La ricompensa del gatto: recensione
Cosa succede quando si salva un gatto che sta per essere investito in mezzo alla strada? Generalmente si tratta di un gesto che ci rende persone migliori per aver compiuto una buona azione, ma nel caso di Haru succede qualcosa di più profondo.
La ragazza salva un gatto blu che sta per essere travolto da un camion e dopo aver guardato sconvolta felino rialzarsi e mettersi in piedi su due zampe, ringraziandola del gentil gesto, la sua vita viene totalmente stravolta. Durante la notte il Re dei Gatti va a farle visita, trasportato da una portantina e accompagnato da una cerchia di servitori, ringrazia immensamente la ragazza per aver salvato suo figlio, ossia il Principe dei Gatti.
Come ringraziamento, spetteranno ad Haru una serie di ricompense da lei non gradite, essendo un’umana: erba gatta altissima cresciuta nel giardino di casa sua in una notte, topolini nell’armadietto della scuola e, la più difficile, l’offerta di sposare il Principe dei Gatti.
Un’offerta che si rivelerà ben presto una costrizione, quando i gatti parlanti organizzano un rapimento per portarla nel mondo animale. Sarà solo grazie all’aiuto dell’affascinante gatto Baron, del brontolone gatto Muta e del corvo Toto che riuscirà a scappare dal mondo dei gatti e salvarsi da una vita trasformata da gatta in un mondo sconosciuto.
Al ritorno nel mondo degli esseri umani, Haru si renderà conto di come questa avventura abbia cambiato la sua vita monotona e noiosa, divisa tra la scuola e casa, aprendole la strada verso un’esistenza da giovane adulta.
Infatti la ragazza timida e impacciata che si vede nelle prime scene del film lascerà spazio ad una ragazza più matura e coraggiosa, come si vede nelle ultime scene, che si alza la mattina in anticipo e prepara la colazione per lei e la madre.
La ricompensa del gatto: divertente e originale, torna nelle sale italiane il 9 e il 10 febbraio doppiato in italiano
Anche in questo film con la regia di Hiroyuki Morita, animatore di Kiki consegne a domicilio e i Racconti di Terramare a fianco rispettivamente di Hayao e Goro Miyazaki, si può vedere il tipico tratto di Studio Ghilbi, di mettere al centro della trama un personaggio, giovane, annoiata dalla routine e in cerca di un cambiamento nella vita. Quello che accade in questo film e che riguarda in modo surreale il mondo dei gatti, serve come spinta per lanciare la protagonista verso la vita adulta.
Un film del 2002 che uscirà in italiano nelle sale con una proiezione evento il 9 e il 10 febbraio e richiamerà all’attenzione tutti gli amanti dell’animazione di Studio Ghilbi.
Con uno stile di animazione e regia che incanterà gli amanti dei vecchi anime giapponesi, La ricompensa del Gatto è divertente, con situazioni alquanto comiche e surreali. Non annoia mai grazie al suo ritmo incalzante e ai personaggi nuovi che lentamente entrano in scena dall’inizio dal film fino alla fine.
Non colpisce la sfera emotiva come altri capolavori di Studio Ghilbi e del maestro Miyazaki, con cui Morita ha collaborato, ma punta alla freschezza, all’originalità e al buon umore.
Da sottolineare anche la bellezza della colonna sonora, allegra e positiva sul finale del film, con una canzone sottotitolata che perfettamente si adatta alla protagonista e al suo percorso di crescita.
Per chi sta aspettando la proiezione italiana di questo film dalla sua uscita nel 2002 o chi ancora non l’ha visto, La Ricompensa del Gatto, fa divertire e uscire dalla sala con un peso in meno nel cuore.