Il ragazzo che diventerà re: recensione del film di Joe Cornish
Il regista Joe Cornish riporta al cinema la leggenda di Re Artù con Il ragazzo che diventerà re, ambientandola ai nostri giorni, al cinema dal 18 aprile.
La leggenda di Re Artù torna ancora una volta sul grande schermo, a riprova di come il fascino di certe storie non muoia mai, ma anzi sia sempre attuale. E proprio lo stretto legame con l’attualità e il mondo di oggi è al centro de Il ragazzo che diventerà re, il film diretto da Joe Cornish dal 18 aprile al cinema con 20th Century Fox Italia.
A interpretare il giovane protagonista è Louis Ashbourne Serkis, già visto sul piccolo schermo nella serie Taboo, al fianco di Tom Hardy, ma soprattutto figlio di Andy Serkis, celebre interprete di Gollum nella saga de Il signore degli anelli. L’attore interpreta qui Alex, giovane ragazzo di 12 anni, preso di mira dai bulli a scuola insieme al suo migliore amico Bedders. Cresciuto solo con la madre, Alex non ha mai conosciuto il padre, del quale conserva un unico regalo: un libro sulle imprese di Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda. Quando una sera, all’interno di un cantiere, Alex scopre una antica spada incastrata in una roccia, prova a estrarla: la spada scivola fluidamente tra le sue mani e da quel momento la sua vita cambierà per sempre.
Come nella leggenda, Alex scopre di essere l’unico a poterla maneggiare con facilità e ben presto farà la conoscenza di un personaggio decisamente particolare: un giovane mago Merlino, venuto a cercarlo per un’importante missione. La perfida Morgana infatti si è risvegliata ed è pronta a conquistare il mondo, rendendo gli umani i suoi schiavi.
Il ragazzo che diventerà re: l’incontro tra leggenda e realtà
L’aspetto sicuramente più innovativo de Il ragazzo che diventerà re è quello di legare l’incredibile avventura del giovane protagonista con la realtà dei nostri giorni. Come spiega Merlino infatti, ciò che ha reso possibile il risveglio e il ritorno di Morgana dopo centinaia di anni trascorsi nell’oscurità, è la realtà nella quale viviamo tutti i giorni. Il mondo è ormai un luogo decisamente complicato in cui muoversi, popolato da uomini interessati solo al proprio benessere e tornaconto, che non si curano più del prossimo e pensano esclusivamente alla propria ricchezza. Morgana ha trovato quindi un momento davvero propizio per il suo ritorno, in cui sfruttare a suo favore le debolezze degli uomini.
Il ragazzo che diventerà Re: Joe Cornish parla del film
Ma non tutte le speranze sono perdute: chi infatti meglio di un giovane dal cuore sincero può affrontare la terribile strega? Al contrario della leggenda, non è una nobiltà di sangue o una discendenza particolare a fare di Alex il candidato ideale per diventare il nuovo Re Artù. Il giovane protagonista de Il ragazzo che diventerà re è un adolescente come tanti altri, spesso bullizzato e preso di mira dai compagni più grandi. Il ritrovamento della spada sarà per lui un momento davvero importante perché gli infonderà il coraggio necessario per uscire dall’ombra e lanciarsi in un’impresa letteralmente epica. Rispettando tutti i punti del codice cavalleresco, Alex si trasformerà in un ragazzo nuovo, capace di perdonare i suoi nemici e farli diventare suoi alleati, ma anche in grado di rispettare le persone che ama, non dire le bugie e pronto ad aiutare il prossimo. La trasformazione di Alex è profonda ma soprattutto importante perché, come afferma Merlino, il futuro del mondo ha sicuramente più speranze di essere migliore se alla guida degli uomini ci sarà un leader come Alex.
Tra le righe si potrebbe leggere un’interpretazione più nascosta e attuale, legata alla Brexit. Il futuro del mondo (e soprattutto della Gran Bretagna) è affidato a un giovane ragazzo con tutte le caratteristiche giuste per diventare un capo esemplare: è necessario quindi lasciare quindi spazio ai giovani e al nuovo per poter rinascere più forti di prima.
Il ragazzo che diventerà re: una missione non portata a termine
Lo scopo di Joe Cornish era quello di sfruttare una storia già nota e molto più che conosciuta per darle nuova vita e calarla nei giorni nostri. Uno scopo che si può dire raggiunto, anche se non pienamente. Il ragazzo che diventerà re presenta tutti i propositi giusti, con una storia accattivante e ben trattata, ma il film non colpisce come dovrebbe, risultando in alcuni tratti addirittura banale. Buona l’idea di lasciare le redini del racconto a un cast di giovani protagonisti, seguendo un po’ le orme dei classici degli anni Ottanta come I Goonies o ricollegandosi a esempi più recenti, come Stranger Things o It di Andy Muschietti. Ma, nonostante questo, il film manca di qualcosa, quell’elemento che lo potrebbe elevare a più di una semplice storia per ragazzi.
Le gag comiche e le battute sarcastiche inserite ogni tanto non fanno ridere come dovrebbero, mentre i momenti più delicati, come per esempio quello in cui Alex scopre i segreti della sua famiglia e del suo passato, non emozionano in pieno. A tutto questo poi si aggiunge un Patrick Stewart poco credibile nella parte di un Merlino un po’ troppo alla mano, dai capelli spettinati e l’atteggiamento sconclusionato, quasi come se non sapesse mai come comportarsi. Un Merlino molto lontano dal vecchio e potente saggio che la letteratura e il cinema ci hanno fatto conoscere: il mago interpretato da Stewart subisce nel film un cambiamento forse un po’ troppo forzato. Grande merito invece va riconosciuto ai giovani attori, che sembrano perfettamente a loro agio nella parte di moderni Cavalieri della Tavola Rotonda.
Il ragazzo che diventerà re ha tutte le premesse buone, soprattutto se si pensa al profondo e intelligente collegamento con la società contemporanea. Tuttavia si perde per strada, non riuscendo a coinvolgere pienamente il pubblico, o almeno non convincendo a pieno quel pubblico con più di 13 anni.