Roma FF11- La Mujer del Animal: recensione del film di Victor Gaviria
Una patina di convenzionalità affiancata da una retrograda visione maschilista. Victor Gaviria ha presentato all’undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma il suo ultimo film ovvero La Mujer del Animal. Attraverso una tematica ruvida, che centrifuga assurdamente un orribile sessismo, il regista colombiano esegue una vera e propria rappresentazione di una disfunzione coniugale fondata non sul sentimento ma sull’istinto ormonale, quasi animalesco ( proprio per rimanere in tema col titolo …).
Una giovane diciottenne viene scacciata dal convento in cui vive per un semplicistico scherzo. Per non rimanere senza una locazione, viene affidata alla sorella, che vive in una baraccopoli nella periferia di Medellin. La sua vita però prende una tragica piega quando verrà notata da un animalesco individuo che pur di averla, la rapisce, la violenta e la costringe a sposarlo. In una sequela di minacce e sevizie, la giovane donna – diventata madre – maturerà interiormente, “metabolizzando” l’ingiustificata violenza del coniuge.
In La Mujer del Animal il concetto di donna-oggetto viene enfatizzato con eccessiva causticità.
Nonostante la struggente interpretazione della protagonista – la forza interiore della donna, capace di sopperire alle aberranti umiliazioni fino ad inibire il proprio carnefice assumendo lei stessa connotati maschili – a delegittimare la credibilità del film è la “forzata” interpretazione del protagonista, che pecca di assurda ripetitività.
La scenografia di questo complesso di baraccopoli sporche, totalmente insignificanti serve a rimarcare un evidente disagio sociale che diviene causa – per non dire attenuante – di tale imbarbarimento umano.
“L’Animale”
Quello che si evince dalla sceneggiatura del film è la voglia di rappresentare un neo-realismo paradossalmente anacronistico, che convince – a metà – lo spettatore, creando implicitamente parallelismi con lavori storici del passato ( Brutti,Sporchi e Cattivi tanto per citarne uno) .
In La Mujer del Animal la donna viene scalfita esteriormente ma è l’uomo a venire demolito – quasi annientato – nella sua interezza. Nonostante la rudezza, il film sprigiona una sensibilità disarmante, coinvolgendo – sia nel bene che nel male – il pubblico spettatore.
L'” Arte” di arrangiarsi, di rendere l’illegalità d’animo una sana concezione di affrontare la vita. Un orrore realistico, assolutamente incomprensibile, una sorta di maleficio per chi lo vive. Enfatizzare questa mancanza di valori dettata da un’ignoranza ben dettagliata, come se Victor Gaviria fosse intenzionato a mandare un messaggio al resto del mondo – attraverso gli occhi dello spettatore – segnalando una realtà instabile tristemente dimenticata. È evidente un desiderio irrefrenato di usufruire di quei pochi – ma immorali – desideri edonistici per divagare da un concitato disagio esistenziale.
Unione Femminile
Per tutto il film non c’è via d’uscita, si rimane intrappolati in questa “marana” deplorevole che non lascia scampo, annichilendo lo spettatore. Il dolore è il forte catalizzatore di questa graffiante pellicola stratificato attraverso una violenza esplicita che sciocca il pubblico, indisponendolo con estrema incredulità. Va fatto notare però che La Mujer del Animal ha purtroppo sbavature stilistiche evidenti, derivanti da un’eccessiva dose di immoralità che a lungo andare assume sembianze “semi-irreali”.
Un punto a favore è rappresentato dall’enfatizzare l’unione “epidermica” da parte delle protagoniste coinvolte nel film – divenute quasi martiri – che riescono a “sopperire” – almeno a resistere – alle sevizie del loro carnefice, totalmente instabile e sconnesso dalla realtà che lo circonda. La procreazione – nel film – assume un ruolo di vera sentenza; la cattiveria emanata da questa pellicola è evidente, quasi assurda.
La Mujer del Animal è fondamentalmente un lavoro pauperistico incisivo che, con chirurgica profondità, evidenzia una mentalità sociale apparentemente estinta. Victor Gaviria si dimostra “cesellatore” con la sua metrica stilistica. ” L’uomo è cacciatore e la donna è la sua preda ” almeno all’apparenza …..
La Mujer del Animal è un film diretto da Victor Gaviria. Nel cast Natalia Polo, Tito Alexander Rodriguez.