Venezia 79 – La verità secondo Maureen K.: recensione del film con Isabelle Huppert

La recensione de La syndicaliste, il film con Isabelle Huppert selezionato all'interno della selezione Orizzonti di Venezia 2022.

La verità secondo Maureen K. (La syndicaliste The Sitting Duck) è il film del francese Jean-Paul Salomé (La padrina) che, oltre a curarne la regia, firma insieme a Fadette Drouard la sua sceneggiatura. Prodotto da Groupés e Productions Les Films du Camélia, il lungometraggio è stato presentato all’interno selezione Orizzonti della 79° edizione della Mostra del cinema di Venezia e arriva al cinema dal 21 settembre 2023, distribuito da I Wonder Pictures.

La pellicola porta sul grande schermo la storia vera di Maureen Kearney, che è interpretata da Isabelle Huppert (Elle, 8 donne per un mistero). La diva francese, tra le attrici più celebrate della contemporaneità, aveva collaborato con Salomé anche per il già citato La padrina.

La verità secondo Maureen K.: la storia di una donna

La syndicaliste 01 - Cinematographe.it

Come accennato nel precedente paragrafo, La syndicaliste racconta la vicenda di Maureen Kearney, una rappresentante sindacale di Areva: l’azienda francese leader nel settore della produzione di energia nucleare. In prossimità di una operazione di fusione con un’altra multinazionale dell’energia, la Kearney si pone alla testa di un’azione radicale in difesa dei diritti dei dipendenti e, di conseguenza, finisce per risultare particolarmente sgradita alla dirigenza.

In un’improvvisa svolta, Maureen diventa vittima di una terribile aggressione. Una persona non identificata la raggiunge mentre si trova da sola in casa, la immobilizza, la tortura e abusa di lei. Nonostante la natura efferata dell’azione, la polizia si mostra fin da subito piuttosto scettica e, dopo una prima indagine, arriva a sostenere che la donna abbia inscenato l’avvenimento. L’attivista si dichiara innocente e riafferma la sua versione dei fatti, dando di conseguenza l’avvio a una vicenda giudiziaria destinata destinata a durare più di un decennio.

Un atto di violenza

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Con La verità secondo Maureen K., Salomé si allontana in maniera netta dal percorso artistico che lo aveva caratterizzato fino ad oggi. Da sempre più legato alla commedia leggera, il regista sceglie in questa occasione di confrontarsi con una storia vera, che non lascia alcuno spazio all’umorismo. Tramite una struttura narrativa efficace, che torna più volte al fatidico momento dell’aggressione, il francese porta sullo schermo l’aspetto peggiore della nostra società.

Quella descritta dalla pellicola è infatti una violenza sistemica, che si abbatte ripetutamente sul corpo della protagonista. La prima violenza che subisce è quella perpetuata dai dirigenti sul posto di lavoro; a essa succede la violenza fisica dell’aggressione; infine, la più feroce aggressione alla quale è sottoposta è quella derivante dall’operato delle forze dell’ordine e delle istituzioni giuridiche.

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Maureen Kearney, meravigliosamente interpretata dalla Huppert, è una donna straordinariamente tenace, specialmente di fronte alle prepotenze dei potenti e dei rappresentati della autorità, che fanno tutto quello che è in loro potere per spezzare la sua forza di volontà. La dignità con cui affronta il suo calvario, alla quale è condannata per la sua determinazione nel difendere gli interessi dei lavoratori, è la migliore testimonianza della levatura del suo carattere.

Tra realismo e genere

La syndicaliste 02 - Cinematographe.it

La storia dalla quale trae ispirazione La syndicaliste è realmente accaduta. Le persone citate e gli eventi messi in scena sono reali. Per rendere il più possibile cinematografica la narrazione, senza però rinunciare all’elemento di denuncia, l’autore adotta per la sua messa in scena un registro in bilico tra il genere e il cinema di cronaca.

In particolare, del cinema di genere vengono recuperato alcuni stilemi tipici del thriller anni Settanta: nei momenti di tensione e di violenza il regista si rifà ai classici del genere, come per esempio i primi lavori di Dario Argento. In particolare, tramite spostamenti fluidi della macchina da presa e stacchi di montaggio netti, rende efferate le scene dell’attacco. Allo stesso tempo, è ben attento a non arrivare mai all’eccesso, che avrebbe potuto rendere irrealistiche queste sequenze.

Nei passaggi intimi, in cui l’emotività della protagonista è posta al centro della scena, l’autore muta completamente il suo approccio e opta per una regia più posata. in questi passaggi lascia ampio spazio d’espressione ai propri attori e in particolare a Isabelle Huppert, che lo ricompensa con una interpretazione di grandissima intensità. Molto simile è il meccanismo utilizzato per le sequenze dedicate alle indagini della polizia e al processo; in questo caso a essere messe in mostra è però la disumanità delle istituzioni.

La verità secondo Maureen K.: valutazione e conclusione

La syndicaliste 04 - Cinematographe.it

La verità secondo Maureen K. è indubbiamente uno dei film di questa edizione della Mostra del cinema di Venezia che speriamo di vedere arrivare nelle sale. Con esso Salomé dimostra di essere un autore poliedrico, capace di esprimersi anche al di fuori dei codici della commedia. Si tratta inoltre dell’ennesima dimostrazione del grandissimo talento di Isabelle Huppert, veramente una delle più grandi interpreti attualmente in attività.

Infine, ci auguriamo che sia distribuito sul grande schermo perché La verità secondo Maureen K. racconta nel modo giusto una storia che deve essere diffusa. Trovando un equilibrio tra la propria idea di narrazione cinematografica e i codici del cinema popolare, il regista ha reso l’opera accessibile al grande pubblico e ha dato al grande pubblico la possibilità di conoscere Maureen Kearney: non c’è modo migliore per assicurarsi che questa vicenda sia ricordata.

Regia - 4
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 2.5
Recitazione - 4.5
Sonoro - 2.5
Emozione - 4

3.5