Il paese dove gli alberi volano: recensione
Il paese dove gli alberi volano. Eugenio Barba e i giorni dell’Odin, titolo intero del film diretto da Davide Barletti e Jacopo Quadri, è stato presentato alla 12esima edizione di Le giornate degli autori – Venice days in occasione della 72esima Mostra del cinema. Il film documentario sul regista d’origine brindisina è prodotto da Fuid e Ubulibri, in collaborazione con Apulia film commission. Il paese dove gli alberi volano è un viaggio nella provincia danese durante i preparativi per la festa per i cinquant’anni dell’Odin Teatret, la compagnia fondata da cui Eugenio Barba. Il compleanno di uno dei teatri sperimentali e di ricerca più influenti del XXI secolo.
Eugenio Barba è nato nel 1936 nel Salento, ma durante gli anni Cinquanta emigra in Norvegia dove si mantiene con diversi lavoretti quali saldatore e marinaio. Si diploma all’Università di Oslo in letteratura francese e norvegese e storia delle religioni. Subito dopo vive per un periodo in Israele e viaggia per l’Asia. Tornato in Europa conosce lo sperimentale Teatr 13 Rzedow (Teatro delle Tredici File) diretto da Jerzy Grotowskj e Ludwik Flaszen. Da qui nasce un sodalizio artistico e umano che permetterà a Barba di creare e improvvisare nel teatro e nella vita.
Il paese dove gli alberi volano: un film dinamico e dal ritmo accelerato
È il 1964 quando Eugenio Barba fonda l’Odin Teatret, a oggi un laboratorio di idee e arte con attori e collaboratori. La sua sede è a Holstebro, nella Danimarca occidentale. Nel giugno del 2014 l’Odin Teatret ha festeggiato i cinquant’anni di attività con una settimana di performance e spettacoli. Per l’occasione sono giunti artisti da tutto il mondo, ospitati da associazioni e teatri locali. Il paese dove gli alberi volano è un documentario classico e lineare che immerge lo spettatore nella costruzione di un grande spettacolo e nella storia di una delle compagnie teatrali più rivoluzionarie degli ultimi anni. Una delle poche che ha cambiato il modo di fare arte e spettacolo del secondo novecento.
Nel documentario Il paese dove gli alberi volano si vedono giovani artisti, giunti da Kenia, Bali, Brasile, India ed Europa per la grande festa. Acrobazie, musiche e voci in aula e per strada si susseguono davanti agli occhi del regista. Eugenio Barba, capelli bianchi e piedi scalzi, dirige e guida le performance della comunità di artisti, includendo lo spettatore nei festeggiamenti. Il paese dove gli alberi volano è film dinamico e dal ritmo accelerato. Musica, danza e parole si muovono tra intuizioni e paradossi. Non solo artisti, ma anche esibizioni di persone comuni come muratori, sarti, organizzatori e il sindaco. Ritmi tribali e classicità occidentali caratterizzano la festa e Davide Barletti e Jacopo Quadri seguono la preparazione in tutto e per tutto, da angoli nascosti e in primo piano, partecipando al sodalizio artistico, intellettuale e visionario.
“Vivo in una strana fortezza isolata, che è una fortezza fatta di vento, che non ha mura. Le sue mura sono relazioni umane, sono gli attori, i collaboratori che vengono da diverse parti del mondo, alcuni perché hanno sentito parlare di noi, altri perché si trovavano per caso in Danimarca, sbattuti lì dal vento della Storia. Questa fortezza si trova in una piccola città di nome Holstebro”. – Eugenio Barba
L’Odin Teatret in questi cinquant’anni ha realizzato 76 spettacoli, rappresentati in 63 paesi e in vari contesti sociali. Tutte le esperienze della compagnia Odin si basano sulla diversità e sulla pratica del “baratto”. Uno scambio di atti culturali tra chi ospita e chi riceve “visita”. Attività interdisciplinari e collaborazioni internazionali sono quindi fondamenta per l’Odin Teatret, che ha trovato un luogo base nell’ISTA – International School of Theatre Anthropology – che dal 1979 è divenuto un vero e proprio villaggio teatrale in cui attori e danzatori di culture differenti si incontrano per studi, indagini e spettacoli, scambiando racconti ed esperienze sceniche.