Il postino: la recensione della nuova edizione Blu-Ray di CG Entertainment

La nostra recensione della nuova edizione Blu-ray realizzata da CG Entertainment de Il postino, ultima memorabile interpretazione di Massimo Troisi

Grazie all’attenzione di CG Entertainment nei confronti del grande cinema del passato, torna con una nuova edizione Blu-ray e DVD Il postino, ultima indimenticabile interpretazione del compianto Massimo Troisi, spirato poche ore dopo la fine delle riprese.  Un’edizione immancabile nella collezione di un cinefilo, impreziosita da vari contenuti extra, da un meraviglioso artwork realizzato dall’artista Simone Del Vecchio e da uno splendido booklet di 20 pagine contenente i bozzetti delle scenografie e dei character design di Lorenzo Baraldi e Gianna Gissi. Un prodotto curato nei minimi dettagli, che rende onore e giustizia a un capolavoro del nostro cinema, capace di conquistare 5 nomination all’Oscar (compresa quella postuma allo stesso Massimo Troisi) e di vincere la statuetta riservata alla migliore colonna sonora, grazie al sublime lavoro di Luis Bacalov.

Il postino: lo struggente e appassionato testamento spirituale e artistico di Massimo Troisi
Il postino

Nel 1952, Mario Ruoppolo (Massimo Troisi) trova impiego come postino nel suo paese natale, in un’isola del Mediterraneo che recentemente ha concesso asilo politico all’illustre poeta cileno Pablo Neruda (Philippe Noiret). Il compito di Mario è proprio quello di consegnare al letterato l’abbondante posta in arrivo per lui. Incontrandosi quotidianamente, i due stringono una sincera e profonda amicizia, scambiandosi reciprocamente la semplicità delle piccole cose e il fascino e la magia della poesia. Un giorno Mario incontra la nipote della proprietaria di un’osteria del paese Beatrice (Maria Grazia Cucinotta) e se ne innamora perdutamente. Il timido e impacciato postino chiede così aiuto all’illustre poeta per cercare di conquistare la donna dei suoi sogni.

Il postino

Il postino è lo struggente e appassionato testamento spirituale e artistico di Massimo Troisi, un grande inno alla vita, alla poesia e all’amore, impreziosito da una sottile ma palpabile critica alla società e alla classe politica italiana e da un velo di nostalgia che dona al film un’aura magica e incantata, scolpendolo per sempre nella storia del cinema nostrano (e non solo). Difficile per un cinefilo dimenticare il volto scavato dalla malattia e segnato dalla fatica, ma comunque pieno di gioia e vitalità, di Troisi, che ha letteralmente messo tutto se stesso nel progetto, lottando contro il tempo e contro la sfortuna per portarlo a termine prima della sua tragica scomparsa. Impossibile scindere la naturalezza, la dolcezza e la semplicità di Mario Ruoppolo da quella di una maschera unica e irripetibile del nostro cinema, capace di trasformare in poesia le piccole cose e in malinconia il più tenero dei sorrisi.

La poesia non è di chi la scrive, ma di chi gli serve!

Mario Ruoppolo e Pablo Neruda sono due persone agli antipodi: ignorante, imbranato e introverso il primo, colto, affabile e sicuro di sé il secondo. L’apparentemente inconciliabile distanza fra i due diventa però il terreno su cui fondare una delle amicizie virili più intense raccontate dal nostro cinema, un rapporto che va ben al di là di quello classico fra mentore e allievo, diventando un manifesto del reciproco scambio e arricchimento fra diverse realtà e mentalità. Pur nella sua limitatezza culturale, Mario riesce a cogliere lo spirito e il fine ultimo della poesia (La poesia non è di chi la scrive, ma di chi gli serve, dice saggiamente il postino) e a farsi forza di essa per migliorare e trovare la forza di dichiararsi alla sua amata, ricambiando il poeta con tutta la sua umanità e spontaneità, sempre più difficili da trovare per lui nel lungo esilio dalla sua terra.

