assolutamente non convenzionali e decisamente “sporche”.

In Il Ministero della guerra sporca troviamo una nuova “sporca mezza dozzina” che ricorda per composizione, metodi e ferocia anti-nazista quella messa in piedi da Quentin Tarantino per il suo Bastardi senza gloria

Il Ministero della Guerra Sporca; cinematographe.it

Il risultato è una nuova sporca mezza dozzina che ricorda molto da vicino per composizione, metodi e ferocia anti-nazista quella messa in piedi da Quentin Tarantino per il suo Bastardi senza gloria. Le similitudini sono tante e il ché non gioca a favore del collega inglese. Una su tutte il profilo e il modus operandi del personaggio di Marjorie Stewart (interpretata da Eiza González) che sembra riassumere quelli di Bridget von Hammersmark e Shosanna del film del 2009. Lo spirito che pervade Il Ministero della guerra sporca è lo stesso che scorre nelle vene della pellicola tarantiniana, così come il mix di azione e humour nero. Motivo per cui il déjà-vu nel corso della visione diventa una costante, ciononostante passa in secondo piano per lasciare spazio a una fruizione che sa come intrattenere lo spettatore di turno per le due ore a disposizione, puntando su scene d’azione degne di note sul piano balistico e dinamitardo come quelle dell’irruzione nella prigione della Gestapo per la liberazione di Geoffrey e del conflitto a fuoco con esplosioni nel porto.

Guy Ritche omaggia il cinema di Sam Peckinpah e si lascia andare a citazioni più o meno riconoscibili a grandi classici del war-movie

Il Ministero della guerra sporca cinematographe.it

Ritchie con una variegata e nutrita brigata di attori che comprende tra gli altri Henry Cavill e Alex Pettyfer si getta a capofitto in una classica avventura ambientata durante il secondo conflitto mondiale. Lo fa con il suo approccio alla materia, omaggiando il cinema di Sam Peckinpah e lasciandosi andare a citazioni più o meno riconoscibili a pellicole come Casablanca, I cannoni di Navarone e Buio oltre il sole, tanto per fare qualche titolo tra cui I 4 dell’Oca selvaggia. Insomma il divertimento non manca e consente al film di non mollare mai la presa dello spettatore che con Il Ministero della guerra sporca unisce il dilettevole all’utile, ossia alla possibilità di venire a conoscenza di un’altra pagina di Storia rimasta sepolta troppo a lungo.

Il Ministero della guerra sporca: valutazione e conclusione     

Il Ministero della guerra sporca cinematographe.it

Con Il Ministero della guerra sporca Guy Ritche torna al war-movie, ma stavolta con un’action-comedy che unisce al suo inconfondibile linguaggio iper-cinetico e pop una serie di omaggi e citazioni ai grandi classici del filone. Partendo dalle pagine del romanzo Cacciatori di nazisti di Damien Lewis, basato a sua volta su eventi realmente accaduti e documenti riservati di Winston Churchill desecretati di recente, il film mescola azione e ironia graffiante per intrattenere ma anche portare alla luce dei frammenti di storia della Seconda Guerra Mondiale ancora sconosciuti. La visione riporta alla mente per dinamiche, modus operandi e disegno dei personaggi il Bastardi senza gloria tarantiniano, il ché toglie originalità all’operazione ma non le impedisce comunque di trovare la propria strada e coinvolgere lo spettatore. La regia del cineasta britannico garantisce la giusta dose di spettacolo e adrenalina alla fruizione, con il variegato e nutrito cast capitanato da Henry Cavill che contribuisce efficacemente alla causa.    

Regia - 4
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 4
Recitazione - 3.5
Sonoro - 4
Emozione - 3

3.7