La isla mínima: recensione
La isla mínima è un film spagnolo del 2014 diretto da Alberto Rodríguez e in arrivo sui nostri schermi solo in questi ultimi giorni del dicembre 2015. La pellicola ha letteralmente sbancato l’edizione 2015 del Premio Goya, il più importante riconoscimento cinematografico spagnolo, portandosi a casa ben dieci premi, fra cui quello al miglior film, migliore regista, migliore sceneggiatura originale e migliore attore protagonista, ovvero Javier Gutierrez. Per trama, ambientazioni e personaggi, La isla minima ricorda la prima stagione dell’apprezzatissima serie televisiva americana True Detective. Queste due opere condividono infatti l’idea di due investigatori estremamente diversi per storia, carattere e ideali, mandati a indagare sull’omicidio di donne, avvenuto in Louisiana nella serie americana e in un piccolo paese sulle rive del fiume Guadalquivir nel film di Gutierrez. A differenza della serie ideata da Nic Pizzolatto, che basava gran parte delle sue fortune sugli ottimi dialoghi esistenzialisti fra i due protagonisti, il film di Alberto Rodríguez rimane invece sempre coi piedi ben saldi sul terreno, mostrando tutto il marcio di un piccolo paese i cui abitanti hanno tutto l’interesse a mantenere lo status quo. Azzeccata inoltre la scelta di ambientare il racconto nel 1980, durante le tensioni sociali spagnole che portarono poi al fallito tentativo di colpo di stato dell’anno seguente.
I due investigatori Pedro (Raúl Arévalo) e Juan (Javier Gutierrez) sono due uomini agli antipodi. Il primo è un testardo idealista, capace di opporsi fermamente all’autorità per fare valere le proprio idee progressiste e la sua visione di una polizia più tollerante e dalla parte della gente; presto diventerà padre, e non ha ancora digerito del tutto questo imminente cambiamento nella sua vita. Juan invece non ha relazioni affettive, concentra tutti i suoi sforzi sul lavoro ed è uno della vecchia guardia, cioè disposto a usare tutti i mezzi possibili, compresi l’intimidazione e la tortura, per portare a casa risultati; è tormentato dagli scheletri nell’armadio provenienti dal suo passato e ha una visione della vita completamente opposta a quella del collega, perchè sa di essere un malato terminale con pochi giorni davanti. Due mondi apparentemente non comunicanti e inconciliabili, che invece trovano la forza di unirsi per cooperare sul caso a loro assegnato, ovvero l’indagine su un serial killer responsabile della morte di giovani donne. La capacità da parte dei due detective di fare squadra diventa inoltre un parallelo con quanto realmente avvenuto in Spagna, dove due sentimenti diametralmente opposti come quello ancora vicino ai resti della dittatura di Francisco Franco e quello aperto a un futuro più civile e democratico furono in grado di riunirsi per il bene comune.
La isla mínima: un True Detective in salsa andalusa
La pellicola è dominata da una palpabile e crescente tensione e da un ambiente ostile, composto fondamentalmente da paludi e terreni con scarsa vegetazione. Una terra sterile e inospitale, che ben si adatta al modo di agire e di pensare dei locali, pedine di un sistema corrotto fino al midollo e restii a svelare tutti i segreti del paese, ostacolando così le indagini dei due protagonisti. Completano l’opera di immedesimazione in questi paesaggi comunque affascinanti una splendida fotografia, ricca di sfumature di giallo e marrone che fanno quasi entrare lo spettatore nel clima del posto, e delle spettacolari riprese aree modificate digitalmente, che dipingono questo posto come un labirinto da cui è impossibile fuggire, facendolo diventare un vero e proprio personaggio del film.
La isla mínima si dimostra un film compatto, solido e praticamente senza sbavature, che dimostra la vitalità del cinema europeo di genere. La storia si dipana lentamente, avvolgendo però lo spettatore in una morsa che allo stesso tempo lo affascina e lo inquieta, immergendolo in un mondo marcio e malato, dove chiunque ha un lato oscuro da nascondere, e prendendolo infine per mano verso un finale tutt’altro che banale. Dovendo sforzarci di trovare un difetto al film, possiamo dire che, a differenza del già citato termine di paragone True Detective, il contrasto fra i due protagonisti non viene reso in maniera così incisiva ed emozionante, rendendo così più difficile per lo spettatore provare empatia verso di loro. Una piccola e trascurabile pecca per un film che per il resto funziona davvero in ogni sua componente.
La isla mínima arriva al cinema il 3 dicembre, distribuito da Movies Inspired.