Land of mine – Sotto la sabbia: recensione
Land of mine – sotto la sabbia, nuovo film del regista danese Martin Zandvliet, ci catapulta in Danimarca, nel maggio del 1945. La Germania ha perso la seconda guerra mondiale e i soldati tedeschi sono chiamati a disinnescare tutte le mine antiuomo che durante la guerra furono sistemate lungo le fasce della costa occidentale del paese, in previsione di un’invasione da parte della Gran Bretagna. Da invasori a prigionieri, i soldati tedeschi furono vittime della violazione della Convenzione del 1929 relativa al trattamento dei prigionieri di guerra: definendoli “persone arrese volontariamente al nemico”, furono obbligati a svolgere lavori forzati o pericolosi.
Land of mine: Martin Zandvliet riesce a dissabbiare la cifra umana di ognuno di noi
Ma i soldati che ci troviamo davanti agli occhi sono giovani ragazzi, tra i 15 e i 18 anni, totalmente inesperti e sotto la responsabilità del Sergente Rasmussen (Roland Møller). Sono spaesati, sognano di tornare in patria e diventare muratori, per poter costruire quello che la guerra e il loro regime ha distrutto. Come si fa a mandare a morte, tra le dune della sabbia costellate da mine, dei ragazzini che “chiamano la mamma quando sono spaventati oppure quando saltano in aria”? È questa la domanda che risuona in tutto il corso del film, un martello costante che riecheggia ogni volta che una mina esplode e uno dei ragazzi perde la vita.
La regia impeccabile di Martin Zandviliet viene ornata da una splendida fotografia. Sulla spiaggia della morte c’è tanta luce, un bel mare, che ad ogni inquadratura sembra immenso e richiama la vita. I paesaggi potrebbero fare da sfondo ad una commedia romantica se solo non sapessimo che cosa si nasconde qualche centimetro al di sotto della superficie della spiaggia. E questa è la lettura anche dell’intera sceneggiatura che cerca Bellezza dove gli orrori delle guerra e le loro conseguenze portano solo ad altro odio. Quando si può spezzare questa catena di disumanità? Quando un tedesco salva una bambina danese che gioca con la sua bambola sulla spiaggia di mine? Quando un sergente danese porta qualche pezzo di pane ai giovani soldati tedeschi per non farli morire di fame?
Land of mine – sotto la sabbia è un film potente, che commuove nella sua poeticità e nel tentativo di dissabbiare la cifra umana che si cela dentro ognuno di noi. È possibile provare simpatia nei confronti di coloro che rappresentano il regime nazista? Per quanto tempo i ragazzi che vediamo sullo schermo restano dei soldati tedeschi? Forse una partita di calcetto sulla spiaggia può cambiare tutto. In fondo quando le squadre cambiano, i compagni di gioco creano tra loro una nuova empatia, si può esultare tutti insieme per un goal e trovare una via di riconciliazione.
Land of mine – sotto la sabbia esce nelle sale cinematografiche italiane giovedì 24 marzo distribuito da Notorious Pictures. Nel cast anche Mikkel Boe Følsgaard, Louis Hofmann, Joel Basman, Emil Buschow e Oskar Buschow.