La Maschera di Cera: recensione del film di André De Toth
La Maschera di Cera (1953) porta la firma di André De Toth, regista ungherese famoso tra gli anni ’40 e ’60. Questo film, nonostante non fosse il primo film degli anni ’50 a colori o il primo del genere horror, è sicuramente uno dei più riusciti dell’epoca, nonché uno dei film più famosi.
Chi dice che per creare un capolavoro si debba registrare per tanto tempo o affidarsi a grandi quantità di denaro? La Maschera di Cera fu girato infatti in pochissimo tempo – appena 33 giorni – e il regista riuscì a creare una meravigliosa pellicola con soli 600 mila dollari. Il successo fu immediato: nel giro di pochissimo tempo, con questo film guadagnarono circa 23 milioni di dollari. Senza dubbio il più grande successo della Warner Bros.
La storia narra le vicende di Henry Jarrod, uno scultore della cera molto esperto, che crea sculture fin troppo realistiche. L’artista tiene moltissimo alle sue opere, soprattutto a quella di Maria Antonietta. Il suo socio però, insoddisfatto dei lavori, brucia il museo di Jarrod, incassando i soldi dell’assicurazione.
Passano degli anni e lo scultore è miracolosamente scampato alla tragedia, anche se si ritrova su una sedia a rotelle e le sue preziose mani sono ormai inutilizzabili a causa delle bruciature. Nonostante tutto, l’uomo ricomincia a creare sculture grazie ai suoi fidati assistenti e riapre un museo a New York, con opere ancora più realistiche e inquietanti, così com’è inquietante il modo in cui le ricrea.
La Maschera di Cera: come mai così tanto successo?
A differenza di molti film d’epoca, La Maschera di Cera non passa mai di moda e continua a interessare gli spettatori di tutto il mondo, che lo riguardano sempre con grande piacere. Una pellicola molto più attuale di quanto si pensi, accurata nei minimi particolari, narrata molto bene e con un protagonista creato così bene da sembrare minaccioso in tutte le scene in cui appare.
Lo scultore Jarrod è stato interpretato da Vincent Price diventato, dopo questo film, un’icona del cinema horror. Il protagonista sa essere dolce, simpatico e subito dopo inquietante. È un personaggio che confonde la mente dello spettatore, obbligandolo a restare incollato allo schermo per sapere cosa succederà e come si evolverà la sua storia.
Ovviamente il merito del successo di questo film non è tutto di Price, ma anche degli altri attori che ne hanno preso parte. Prima tra tutti Phyllis Kirk, la povera donna terrorizzata dalla morte della sua migliore amica e da Jarrod, che desidera possederla per trasformarla nella più bella statua di cera mai vista prima. Un personaggio forte, coraggioso e intraprendente, sicuramente originale rispetto a tutti i personaggi femminili visti in altri film dell’epoca.
La Maschera di Cera va assolutamente visto.
Lasciatevi incantare dai colori, sontuosi e sfarzosi, tipici dell’epoca e atipici in film di questo genere. Fatevi coinvolgere dalla storia e dalla musica, che crea suspense nei punti salienti della pellicola, come ad esempio la scena finale. Il tempo speso a vederlo sicuramente non appesantisce lo spettatore, ma anzi quei minuti scorreranno velocemente anche grazie alle scene divertenti e comiche, piacevoli ai sensi e mai banali.
La Maschera di Cera, che rientra tra i capolavori restaurati da Sky 3D Vintage, fa scuola a molti film del genere, tant’è che la scena in cui il protagonista (Vincent Price) insegue una ragazza per le strade deserte di una New York di inizio secolo si ritrova in tanti horror successivi. Nel cast anche un giovane Charles Bronson.