Michael Radford è abile a mettere in scena la sceneggiatura scritta da lui stesso insieme a Troisi, Anna Pavignano, e Furio e Giacomo Scarpelli, raccontando con le immagini quello che le parole non riescono a spiegare. Le camminate sulla spiaggia di Mario e Pablo, la genuinità dei piccoli gesti, gli impetuosi e innamorati sguardi lanciati dal postino alla sua Beatrice diventano così metafora dell’amicizia più pura e dell’amore più incondizionato, che un ambiente retrogrado e malsano riescono a ostacolare, ma non a fermare. Fra gli incantati paesaggi di Salina, Pantelleria e Procida e il tenero racconto delle vicende di Pablo, Mario e Beatrice fanno infatti capolino il bigottismo di una società che scambia un verso per una molestia sessuale, il marciume di una politica fondata sull’illusione di promesse mai mantenute e le tensioni della società, costantemente sul punto di generare odio e conflitti sulla base di differenti pensieri e mentalità.

Il postino: un’opera d’arte di incommensurabile portata, che si fonde con la vita di Massimo Troisi

Nella seconda parte de Il postino, l’afflato vitale di Troisi lascia sempre più spazio all’inquietudine, al rimpianto e all’attesa, scaturiti dall’inevitabile fine dell’esilio di Neruda e dal conseguente suo ritorno in patria. Radford gioca sul contrasto e sul chiaroscuro, alternando il cinismo e la disillusione del paese con l’incrollabile fiducia di Mario nell’amicizia che è stata e che secondo lui sempre sarà. Un dolceamaro finale cesella questa opera d’arte di incommensurabile portata, fondendosi con la vita dello stesso Troisi e donandoci un commovente lascito, fatto di dolore e malinconia, ma anche di gioia e incrollabile speranza nel futuro.

Le intense musiche di Luis Bacalov, la verace bellezza di Maria Grazia Cucinotta e le ottime prove di caratteristi come Renato ScarpaMariano RigilloLinda Moretti sostengono la memorabile e solo apparentemente controllata performance di Philippe Noiret, che con la sua ineguagliabile presenza scenica e la sua espressività diventa il perfetto secondo violino di un monumentale Massimo Troisi, inspiegabilmente privato di un meritatissimo Oscar a favore del dimenticabile Nicolas Cage di Via da Las Vegas. Non serve però una statuetta a testimoniare la bravura e la sensibilità di un formidabile interprete, che un triste e avaro destino ci ha tolto troppo presto.

Il postino: i contenuti del Blu-ray

Il postino

Il Blu-ray di CG Entertainment (questo il link per l’acquisto) dona forza e vitalità a Il postino, grazie a un video in HD 1080 24p (formato 1.66:1) particolarmente nitido e definito, e a un comparto audio in doppia versione Dolby Digital 2.0 e DTS-HD, in grado di limitare al minimo i rumori di sottofondo e di esaltare la memorabile colonna sonora del film. Sono inoltre presenti i sottotitoli in italiano per non udenti, mentre non è stato inserito il doppiaggio inglese del film, in cui a prestare la voce a Troisi è Robert De Niro.

Particolarmente interessanti gli extra di questa edizione. Sono infatti presenti l’interessante Making Of di Stefano Veneruso, alcune sequenze alternative e le interviste a Lorenzo Baraldi e Gianna Gissi, rispettivamente scenografo e costumista, il cui lavoro è oggetto di un delizioso booklet di bozzetti di 20 pagine, che nobilita ulteriormente il prodotto. A completare questa lodevole edizione è il già citato artwork di Simone Del Vecchio, che con un’immagine semplice ma ricca di significato ferma nel tempo e nella memoria la figura di Massimo Troisi.

Film - 4.5
Audio - 4
Video - 4
Extra - 4.5

4.3