La casa 2 – recensione del film di Sam Raimi
Sei anni dopo il successo de La casa (recensione) Ash è letteralmente tornato dall’inferno, non si sa bene come, ma l’importante è che sia ancora vivo e vegeto, pronto a un altro week end nel cottage degli orrori!
La casa 2 – recensione del secondo capitolo della trilogia di Sam Raimi
Sam Raimi ci riporta alle vicende del film precedente. La casa 2 inizia proprio con il nostro amato Bruce Campbell intento ad addentrarsi in un bosco con la bionda Linda (Denise Bixler) per spassarsela insieme in una sinistra catapecchia. Una volta giunti a destinazione, lo stesso Ash troverà il famoso Necronomicon (il dannato Book of the dead del primo film) con a fianco un registratore a nastro. Ash non perde tempo e, invece di spassarsela con la biondina, attiva la registrazione di uno studioso che invoca, con strane formule, un antico demone pronto ad impossessarsi dei malcapitati. Ha inizio così un’altra delirante avventura contro le forze del male che porta il protagonista a dover smembrare la ragazza impossessata. Nel frattempo giungono nel cottage la figlia del professore, il ragazzo e altri due strambi personaggi che cercheranno di aiutare Ash a sconfiggere il malefico demone.
La casa 2 – un delirante sequel tra horror e slapstick
Dopo il successo inaspettato del primo film, i tre amichetti inseparabili (Sam Raimi, Robert Tapert e Bruce Campbell) pensarono di andare a chiedere dei finanziamenti proprio a Dino De Laurentiis, spalleggiati dai dati dei cospicui incassi de La casa in Italia. Quest’ultimo accettò e diede ai tre ben 3,6 milioni di dollari, una cifra decisamente più generosa rispetto al budget irrisorio del primo film, che permise al regista Raimi di adottare una strumentazione meno artigianale. La sceneggiatura fu pensata da Raimi stesso e Scott Spiegel, lo Scotty del primo corto di Raimi (Whitin in the wood) per intenderci.
La casa 2 pare inizialmente un remake del cult precedente, in realtà è un sequel che funge da raccordo tra La casa e L’armata delle tenebre.
Sulle prime si pensò ad un prologo con sequenze tratte dal primo film che riassumessero i fatti e facessero da collante, idea abbandonata e sostituita da una sorta di riassunto in cui i personaggi vengono ridotti ai soli Ash e Linda. Possiamo individuare un punto d’incontro tra le vicende passate del primo film e quelle presenti nella sequenza in cui Ash viene raggiunto nel bosco dall’invisibile forza demonica che lo scaraventa a terra e s’impossessa di lui, invano, proprio mentre sta sorgendo l’alba.
Nonostante si possedesse una strumentazione e troupe meno improvvisata rispetto alla precedente non nasce un prodotto pulito e patinato ed i tic registici di Raimi sopravvivono anche in questa pellicola donandoci sequenze con riprese ancora più deliranti e frenetiche, più soggettive velocissime ed effetti speciali ancora più esagerati e grotteschi che per assurdo rendono il tutto ancora più naif ed irreale. Ci si doveva comunque arrangiare lo stesso per condire l’opera con intrugli schifosi che schizzassero fuori dai demoni sventrati, fiotti di sangue se non vere e proprie cascate per mantenere i toni splatter.
Un aneddoto ci riporta che durante una sequenza (più volte ripetuta) fu fatta esplodere una borsa di sangue finto in faccia all’impavido Campbell:
“A distanza di mesi si soffiava il naso e usciva ancora del liquido nero e rosso!” afferma simpaticamente Tapert, dandoci un’idea di come l’estenuanti condizioni lavorative del primo film non cessarono con La casa 2. Ciò che cambia con il secondo film è il passaggio dalla seria e tesa atmosfera horror alla venatura comedy dai tratti slapstick: Raimi calca molto sull’effetto comico in sequenze come quella in cui la mano di Ash viene posseduta e gli spacca ripetutamente vettovaglie in testa mentre quest’ultimo si accascia a terra con gli occhi incrociati; una mano maledetta che verrà presto mozzata e sostituita dalla nota motosega amica di mille avventure.
Cadaveri senza testa danzanti e situazioni “cartoonesche” smorzano il clima angoscioso e Bruce Campbell subisce la metamorfosi: da ragazzo sventurato un po’ tonto ad eroe spaccone armato di fucile e motosega, un protagonista perfetto che riesce addirittura a liberarsi dal demone anche una volta impossessato. Arrivati alla fine di La casa 2 il nostro stupore è direttamente proporzionale alla curiosità di sapere quale sia il pusher di Sam Raimi: una volta eliminati tutti il demone (sottoforma di albero gigantesco) irrompe nel cottage, un tunnel spazio temporale si apre risucchiando Ash e risputandolo niente meno che nel Medioevo… ma questa è un’altra storia che verrà affrontata nel terzo capitolo della saga: L’armata delle tenebre!