La mia banda suona il pop: recensione del film di Fausto Brizzi
Nostalgia anni '80 nel nuovo film di Fausto Brizzi.
Dal 20 febbraio al cinema La mia banda suona il pop il nuovo film di Fausto Brizzi con Christian De Sica, Massimo Ghini, Angela Finocchiaro, Paolo Rossi, Diego Abatantuono e Natasha Stefanenko. Il film è prodotto da Luca Barbareschi per Casanova Multimedia in collaborazione con Medusa Film che è anche il distributore.
Franco Masiero, manager di cantanti e gruppi storici italiani come Albano e Romina, Pupo e i Ricchi e Poveri, viene contattato da Olga, donna di fiducia del magnate russo Ivanov, perché il milionario per il suo compleanno sogna una reunion a Pietroburgo del suo gruppo italiano preferito: i Popcorn. Una band famosissima negli anni ’80 e scioltasi da tempo costituita da quattro cantanti ormai alla deriva: Tony è un cantante poco apprezzato di matrimoni e comunioni, Lucky è commesso nella ferramenta della moglie ormai privo di ogni slancio vitale, Micky una conduttrice di programmi di serie b alcolizzata e Jerry un cameriere imbranato che nel tempo libero suona per strada. Il compenso per la reunion è altissimo e dopo il rifiuto iniziale i quattro si vedono costretti ad accettare per tentare di svoltare le loro vite. L’accoglienza in Russia è calorosa ma quando Franco Masiero scopre che il concerto serve ad Olga per organizzare indisturbata una rapina ai danni di Ivanov le cose cambiano e il manager decide di ribaltare la situazione e insieme ai Popcorn tenta di organizzare il colpo della vita. Ce la faranno?
La mia banda suona il pop – Nostalgia anni ‘80
Anticipando il successo della recente reunion di un gruppo amatissimo come i Ricchi e Poveri, Fausto Brizzi rispolvera il suo amore per gli anni ’80 mettendo in piedi i Popcorn, una fittizia band pop che è un incrocio parodistico tra i Cugini di campagna, Albano e Romina, e la band sopracitata autrice di successi come Mamma Maria e La prima cosa bella. Christian De Sica, infatti, nei panni di Tony sembra Ivano dei Cugini di Campagna e Massimo Ghini/Luchy dalla chioma bionda ricorda Angelo Sotgiu, mentre la Michy di Angela Finocchiaro vocalmente rimanda a Romina Power e Viola Valentino. Una nostalgia manifestata anche da diversi oggetti “feticcio” anni ’80 dei quali il magnate Ivanov è collezionista: uno speciale walkman, la mitica De Lorean di Ritorno al futuro, i vestiti di Raffaella Carrà.
Ma sono soprattutto le canzoni a omaggiare i mitici, e sfruttatissimi, anni ’80: Brizzi, infatti, per il film ha fatto appositamente comporre al maestro Bruno Zambrini – autore di numerosi successi di Gianni Morandi e de La bambola di Patty Pravo – due hit immaginarie, successi indiscussi dei Popcorn: Tremendamente tu e Semplicemente complicata (Tu turuturù). Due brani tormentone che non faticheranno ad entrare in testa al pubblico: un testo smielato alla Umberto Tozzi, ritornelli semplici e orecchiabili e il gioco è fatto. Una passione per la musica di quegli anni riscoperta ormai da tempo e che in Russia, come accade nel film, è ancora più amata: cantanti come Pupo, per esempio, sono venerati come nel resto del mondo lo sono i Rolling Stones e i Beatles.
De Sica – Ghini in La mia banda suona il pop: un’alchimia speciale
Degli spunti quelli di Brizzi per confezionare la classica commedia leggera e senza pretese che tra sketch divertenti e qualche volgarità da cinepanettone sfocia nella seconda parte del film nell’azione con scene ben girate che fanno il verso a 007. L’accoppiata Christian De Sica – Massimo Ghini funziona sempre grazie ai loro perfetti tempi comici, ormai garanzia di successo anche per la commedia più debole. Come Diego Abatantuono che anche con poche mirate battute riesce a strappare una risata, cosa che non accade con Angela Finocchiaro e Paolo Rossi che appaiono, invece, impacciati. Una commedia che può sicuramente conquistare un pubblico affezionato al genere e ai suoi attori simbolo, come De Sica, ma che non aggiunge niente di nuovo allo sterminato elenco di film comici.