In fuga con Babbo Natale: recensione del film Netflix
La recensione del remake italiano di Volfango De Biasi con Giampaolo Morelli e Ilaria Spada della commedia francese Le père Noël. Su Netflix dal 15 dicembre 2023.
Passati ormai da un bel po’ di tempo di moda i Cinepanettoni, in Italia si è tornati a produrre commedie a sfondo o tema natalizio dai toni più leggeri e favolistici, decisamente più adatti alle famiglie per linguaggio, plot e tipo di humour rispetto a quelli per i quali alla fine degli anni Novanta era stato coniato dagli addetti ai lavori, con un’accezione negativa e dispregiativa, il suddetto neologismo. Alcuni di questi film, concepiti a uso e consumo delle festività, sono approdati direttamente sulle piattaforme senza passare per le sale come nel caso di Elf Me della coppia di registi YouNuts! con Lillo, Anna Foglietta e Claudio Santamaria o In fuga con Babbo Natale di Volfango De Biasi con Giampaolo Morelli, Ilaria Spada e il piccolo Enea Indraccolo, rilasciati rispettivamente su Prime Video il 24 novembre 2023 e su Netflix il 15 dicembre 2023. Dopo esserci occupati del primo qualche settimana fa, tocca ora al secondo passare sotto la nostra lente critica così da metterne in evidenza pregi e difetti.
In fuga con Babbo Natale è il remake italiano della commedia francese Le père Noël di Alexandre Coffre
Ma se la pellicola diretta dai YouNuts! è il frutto di una sceneggiatura originale firmata tra gli altri da Gabriele Mainetti, quella affidata al collega romano nasce invece da un racconto già portato sullo schermo del quale In fuga con Babbo Natale è a tutti gli effetti un adattamento in salsa nostrana. La storia narrata è quella di Antonio, un bambino di sette anni orfano di padre che la sera della vigilia esprime il desiderio di volare con la slitta di Babbo Natale fino alla stella dove vive il suo papà. Per questo, quando lo vede scendere dal tetto di casa sua, decide di seguirlo in veste di aiutante senza sapere che sotto la barba e il cappello si nasconde in realtà un astuto ladro. Furto dopo furto, i due finiranno con il trascorre una notte speciale che cambierà per sempre le loro esistenze. Lette queste poche righe di sinossi la mente dello spettatore di turno non può non tornare al 2014 e a un film francese dal titolo Le père Noël, scritto e diretto da Alexandre Coffre e ribattezzato per il mercato italiano Un amico molto speciale. È questa infatti la fonte dalla quale De Biasi, coadiuvato in fase di riscrittura da Fabio Bonifacci, ha attinto a piene mani per dare vita alla pellicola battente bandiera tricolore che il broadcaster a stelle e strisce ha voluto mettere sotto l’albero dei suoi abbonati. Un regalo a quanto pare gradito, visto che il film in questione è immediatamente entrato nella top ten dei più visti poche ore dopo il rilascio.
L’esordiente Enea Indraccolo nel ruolo del piccolo protagonista ruba la scena ai colleghi più esperti
Al netto di qualche piccolo cambiamento qua e là, De Biasi ripropone in maniera piuttosto fedele e senza particolari stravolgimenti della trama e dei personaggi quanto raccontato nell’originale. La modifica se volete più sostanziale è lo spostamento del tutto da Parigi a Roma, ma che nell’economia generale dell’operazione non influisce minimamente. Per il resto In fuga con Babbo Natale fa leva su quanto di buono la matrice aveva mostrato a suo tempo e ne fa tesoro, dando la possibilità all’autore di firmare al contempo un altro film di buoni sentimenti (Nessuno come noi e Crazy for Football – Matti per il calcio) e la sua quarta commedia natalizia dopo quelle nate dal sodalizio con Lillo & Greg (Un Natale stupefacente, Natale col boss e Natale a Londra – Dio salvi la Regina). Per farlo si riunisce sia con Giampaolo Morelli – già diretto ne L’agenzia dei bugiardi – sia con Ilaria Spada – apparsa in Una famiglia mostruosa e nel sequel, Un matrimonio mostruoso. A loro affida i personaggi principali che furono di Tahar Rahim e Annelise Hesme, senza farli rimpiangere più di tanto, affiancando loro anche qualche volto noto come quello di Mario De La Rosa, il Suárez di La casa di Carta. Ma a rubare la scena è soprattutto il giovanissimo esordiente Enea Indraccolo che con tutto il suo carico di dolcezza, verità e innocenza in coppia con Morelli crea una bella alchimia che ricorda Il bambino e il poliziotto e Uno sceriffo extraterrestre… poco extra e molto terrestre.
In fuga con Babbo Natale è un film di buoni sentimenti che sa essere godibile, leggero al punto giusto e a tratti persino commovente
In assenza di materia prima, l’essersi affidati a un fortunato prodotto audiovisivo di provenienza transalpina ha permesso all’autore del remake italiano di portare sullo schermo un’opera che sa essere comunque godibile, leggera al punto giusto e a tratti persino commovente quando il piccolo protagonista chiama in causa il suo defunto padre, abbastanza da scaldare e accarezzare le corde del cuore dei fruitori più sensibili, gli stessi ai quali tornerà svariate volte in mente certi momenti teneri di Jack Frost. Di contro per smarcarsi da ogni responsabilità d’insuccesso, l’Italia, un tempo maestra della commedia, se ne dimentica nuovamente e va a pescare dai vicini francesi o spagnoli l’ennesima pellicola campione d’incassi. Formula a quanto pare vincente, ma che alla lunga sta diventando una pratica troppo frequente che toglie originalità al made in Italy.
In fuga con Babbo Natale: valutazione e conclusione
Per la sua quarta pellicola natalizia, Volfango De Biasi va a pescare dai dirimpettai transalpini l’ennesima commedia di successo francese. In assenza di materia prima, stavolta è toccato a Le père Noël di Alexandre Coffre essere rimaneggiato senza particolari stravolgimenti, se non i cambiamenti di location (da Parigi a Roma) e di cast con Giampaolo Morelli e Ilaria Spada che ereditano i ruoli che furono di Tahar Rahim e Annelise Hesme. Ma è il piccolo e promettente esordiente Enea Indraccolo a rubare la scena nei panni del giovanissimo protagonista con il suo carico di simpatia, tenerezza e spontaneità. La confezione non presenta nulla di particolare da segnalare, così come il lavoro di riscrittura, che si fanno semplicemente veicoli per consentire il processo di adattamento dalla matrice alla sua copia conforme. Il risultato è una commedia godibile di buoni sentimenti in pieno spirito natalizio e dal retrogusto favolistico, nata ad uso e consumo delle festività per trascorre un po’ di tempo davanti allo schermo con la propria famiglia.