La fortuna è in un altro biscotto: recensione del film di Marco Placanica

Recensione del film La fortuna è in un altro biscotto, opera prima diretta dal giovane regista ligure Marco Placanica.

Fare le scelte migliori nelle circostanze date, anche fossero le peggiori“. La fortuna è in un altro biscotto, opera prima del giovane regista ligure Marco Placanica, è una dark comedy girata nel territorio della Liguria. Con Manuel Zicarelli (attore, regista e sceneggiatore, noto per Ho bisogno di te), Enzo Paci (Blanca), Fabrizio Contri (Distretto di polizia, Esterno Notte e Rapito) e Daniela Camera (Don Matteo), il lungometraggio è disponibile in alcune sale cinematografiche italiane dal 5 ottobre 2023 con la produzione e la distribuzione di Ahora! Film.

La fortuna è in un altro biscotto: un esordio alla regia che porta ad un film dall’andamento altalenante

La fortuna è in un altro biscotto - Cinematographe.it
Manuel Zicarelli nei panni di Leo in La fortuna è in un altro biscotto

Sullo sfondo di una provincia portuale ligure, Leo(nardo) è un giovane che tenta di mandare avanti l’attività ereditata dal padre: un piccolo e stantio negozio di antiquariato e di oggettistica, che suo malgrado è tutt’altro che profittevole. A rendergli la vita difficile è la continua persecuzione di uno strozzino: Tonino Paffone, proprietario di un misero ristorante asiatico e aspirante intermediario nell’import-export per conto della malavita cinese, che questa volta non gli lascia vie di fuga – o ripaga i soldi in sospeso o il negozio verrà dato a fuoco. Paffone dal canto suo si trova di fronte ad una situazione spiacevole – ma allo stesso tempo dal grande potenziale: sua figlia adolescente, Virginia, è rimasta incinta del coetaneo Federico – figlio di Manfredo Collini, facoltosissimo imprenditore, collezionista d’arte e aspirante sindaco per la lista “Famiglia Unita”.

Una situazione che porta ad intrecciare le storie di questi tre uomini e delle loro famiglie, fino ad arrivare ad un punto di non ritorno: Paffone per costringere Collini a far sposare i propri figli attua un piano, quello di rubare un importante quadro in possesso dell’imprenditore con cui ricattarlo e spingerlo ad unire le loro famiglie. Al piano si aggiunge Leo, che si offre di rubare lui stesso l’opera d’arte e di rivenderla, in modo da estinguere il debito con Paffone. Ma ovviamente il piano non va come pianificato e, come sempre nella vita, ciò che ci accade è frutto delle decisioni – giuste o sbagliate – che prendiamo.

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Con una sceneggiatura scritta a quattro mani da Dario Aita assieme a Ruben Marciano, La fortuna è in un altro biscotto è un film che tenta di usare il genere della commedia dark per raccontare uno spaccato di vita di provincia con un che di straordinario, o almeno fuori dall’ordinario. Una pellicola che non fa sconti ai propri personaggi e usa le loro sfortune per creare un film che più che commedia dark è un dramma quasi esistenziale con sfumature del genere heist, affrontando temi quali l’aspirazione personale, la ricerca di sé, la relazione tra genitori e figli e il legame con la propria eredità ed il proprio passato.

Un lungometraggio in cui si nota quella spavalderia e il coraggio misto alle insicurezze, tipiche dei registi esordienti, e in cui emergono tratti distintivi ed identificativi, ma allo stesso tempo in cui si nota l’indecisione sulla direzione verso cui indirizzare non solo la storia ma anche la propria identità di regista. Una pellicola che a tratti funziona e in altri momenti invece no, con un andamento altalenante dovuto ad un montaggio purtroppo incerto, e facendo riferimento a situazioni canoniche per marcare il passaggio tra le varie sequenze del film, risultando spesso prevedibile e ordinario; facendo anche sfortunatamente un uso improprio dei flashback per tentare di non svelare immediatamente parti della trama. Il cast, capitanato da Manuel Zicarelli, funziona e ciascun attore fa del proprio meglio nelle parti a loro date, ma è innegabile come la trama non riesca a dar ampio spazio a nessuno dei personaggi, che rimangono spesso di contorno e meramente delineati generalmente.

Marco Placanica nel suo esordio realizza un film discreto, con una trama ordinaria che affronta temi interessanti e, pur riuscendo a tenere piuttosto costante l’attenzione dello spettatore, il film risulta scontato e prevedibile.

La fortuna è in un altro biscotto: valutazione e conclusione

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Nel complesso La fortuna è in un altro biscotto è un esordio alla regia piuttosto discreto, che unisce la sicurezza e l’insicurezza tipica di un regista alle prime armi. Facendo uso di situazioni e canoni tipici del genere heist e della dark comedy, il film si caratterizza per l’umorismo ma anche per una trama generalista che presenta un andamento altalenante. Interessante la fotografia la recitazione degli attori protagonisti, che riescono a coinvolgere lo spettatore e a tenerlo incollato allo schermo sino alla fine.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3
Sonoro - 2
Emozione - 2.5

2.6