Inside Out 2: recensione del film d’animazione Disney Pixar
Accolto con successo dalla critica internazionale, il sequel di Inside out, il lungometraggio sulle emozioni targato Pixar, dal 19 giugno è in tutti i cinema distribuito dalla Walt Disney Company italia.
“E se la gioia crescendo si affievolisse?“. Inside Out 2 è un processo emozionale, arguto e vivace, che allinea istinto, condizionamenti, libertà e sentimento. Un circuito che definisce l’essenza interiore continuamente in allerta ma capace di tratteggiare l’estetica di una esteriorità in grado di gestire le esplosioni reali. Inside out 2 ragiona e si perfeziona in un gioco logico che partendo dalla “domanda” si evolve e cresce, mantenendo l’equilibrio all’interno della nostra dimensione sensoriale.
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In Inside Out 2 le emozioni diventano complesse
Riley è cresciuta, non è più una bambina ma una preadolescente; la sua mente è una scala in movimento, un’isola di incertezze e curiosità in un lavorio incessante, preludio della complessità futura che apparterrà alla vita adulta. Inside out 2 esamina, elabora e rielabora il passaggio, intrecciando i fili sottili di una fanciullesca immaginazione e della capacità adulta di compierla e realizzarla.
L’assurdità, il paradosso e il sarcasmo, un’ambizione variegata. Gioia, Tristezza, Rabbia, Disgusto e Paura sono le guide di una narrativa psicologica decentrata, attraversata da una meccanicità intellettiva che l’animato Pixar ha colto nei dettagli e nelle indicazioni dando colore e forma ad un’installazione mentale perfetta. Inside out 2 è la complessità, l’inquietudine e la crescente sofferenza di una ragazzina nel pieno della pubertà, momento assolutamente incontrollabile che si manifesta attraverso una nuova identità, un nuovo corpo, una forza fisica che con il tempo si “educherà” all’amore del sé e, istintivamente, all’amore per l’altro.
Incertezze e convinzioni, le vere metamorfosi di nuove essenze
Siamo brave persone? La forma che contiene, il grande caos che disordina e la coscienza che ripara.
L’autodeterminazione è una composizione di croci e teste dentro pagine che esaminano la quotidianità. L’esattezza e lo sbaglio sono accordi primordiali affinché il nostro vivere possa mietere l’ideologia e la costanza di un movimento frenetico ed energico al fine di autoalimentare un continuo cambiamento.
La complessità è una giovinezza che svanisce e si rifugia dentro il ricordo metaforico di un albero che dalla terra raggiunge la cima attraverso spine e foglie, germogli e fiori appassiti: il bello nega il brutto fornendo i giusti elementi per farci travolgere dalla storia di Inside out 2.
La storia di Inside Out 2
Riley ha 13 anni, un papà e una mamma fieri della piccola personcina che sta diventando, appassionata di hockey è all’inizio di una carriera sportiva che scopre durante i tre giorni trascorsi in un campus estivo e che determinerà la scelta del liceo e la squadra di cui far parte.
Gioia è la sua “madre pensante”, colei che coordina le sensazioni inserendole in un percorso leale, genuino, giusto. A seguire, ovviamente, Tristezza, Rabbia, Disgusto e Paura.
Siamo in piena metamorfosi: se dapprima abbiamo conosciuto le difformità emozionali adesso ne consegue una conoscenza più approfondita e complessa; la delicatezza è estremizzata dalla viziosità di nuove forme interpretative rese dalla Noia, da Imbarazzo, da Invidia e Ansia.
È un gioco di sincronie e di equilibri necessari tra freno e acceleratore: un patentino sentimentale che pian piano prenderà confidenza con il pericolo e la curiosità per lo stesso, il rispetto delle regole e il percorrere di strettoie quanto impegnative quanto percorribili. Una vita che “va” tra tramonti e albe, inizi e fine. È certo tutto riconducibile al gesto: d’altronde una partita di hockey rappresenta e parafrasa perfettamente un tragitto esistenziale, l’arrivo, la scoperta, la sofferenza e la difficoltà, la determinazione, l’autocelebrazione, la conoscenza, lo sviluppo intuitivo, la finalità, ossia l’obbiettivo.
E il risultato è l’essenza che sosta attraverso le sfocature e le oscillazioni di un sentimento che apre alla convivenza delle emozioni e che armonizza la personalità di ciascuno.
Percezione, morale ed evoluzione esistenziale in un colossal dell’animazione moderna
Se Inside out è stato definito dagli esperti della mente un geniale testo visivo che dispiega il pensiero, Inside out 2 depura dalle adiposità di una fase tanto crudele quanto tenera e dolce come quella dell’adolescenza.
Intelligente combinazione tra l’animazione e il corsivo testuale di narrative cinematografiche scrupolosamente irregolari: l’irregolarità dell’essere umano e la sua abitudine alla normalità, combinazione vincente in un Epic movie come questo.
L’iconologia dell’animazione che battezza la lucidità psicologica di un’analisi che inizia in uno spazio in cui l’io è dentro l’io stesso. Senza mai dimenticare il contatto, l’aiuto, la gentilezza, la generosità contestualizzati all’interno di un sistema di valori che prevede anche i contrari emotivi.
Inside Out 2: valutazione e conclusione
Mark Nielsen e Kelsey Mann, hanno disegnato la “frattura” attraverso architetture e archetipi intellettivi, immergendoci nell’idea, totalmente astratta, di ciò che succede nella mente di ciascuno: il successo di un film che scolpirà l’estate 2024.
Evidente la capacità di un linguaggio culturalmente avanzato rispetto a prospettive di autoanalisi riflesse, che offre un’ambientazione all’emozione.
Un film con un grande potenziale pedagogico: l’adulto che rovista nelle estremità del suo passato, il bambino che per la prima volta avverte la sua capacità di autodeterminazione, combinando passioni e desideri, vizi e virtù che lo renderanno a sua volta quell’adulto riflessivo che Inside out 2 mette al centro della sua console dei sentimenti.
Ma la vera intenzione del film è forse indagare l’inconscio, le emozioni associate alle loro amplificazioni, compagni di stanza sotto la lampada dei sogni.
Oscurare il segreto, arrendersi all’evoluzione dell’ansia che altro non è che la richiesta di una tregua dalla presunta tristezza; riaccendere la gioia, navigare nella noia, nella paura, nella nostalgia, vivere le emozioni e di emozioni.
Inside Out 2 è un film importante per questo nostro tempo; un tempo in cui l’essere umano si riflette sempre più nell’immagine di se stesso e sempre meno nella sua riflessione. È un film importante che tratteggia la storia individuale e quella collettiva. Inside Out 2 è un processo cognitivo, un invito ad ascoltarsi, a riconoscersi nelle emozioni.
Inside Out 2, un film d’animazione Pixar Animation Studios in collaborazione con Walt Disney Pictures; esordio alla regia per lo sceneggiatore e animatore statunitense Kelsey Mann; prodotto da Mark Nielsen già noto per Toy Story 4 e Cars. Tra i suoi interpreti nella versione originale Maya Hawke nel ruolo di una nuova emozione: Ansia. Per l’adattamento italiano Pilar Fogliati (Ansia), Deva Cassel (Noia), Marta Filippi (Invidia), Federico Cesari (Imbarazzo), Sara Ciocca (Riley).
Il film è al cinema dal 19 giugno 2024.