Il Ministro: recensione del film con Gianmarco Tognazzi e Fortunato Cerlino

Fino a dove si è disposti a spingersi, pur di ottenere un irripetibile privilegio economico grazie alla viscida “generosità” di un potente politico? L’integrità morale è un valore assoluto ed inattaccabile o ha anch’essa un prezzo?
Questi i temi de Il Ministro, la brillante black comedy di Giorgio Amato con protagonisti Gianmarco Tognazzi e Fortunato Cerlino.
Un viaggio torbido lungo una notte, durante la quale un imprenditore in difficoltà tenterà di sfoderare le sue migliori carte per ottenere un “aiutino” nel vincere un appalto milionario.

Il Ministro: che prezzo ha la dignità?

Franco Lucci (Gianmarco Tognazzi) è un imprenditore sull’orlo della bancarotta. La salvezza della propria società dipende dalla vittoria di un grosso appalto pubblico, facilmente ottenibile  grazie all’aiuto di un potente Ministro (Fortunato Cerlino) con il quale ha fatto amicizia e che ha invitato a cena per definire i termini del grande favore.
Franco organizza la serata insieme al cognato Michele (Edoardo Pesce), suo socio in affari e fratello dell’avvenente quanto algida moglie Rita (Alessia Barela), complice del teatrino volto a mettere a suo completo agio il politico grazie ad una cena pensata per soddisfare ogni suo desiderio, anche il più torbido.
La ballerina di burlesque invitata per l’occasione (Jun Ichikawa) sarà tuttavia l’inaspettata miccia dello stravolgimento dei piani della serata che, improvvisamente, comincerà ad assumere una connotazione imprevista e pericolosa…

il ministro

Una scena del film

Come dichiarato durante la conferenza stampa per la presentazione del film, l’idea di realizzare Il Ministro nasce da una folgorazione che il regista Giorgio Amato ha avuto ascoltando casualmente un brano di Fabrizio De André, Il Re fa rullare i tamburi, una ballata medioevale sulla vicenda di un marchese che, temendo di perdere il titolo privilegiato di Cavaliere di Francia, decide di concedere la propria sposa al Re.
Un quadro perfettamente attuale secondo il regista, in cui emerge l’evidente facilità con cui gli esseri umani sono disposti a rinunciare a valori fondamentali come la dignità e l’integrità morale in cambio del potere, una condizione capace di offuscare la lucidità degli uomini, tanto da farli sentire invincibili.
Un meccanismo estremamente pericoloso, in cui i protagonisti de Il Ministro restano coinvolti al punto di rivelare se stessi come persone completamente diverse da quanto ci si sarebbe aspettato, assetati di un successo che non è che la magrissima consolazione per aver perso tutto ciò che nella vita davvero conta.
Una commedia amara, tenuta in piedi dalle ottime prestazioni attoriali dei protagonisti, tutti capaci di dare personalità al proprio ruolo anche laddove la sceneggiatura non viene granché in aiuto a tale proposito, prediligendo la ricerca della battuta strappa-risata (spesso riuscita) alla costruzione delle basi per comprendere meglio le ragioni delle azioni dei personaggi. L’impianto teatrale della narrazione e lo svolgimento del film quasi interamente all’interno di uno spazioso quanto soffocante appartamento, poi, contribuiscono a enfatizzare quanto la ricchezza sia una gabbia dorata che spesso cela dietro apparenze sfavillanti vite vissute all’insegna della frustrazione, in cerca di una svolta che assume in realtà la dimensione della perdita totale di se stessi.

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Fortunato Cerlino è Il Ministro

Sei personaggi che Amato ha costruito ispirandosi a I Mostri di Dino Risi e, in particolare, all’episodio dell’Educazione Sentimentale, in cui un padre (il grande Ugo Tognazzi) si occupa dell’iniziazione del figlioletto (Ricky Tognazzi) alla vita autonoma, istruendolo alla più assoluta mancanza di integrità morale ed onestà e pagandone in prima persona le conseguenze una volta che il figlio raggiunge l’eta adulta.
Il risultato è un film piacevole e divertente che, pur risultando traboccante sul finale, in cui non mancano eccessi nell’arricchire e chiudere questo ritratto dell’ “Italietta” della corruzione, comunica bene il suo messaggio: non tutto è oro ciò che luccica.
Il Ministro arriverà nelle sale cinematografiche il 5 maggio, distribuito da Europictures; nel cast anche la bravissima Ira Fronten nei panni dell’imprevedibile domestica della famiglia Lucci.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 2.5

2.9