L’amore all’improvviso: recensione del film con Tom Hanks e Julia Roberts
I due famosi premi Oscar sono i protagonisti di un film a metà tra il sentimentale e il comico, che scava nei problemi della società odierna in maniera fresca e leggera, inneggiando all'ottimismo e alla reinvenzione di sé come soluzioni per trovare l’agognata felicità.
Può un corso di laurea cambiare la vita e far scoprire nuovi lati di se stessi che non si sapeva di avere? Può una persona perdere tutto dopo aver superato la fatidica soglia dei quarant’anni, ma avere comunque la voglia di ricominciare e mettersi in gioco? Il film L’amore all’improvviso prende spunto da queste domande e racconta come tutto ciò non sia solo possibile, ma possa diventare una nuova finestra d’opportunità per un cammino più roseo e appagante in cui si sfruttano appieno le proprie potenzialità.
Il protagonista Larry Crowne, interpretato da un sempre incredibile Tom Hanks, lavora con passione e dedizione in un centro commerciale come semplice addetto alle vendite ma, quando finalmente si prospetta una possibilità di avanzamento di carriera, si vede improvvisamente licenziato per una motivazione assurda e priva di senso: la mancanza di un titolo di studio. Questa ingiusta decisione si trasforma in una molla che fa scattare in lui l’idea di tornare all’università per ricominciare la sua vita da dove l’aveva lasciata.
Larry si iscrive a un corso di economia tenuto dal professore giapponese Matsutani, che si rivelerà severo ma corretto nei confronti degli studenti meritevoli, e un insegnamento su come parlare efficacemente in pubblico, condotto dalla docente disillusa e scontrosa Mercedes Tainot, interpretata da Julia Roberts. Durante il suo percorso di studi, Larry incontrerà diverse persone bizzarre e farà amicizia con una giovane studentessa gioviale e piena di sprizzante vitalità di nome Celestia, la quale lo spingerà a scoprire il suo lato più spensierato e fiducioso.
L’amore all’improvviso: una commedia che punta alla speranza
Dopo il film American Graffiti del lontano 1996, Tom Hanks torna di nuovo alla regia e sceglie di mettersi sia davanti che dietro la macchina di presa per una commedia sentimentale che punta alla speranza e alla voglia di ricominciare da zero senza lasciarsi scoraggiare dalla propria età anagrafica o dalle scelte sbagliate che si sono compiute durante la propria vita. Hanks decide di puntare ogni singola parte di sé stesso, non solo come regista e attore, ma anche come sceneggiatore e produttore di una pellicola godibile nella visione e apprezzabile nel contenuto, dimostrando di essere non solo un grande interprete ma anche un uomo capace di gestire lo sviluppo di una storia in tutte le sue singole fasi.
Insieme a Nia Vardalos, la divertente protagonista de Il mio grosso grasso matrimonio greco con cui Hanks aveva collaborato proprio in occasione di questo film e della pellicola Le mie vacanze greche, riesce a tirare fuori una sceneggiatura divertente ma profonda, sentimentale e allo stesso commovente, ironica ma comunque arguta, mettendo il suo istrionico umorismo su carta e provandosi come un artista a tutto tondo in grado di osare anche in progetti minori ma non meno entusiasmanti. Il premio Oscar per Forrest Gump e la spiritosa Nia Vardalos presentano dei co-protagonisti affascinanti e distintivi, rendendo facile apprezzare ogni singolo personaggio presentato con le diverse sfaccettature che ognuno possiede e ricreando perfettamente una realtà attuale tragica rivestendola di ottimismo, speranza, serenità e una buona dose di stravaganza. Alcuni dialoghi si rivelano perspicaci e trascinanti oltre che divertenti, soprattutto durante le sessioni del corso per parlare in pubblico, che si rivelano le parti più godibili del film.
Oltre a una regia gradevole e una sceneggiatura accattivante, la recitazione è sicuramente un altro pezzo forte del film, con ogni attore che riesce ad armonizzarsi perfettamente nel proprio ruolo, perfino per quanto riguarda gli attori emergenti e all’epoca poco conosciuti come l’adorabile Gugu Mbatha-Raw e l’eccentrico Rami Malek, che sarebbe diventato in seguito la star dell’acclamata serie TV Mr. Robot, di cui fa parte anche Grace Gummer con cui l’attore condivide in questa pellicola le scene di classe. Dopo aver lavorato insieme nel film La guerra di Charlie Wilson, Julia Roberts torna a fare coppia con Tom Hanks con un ruolo che riecheggia abilmente uno dei tanti professori amareggiati che ognuno di noi ha sicuramente incontrato nel corso del proprio percorso scolastico. L’attrice riesce a creare un eccellente equilibrio assumendo espressioni e atteggiamenti che la fanno detestare e al contempo divertono per i suoi sguardi frustrati e il suo volto sbeffeggiante nei confronti degli studenti.
È impossibile non notare, inoltre, l’ottima alchimia tra i due attori protagonisti che emerge in ogni scena condivisa, giocata simpaticamente attraverso una contrapposizione di un uomo gentile e affabile, con un atteggiamento sempre fiducioso e promettente completamente in antitesi con una donna burbera che ha perso la passione in ogni cosa, perfino nei suoi stessi insegnamenti, a causa di uno stile di vita non soddisfacente e di un marito approfittatore e rivoltante. Tom Hanks e Julia Roberts si rivelano per la seconda volta un’accoppiata vincente e perfettamente funzionale. Completano il quadro, una fotografia non delle più curate ma che riesce ad entrare in sinergia con il resto, attraverso dei toni accesi senza risultare eccessivi e innaturali e bilanciandosi perfettamente con le inquadrature presentate.
Probabilmente, il lato romantico di questa commedia, che si suppone sia sentimentale ma finisce per essere più comica che altro, è quello che meno funziona all’interno del film, risultando leggermente forzato ed esulando dalla prerogativa di una storia che poteva reggersi benissimo anche solo sulla scoperta delle capacità di un uomo adulto che si era sempre accontentato dalla vita nonostante potesse aspirare a ben altro. Nonostante tutto, il film nel suo complesso riesce comunque a tirare fuori un racconto godibile e originale, con qualche piccolo difetto e le solite banalità tipiche delle commedie americane ma pur sempre entusiasmanti e, soprattutto, senza sorreggersi sulle volgarità gratuite e insensate che riempiono la comicità odierna.
L’amore all’improvviso è una pellicola romantica vecchio stile come non se ne vedevano da tempo e che ricorda le commedie degli anni ’90 e dei primi anni duemila, capaci di non annoiare mai anche dopo averle viste innumerevoli volte.