Islands: recensione del film di Jan-Ole Gerster, dalla Berlinale 2025

Un film riuscito solo a metà.

Islands, di Jan-Ole Gerster, arriva nella categoria Special Gala delle Berlinale 2025, dal 13 al 23 febbraio nella città di Berlino. Il film, il primo del regista tedesco ad essere interamente girato in inglese, è stato proiettato in anteprima mondiale. 
Sam Riley interpreta Tom, un insegnante di Tennis in un lussuoso Hotel in Spagna. L’arrivo di Anne (Stacy Martin) e Dave (Jake Farthing) Maguire e del loro figlio Anton cambierà la sua vita per sempre. 

Islands: un noir estivo

Ambientato nella suggestiva isola di Fuerte Ventura, in Spagna, Islands cerca di assumere, non riuscendoci, toni più cupi con la sparizione di Dave. Presentato fin da subito come un personaggio confuso e problematico, appare sull’orlo di una crisi esistenziale. Una recente scoperta ha infatti fatto crollare l’autostima dell’uomo, che senza più certezze a cui aggrapparsi non vede il motivo di continuare la sua relazione con Anne. La sua improvvisa sparizione fa da motore a tutta la narrazione, senza riuscire nell’intento di coinvolgere appieno lo spettatore a causa dell’atmosfera  “vacanziera”. Il genere noir, solitamente dominato da scene in notturna e di tensione, contrasta con i panorami da cartolina turistica del film. 

Islands: un film che si prende il suo tempo

Jan-Ole Gerster in Islands utilizza lunghi piani sequenza per mostrare la vastità e la bellezza di Fuerte Ventura. Predilige invece i primi piani per raccontare con le immagini le tensioni interne e le parole non dette di Tom e Anne. Il regista si prende il suo tempo per rivelare le sotto trame dei vari personaggi e la crescente fascinazione che il protagonista prova nei confronti della femme fatale di turno. 
La donna attrae e allontana Tom per tutto il tempo, instaurando nei suoi confronti un legame di dipendenza: sola e con un figlio a carico in un’isola in cui la lingua più parlata è lo spagnolo, vede nel protagonista il suo unico punto di riferimento. 
La vita sull’isola procede molto lenta, in un susseguirsi di giornate tutte uguali durante le quali gli unici momenti di divertimento sono le serate nel club notturno. 

Islands: valutazione e conclusione

islands recensione cinematographe.it

Islands è un film riuscito a metà. Se da un lato funziona l’interazione e il rapporto che si viene a creare tra Tom e Anne, dall’altra non si può dire lo stesso per l’ambientazione e per il genere di appartenenza del film. Il ritmo e l’esplorazione dell’isola non riescono a creare nello spettatore quella sensazione di pericolo e tensione che caratterizzano il noir o il thriller. Tutto è troppo assolato e i paesaggi mozzafiato per la loro bellezza non aiutano a creare un’atmosfera idonea al contesto drammatico. Lo stesso Dave sparisce con la velocità con cui appare: un personaggio che potrebbe essere interessante sulla carta ma che la sceneggiatura non approfondisce a dovere. La ricerca che lo riguarda non coinvolge lo spettatore perché non riesce ad empatizzare a sufficienza con lui, relegandolo a mero riempitivo della storia.
Una nota di merito va invece al modo in cui viene rappresentata la vita nell’isola, che tra alberghi di lusso, mare e nightclub induce il desiderio di prenotare una vacanza in Spagna. 

Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2.5
Emozione - 2.5

2.7

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