Lady Bird: la recensione del film con Saoirse Ronan
La recensione di Lady Bird. L'opera prima scritta e diretta da Greta Gerwing con protagonista Saoirse Ronan. Una commedia che racconta le disillusioni dell'adolescenza con brillantezza, rimarcandone i consacrati riti di passaggio con toni divertenti e a tratti toccanti
È facile essere insoddisfatti quando si è giovani. Desiderosi di allontanarsi dall’inadeguatezza della primavera della propria esistenza, sognando un domani di fantasie concrete che attestano di aver intrapreso scelte mature. Ma il futuro diventa velocemente presente nel susseguirsi dei consacrati riti di passaggio che tappezzano il percorso verso la vita adulta. Lady Bird (qui il trailer del film) è la disillusione dell’adolescenza raccontata con occhio sveglio e profonda comprensione dall’americana Greta Gerwing, alle prese con la sua prima direzione cinematografica grazie alla quale si affaccia sui meravigliosi turbinii che riserva la giovinezza.
Christine si è ribattezzata Lady Bird (Saoirse Ronan). Ha i capelli rossi, frequenta la scuola cattolica e la sua vena esibizionistica supera qualsiasi prestazione accademica, soprattutto i voti in matematica. Vive a Sacramento e sogna New York, la sua casa è dalla parte sbagliata della ferrovia e spera un giorno di abitare in un bel posto dalle mura celesti. Innamorandosi, litigando con i genitori, abbandonando le amicizie, affrontando le consuete eppure per ognuno uniche difficoltà dell’età pre-adulta, Lady Bird si approccerà all’ultimo anno delle superiori come su di un trampolino di partenza per dare un vero inizio alla sua vita. Un periodo di transizione, una fase che non si immagina di voler tenere stretta.
Lady Bird – I meccanismi dell’adolescenza con Saoirse Ronan
Saoirse Ronan è la perfetta Lady Bird. Sostenuta dalla regia di Greta Gerwing, l’attrice irlandese riesce a rappresentare, assieme alle intuizioni ottime dello script ideato dalla regista stessa, quell’istante prolungato, quel limbo giovanile in cui ansie e aspettative, idee e realtà vanno di passo in passo collidendo fino a far sopraggiungere un domani che, ingenuamente, si era convinti di voler presto incontrare. Narrando il tragicomico dramma di quell’oscuro incubo che è l’adolescenza, Lady Bird ne illumina con discrezione i complicati meccanismi, quelli che ognuno di noi ha sentito almeno una volta montare nel proprio essere con tutta la sfrontatezza dell’innocenza. Ancora troppo orgogliosa per comprendere cosa in verità accade nella vita, ancora troppo egoista perché stupidamente, magnificamente inesperta.
Al suo primo film la Gerwing ritrae l’incapacità di apprezzare il proprio tempo, il proprio mutabile io. Quella non idoneità che appartiene alla propria protagonista così come è stata rilevante in qualsiasi gioventù. La volontà di piacere, di piacersi, di sentire il bene, che provenga questo da chi è ci ha dato un giorno un bacio, chi ci ha fatto sentire popolari, chi ci ha continuamente urlato contro perché voleva per noi solamente il meglio. Un viaggio dove si è convinti di conoscere se stessi, ma di cui si intuisce soltanto dopo la natura primordiale sulla quale poi veramente costruire un’identità, priva di radicali convinzioni, di quei nomi che da soli ci eravamo dati per presentarci al mondo come volevamo, ma non per questo come eravamo veramente.
Lady Bird – La gioventù, l’unica stagione in cui aprire le ali e volare
Una commedia fresca nella sua confezione Lady Bird, che racchiude però nel suo centro un’emotività tutta legata a quella specifica porzione di esistenza, narrata con spunti brillanti che donano al film un tono divertente e a tratti toccante. Una pellicola che mostra le contraddizioni di una ragazza della periferia americana con indulgenza, assecondandone i capricci che si rifanno al particolare per rivolgersi all’universale. Un’interpretazione da parte di Saoirse Ronan che trasmette senza forzature l’animo del personaggio, della sua età, delle sue prerogative che sono contrastanti con quelle della famiglia e degli amici. Un’attrice in grado di incarnare minuziosamente la giovane donna delusa dalla quotidianità alla quale non riesce ad adattarsi e rimane sorretta sulle proprie ambizioni, inquadrandone lo spirito insicuro nell’apparente insolenza.
Lady Bird sono quindi le fasi di preparazione che anticipano e alimentano la brama di spiccare il volo. L’assoluta certezza di voler sfuggire, per poi sentire di essere pronti a tornare in qualsiasi momento. Un’opera prima arguta, deliziosa, con eccellenti cenni di scrittura. La fotografia di quella stagione in cui si ha per la sola volta la sicurezza di poter aprire completamente le proprie ali.