L’angelo del male – Brightburn: recensione

Recensione di L'angelo del male - Brightburn che immagina come sarebbe stata la storia di Superman se fosse stato cattivo. Al cinema dal 23 maggio.

L’idea poteva essere semplice, ma efficace. Cosa accadrebbe se Superman fosse cattivo? Lo schema di L’angelo del male – Brightburn è questo. Nel bel mezzo di un campo sterminato, dove non si incontra nulla se non verde per chilometri di distanza, una navicella con un neonato dentro si schianta sulla Terra e viene trovata da un’amorevole famiglia, pronta a prendersi cura del piccolo. L’esistenza tra le persone normali, ma la scoperta di poteri che non appartengono a questo mondo. E, invece di offrire i propri servigi alla difesa della sua casa adottiva, il desiderio inconscio di distruggerla.

L’angelo del male – Brightburn sceglie di capovolgere il paradigma consueto, dove neanche il più cattivo dei villain contro la sua nemesi supereroistica potrebbe mai essere più sadico. Scritto da Mark e Brian Gunn, fratelli del più noto James Gunn, e diretto da David Yarovesky, l’anti-cinecomic segue dunque la falsariga di un genere canonico fondendolo con intenzioni che provengono da altre atmosfere della cinematografia, tentando di trarre a piene mani dall’horror, per poi adoperarlo e fallire miseramente.

L’angelo del male – Brightburn: cosa succederebbe se Superman fosse cattivo?L'angelo del male - Brightburn, cinematographe

Quel connubio che avrebbe dovuto ammodernare l’offerta di supereroi di cui è strapieno il panorama dell’intrattenimento e quell’intuizione sul soggetto di partenza che avrebbe poi sviluppato una differente corrente narrativa, si perdono subito dopo aver partorito la loro trovata, non offrendo nient’altro se non una buona scintilla, spenta tanto velocemente quanto il suo essere pensata. L’angelo del male – Brightburn smette quindi immediatamente di essere horror, smette di coinvolgere lo spettatore nell’esistenza inaspettata dal suo protagonista. La mancanza di ulteriori costruzioni al di sopra di quell’unico presentimento dei fratelli Gunn, fa del loro film un’esperienza di visione vacua, che non sembra mai sapere su cos’altro puntare.

La componente horror che la pellicola enfatizza si depotenzia fin proprio dal suo principio, mai originale e mai veramente terrificante, impossibilitata nell’impressionare il suo pubblico perché prevedibile nell’attuazione e nella messinscena, con soluzioni visuali poco consone a un progetto che, così giunto, sembra non presentare nemmeno la minima ambizione. L’orrore perpetrato dal protagonista non solo non viene propriamente mostrato, ma arranca all’interno di una storia che, nonostante l’accadere costante e repentino degli eventi, si dilata in un tempo infinito, appesantendo il film stesso e la percezione di chi lo guarda.

L’angelo del male – Brightburn: la totale vacuità di una storia e del suo personaggioL'angelo del male - Brightburn, cinematographe

Dalla possibilità di un supereroe mefistofelico, si passa presto all’inconsistenza insostenibile delle sue scorribande, mosse puramente da una natura malvagia intrinseca nel personaggio, ma mal sfruttata e argomentata dai suoi sceneggiatori, per poi essere interpretata ancora peggio da Jackson A. Dunn. Il cui ruolo non solo è già delineato con superficialità, ma a cui il giovane attore va aggiungendo dosi massicce di inesperienza – se è così che vogliamo chiamarla. A riprova della fatuità de L’angelo del male – Brightburn, c’è la sottolineatura di un dramma famigliare che non è in grado di raggiungere alcuna intensità, nemmeno quando è la singola scena a richiederla, causa in parte delle prestazioni degli interpreti, ma molto dovuto a uno script assente che si trascina con fatica.

Avere buone idee può essere del tutto inutile quando non si ha la creatività necessaria per ampliarle, per tuffarcisi a capofitto e cercare di scardinare quelle direzioni già intraprese per abbattersi su di un terreno meno sicuro, ma, almeno, unico. Riuscita che rimane del tutto sconosciuta a L’angelo del male – Brightburn che, né riuscendo come film di cassetta né avendo l’elevata qualità dell’horror contemporaneo, si rifugia nella noia più totale, quella che non possiede né personalità, né possibilità di uscita.

L’angelo del male – Brightburn, prodotto da The H Collective, sarà in sala dal 23 maggio, distribuito da Sony Pictures Entertainment Italia.

Regia - 2
Sceneggiatura - 1.5
Fotografia - 1.5
Recitazione - 2
Sonoro - 1.5
Emozione - 1

1.6