Lassie torna a casa (2021): recensione del film di Hanno Olderdissen

Lo sfondo naturale della Germania meridionale fa da cornice al ritorno di Lassie al cinema: dopo quasi 80 anni dalla prima trasposizione cinematografica del romanzo di Eric Knight e i diversi sequel, il regista tedesco Hanno Olderdissen riporta in auge la figura del leale collie in Lassie torna a casa, prodotto da Lucky Red e in sala dal 10 giugno 2021.
In questo adattamento del romanzo del 1940 traspare il sentimento del regista nei confronti della potenza e della bellezza della natura europea, differenziandolo dunque dall’ambientazione prettamente statunitense del film di Fred McLeod Wilcox.

I veri protagonisti sono i paesaggi

Lassie torna a casa Cinematographe.it

Foto: ©2019 TOM TRAMBOW Projekt

La maniacale aderenza a degli stilemi estetici basati su una fotografia meditata, lenta e indirizzata verso la restituzione della bellezza dei paesaggi naturali denota come il regista voglia concentrarsi sulla rappresentazione di una cornice estetica forte che possa supportare una storia ampiamente conosciuta. Nonostante qualche accorgimento per adattarla al contesto europeo e contemporaneo, la storia rimane molto simile a quella originale, dunque necessita di trovare una modalità differente per imporsi come nuovo adattamento di una narrazione già sentita.

Anche qui, infatti, ritroviamo la forte e leale collie Lassie che cerca di ritornare a casa dai suoi padroni, dopo essere stata affidata temporaneamente alle cure del conte Graf Von Sprengel per via dell’improvvisa perdita del lavoro del maestro vetraio Andreas che si vede costretto a trasferirsi in una casa più piccola dove non c’è posto per Lassie. Il piccolo Florian, affezionatissimo alla sua amica a quattro zampe cercherà insieme alla nipotina del conte, Priscilla, di ritrovare Lassie dopo aver saputo della sua fuga per via dei maltrattamenti subiti dal custode della tenuta di Sprengel, Hinz.

Lo spettatore è così proiettato nel peregrinare del collie, seguita da una macchina da presa stabile, che sembra quasi non voler descrivere l’azione diegetica, ma al contrario mostrare la bellezza dei paesaggi naturali attraverso campi lunghi e riprese panoramiche grandangolari.

Lassie torna a casa è un film adatto a tutta la famiglia

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Lassie torna a casa è un film di viaggio, in alcuni punti quasi un road movie in cui la protagonista a quattro zampe, nella sua fuga verso casa, sembra voler guidare lo spettatore alla scoperta dei paesaggi naturali della Germania.

La storia è molto pacata, dai toni melodrammatici, in cui si evince il pathos che lega i protagonisti umani a Lassie e alla mancanza che un animale può suscitare nella vita quotidiana, rappresentando un supporto morale e affettivo molto spesso irrinunciabile. Da questo punto di vista, il film è godibile sia dai più giovani, per cui è sicuramente pensato il film per via dei toni diegetici e attoriali non troppo sofisticati e approfonditi, ma anche dagli adulti, grazie ad una fotografia molto ricercata e una composizione visiva delle inquadrature meditata e omogenea.

La storia di per sé, infatti, è molto semplice e lineare, a tratti forse scontata per chi già conosce l’universo letterario e cinematografico di Lassie, ma la nota di merito di questa pellicola è sicuramente l’estetica calibrata, la composizione delle inquadrature basata su un formalismo naturalistico dell’immagine che potenzia ancora di più il carattere bucolico dell’ambientazione. I colori sono vibranti, l’accostamento cromatico e illuministico rende l’immagine nitida e ingloba i personaggi e la narrazione, rendendoli quasi dei subalterni alla bellezza della composizione naturalistica dell’immagine cinematografica.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 4
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2.5
Emozione - 3

2.9