L’amore e altre seghe mentali: recensione della commedia romantica

Fantasie virtuali e opposti che si attraggono sono gli ingredienti principali della commedia romantica scritta, diretta e interpretata da Giampaolo Morelli, L’amore e altre seghe mentali, ora al cinema.

Dal 17 ottobre 2024 è nelle sale cinematografiche italiane con Vision Distribution L’Amore e altre seghe mentali, commedia romantica diretta e interpretata da Giampaolo Morelli – l’amato ispettore Coliandro – e scritta dall’artista napoletano in collaborazione con Gianluca Ansanelli. Si tratta del quarto film da regista per Morelli, e il secondo a trattare tematiche romantiche, dopo il piacevole 7 ore per farti innamorare (2020). Nel cast, al fianco di Morelli – nei panni del protagonista – troviamo la star di Blanca e di Don Matteo Maria Chiara Giannetta, Leonardo Lidi, Giulia Fiume, Marco Cocci, Duan Xiaoxiang, e un piccolo cameo di Ilary Blasi, alla sua prima esperienza da attrice.

L’amore e altre seghe mentali: di cosa parla la commedia romantica di Giampaolo Morelli?

L'amore e altre seghe mentali recensione - Cinematographe.it

Lo scorbutico Guido (Giampaolo Morelli), dopo una brutta delusione amorosa ha scelto di non avere più appuntamenti con altre donne, preferendo di gran lunga il sesso virtuale; per questo motivo si reca quasi ogni giorno in un centro specializzato in cui chiunque può realizzare virtualmente le proprie fantasie erotiche, senza avere tutte quelle complicazioni delle relazioni reali.

Annoiato dalla sua vita monotona, Guido un giorno decide di lasciare una pessima recensione a Giulia (Maria Chiara Giannetta), una cameriera che, accidentalmente, gli aveva versato addosso un po’ di pasta e fagioli. A causa del giudizio negativo, la giovane donna perde il lavoro e il protagonista, per cercare di rimediare, si offre di pagargli un mese di affitto. Tra i due nascerà una strana amicizia che, ben presto, si trasformerà in qualcosa di più. Il carattere solare ed eccentrico della ragazza riuscirà a scalfire il gelido cuore di Guido?

Una commedia romantica che poteva osare di più

L'amore e altre seghe mentali recensione - Cinematographe.it

L’dea iniziale di L’Amore e altre seghe mentali è senza dubbio originale. Questo spazio virtuale in cui ognuno ha la possibilità di “costruire” il proprio il partner immaginario (da qui il cameo di Ilary Blasi) è interessante e, allo stesso tempo, sfacciato, perché mostra sullo schermo il modo in cui le nostre fantasie erotiche prendono vita, a volte anche in modi inaspettati. D’altra parte, Morelli mette in luce come l’idea di sfogarsi sessualmente in una realtà virtuale, evitando le complicazioni di una relazione reale, a lungo andare rischia di diventare una culla in cui rifugiarsi senza mai rischiare davvero in amore, come nel caso di Guido. Il riferimento è senza dubbio il mondo di internet: i social, in particolare, sono un tema centrale all’interno del film perché, se da un lato, creano indubbiamente delle opportunità, dall’altro – abusandone – diventano un vetro tra noi e il mondo, tra noi e gli altri. Attraverso il personaggio di Niki (Marco Cocci), uno dei più cari amici del protagonista, viene inoltre, mostrato il lato oscuro di internet, e delle app di incontri nello specifico; Niki, infatti, passa il suo tempo a flirtare per messaggio con una adolescente, vantandosi della sua conquista con gli amici (e ignaro di essere vittima di uno scherzo orchestrato dal fratello della ragazza).

L’interpretazione più riuscita del film è senz’altro la Giulia di Maria Chiara Giannetta. L’attrice foggiana è a suo agio nelle vesti di eroina romantica dal marcato accento pugliese, che con i suoi occhioni verdi brilla sullo schermo dando vita a questa giovane eccentrica e un po’ ingenua, che nonostante le difficoltà lavorative e personali non ha mai smesso di guardare il mondo con speranza e positività; un modo di vedere la vita, ovviamente, opposto a quello dell’ombroso Guido.

L’amore e altre seghe mentali: conclusione e valutazione di una commedia in cui il male gaze ha la meglio

Uno dei problemi principali di L’amore e altre seghe mentali è la rappresentazione del mondo da un punto di vista prettamente maschile. Ad esempio, Niki viene “scoperto” dai genitori della ragazza con cui credeva di chattare, perché il padre di lei sembra abituato a prendere il pc della figlia e a leggere le chat, normalizzando, dunque, una grave invasione della privacy. In generale anche il sesso sfrenato che vediamo nello spazio virtuale di Guido segue il punto di vista del piacere maschile (comprensibilmente, perché ci troviamo all’interno delle fantasie del protagonista), ma il male gaze lo individuiamo in particolar modo nella costruzione dei personaggi femminili, la maggior parte dei quali depotenziati; la stessa Giulia non ha molto spazio sullo schermo e il suo scopo nella narrazione sembra unicamente quello di far tornare Guido – un uomo ordinario, annoiato e cinico – a credere nell’amore, con i suoi modi di fare eccentrici e svampiti. A tal proposito, è indubbio che l’eroina condivida alcuni aspetti del suo carattere con altre manic pixie dream girl cinematografiche che l’hanno preceduta (a cominciare ovviamente da Zooey Deschanel in (500) giorni insieme o a Kristen Dunst in Elizabethtown).

Per concludere, nonostante alcuni spunti originali e un paio di sequenze davvero divertenti, L’Amore e altre seghe mentali sembra non avere ben chiara quale direzione prendere. Il film in un primo momento ha dei toni quasi dissacranti e irriverenti, mentre sul finale si ammorbidisce, inseguendo i classici tropi delle commedie romantiche. Inoltre, la messa in scena di alcune gag nell’ultimo atto davvero poco attinenti con il contesto (i problemi coniugali di Armando, un altro amico di Guido, o la breve introduzione della famiglia del protagonista), vanno a creare confusione e a togliere spazio alla storia d’amore tra i due protagonisti, che finisce per sembrare frettolosa e semplificata.

Regia - 2
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3
Sonoro - 2.5
Emozione - 2.5

2.4