Laura Pausini – Piacere di conoscerti: recensione del film Prime Video

La recensione di Laura Pausini - Piacere di conoscerti, il film targato Prime Video che permette alla cantante italiana di affrontare un viaggio introspettivo tra passato e presente.

In molti, chi più e chi meno, hanno approfittato degli ultimi due anni, trascorsi tra l’immobilità ed il procedere al rallentatore, per fare il bilancio della propria esistenza e magari prendere in mano la propria vita per darle una svolta netta, gettando dalla finestra cose, situazioni e persone che quel senso di immobilità lo avrebbero protratto ben oltre la fine dell’emergenza internazionale. In questo lasso di tempo, ad esempio, Laura Pausini ha avuto la possibilità di trascorrere molto tempo con se stessa ma non è rimasta certo con le mani in mano: quando il suo corpo era costretto a rimanere bloccato tra le mura di casa, a non fermarsi è stata la sua mente che, tramite l’inconscio di un sogno notturno, ha stuzzicato la sua voglia di condividere con gli altri un’immagine rimasta per 29 anni in un angolino della testa e del cuore, ovvero quello della Laura Pausini incapace di vincere il Festival di Sanremo nel 1993. Il trionfo sul palco dell’Ariston, risalente ormai a trent’anni fa, ha a dir poco stravolto la vita di quella giovane ragazza di Solarolo che, di fronte a Pippo Baudo, a stento riusciva a trattenere l’emozione e si lasciava andare ad un “GraSSie” saturo di spontaneità, rimasto nella storia della kermesse canora. Da quel momento, Laura Pausini non si è praticamente più fermata, diventando protagonista di una vita che, come lei stessa ammette oggi, è ben lontana dall’essere “normale”. L’esistenza di Laura Pausini è infatti stata e continua ad essere straordinaria, caratterizzata da fama e successi professionali e personali, ma ciò non esclude che anche la vita della Laura priva del titolo nel ’93 sarebbe potuta essere altrettanto dignitosa e ricca di soddisfazioni. E allora, anziché continuare a far vivere l’altra Laura esclusivamente nella propria testa, la cantante de La Solitudine ha pensato bene di collaborare con Prime Video per dare vita a Laura Pausini – Piacere di conoscerti, un’opera che ripercorre le principali tappe della sua carriera e che, parallelamente, racconta la storia della donna che sarebbe diventata se non avesse vinto Sanremo: una donna coraggiosa, indipendente e inarrestabile, proprio come la Laura “originale”.

Piacere di conoscerti, Laura Pausini

Laura Pausini - Piacere di conoscerti - Cinematographe.it

Dopo la serie dedicata ai Ferragnez e il documentario incentrato sulla vita e la carriera di Tiziano Ferro, Prime Video offre al pubblico l’opportunità di entrare nel mondo di un altro personaggio estremamente popolare, ovvero Laura Pausini. In questo caso parliamo di una donna che dagli anni ’90 ad oggi ha conquistato intere generazioni, diventando un punto di riferimento della musica italiana (ed internazionale) e rappresentando quasi “una di famiglia” per coloro che l’hanno vista crescere e con lei sono cresciuti. Il titolo del film è tanto semplice quanto esplicito: Laura Pausini non usa il plurale, poiché ciò che emerge sin da subito è il suo intento di rivolgersi ad ogni singola persona che avrà la voglia di scoprire il suo racconto audiovisivo. La cantante italiana vuole essere il mezzo tramite il quale chi guarda può fermarsi ed affrontare il suo stesso viaggio introspettivo, guardare al sé adolescente e dialogare con lui, chiedergli cosa ne è stato dei sogni che aveva quando magari la maggior preoccupazione era riuscire a falsificare la firma del proprio genitore per saltare la scuola oppure trovare il coraggio di farsi avanti con la tipa o il tipo di cui era innamorato. In fondo, anche se non sempre è semplice rendersene conto, quella versione di noi esiste ancora e probabilmente è giunto il momento di dargli qualche risposta, ponendoci domande tipo: siamo felici della strada che abbiamo intrapreso? Abbiamo fatto bene a scegliere questa strada e allontanarci da quella che avevamo in mente al principio? Un dialogo esistenziale ed emozionante che Laura Pausini intraprende con la Laura adolescente, interpretata da Cesara Zeka, e poi con l’altra Laura, quella del “What if…?”, interpretata proprio dalla cantante. Un modo per conoscere meglio se stessa e per presentarsi intimamente ai suoi fan ma anche a tutti coloro che non hanno mai approfondito la sua conoscenza, sia umana che artistica.

Tutto inizia con una scatola, ed è lì che bisogna tornare

Laura Pausini - Piacere di conoscerti - Cinematographe.it

Laura Pausini – Piacere di conoscerti inizia con le immagini di una bambina che apre una scatola e vi ripone gli oggetti ai quali si sente più legata e che più la rappresentano: si tratta di Laura Pausini, la cui voce fuori campo prende per mano gli spettatori e li conduce in un viaggio iniziato nel 1974 a Solarolo e che poi, tappa dopo tappa, l’ha condotta nell’olimpo della musica internazionale. Il racconto di Laura Pausini ha inizio e tra le pagine del suo diario troviamo innanzitutto l’ingenuità e l’inconsapevolezza che la caratterizzava all’epoca del piano bar con suo padre Fabrizio ma anche quando, poco dopo, arrivò la fatidica chiamata da Sanremo. In fondo non ci si può che emozionare vedendo quella ragazza, che sul palco dell’Ariston chiedeva timidamente un “bacino” a Pippo Baudo per ringraziarlo di un trionfo del quale però era lei stessa la principale artefice, diventare donna. A distanza di tempo, la sensazione è che in fondo Laura Pausini sia ancora quella ragazzina lì. Non importa il successo ottenuto, non importa il fatto che sia ormai una donna di quasi 48 anni con una figlia, non importa se ormai riesce a mangiarsi qualsiasi palco e quella timidezza di 30 anni fa sembra solo un lontano ricordo: è palese che, se fosse per lei, chiederebbe ancora oggi di poter dare quel “bacino” ad ogni singola persona che ha fatto sì che diventasse ciò che è, per ringraziare loro e chi, più in alto di noi, ha disegnato il suo fortunato destino. La verità, però, è che Laura Pausini dovrebbe dire grazie soprattutto a se stessa perché, come canta una sua collega, il talento è un dono importante ma rimane solo una bella promessa se non entrano in gioco anche l’impegno e la coerenza: probabilmente questo docufilm rappresenta il modo migliore per raggiungere tale consapevolezza e quindi per smetterla di sentirsi in colpa per ciò che ha ottenuto.

Laura Pausini, un docufilm per chiederci chi saremmo potuti essere e chi possiamo ancora diventare

Laura Pausini - Piacere di conoscerti - Cinematographe.it

La regia di Ivan Cotroneo permette di immergersi al meglio nel viaggio narrato in Laura Pausini – Piacere di conoscerti: viene quasi il mal di testa a riguardare ogni singolo successo inanellato dall’artista romagnola, la cui voce fuori campo si spezza quando si tratta di ringraziare i fan che non l’hanno mai abbandonata. Chi è nato tra gli anni ’80 e ’90 ha avuto l’occasione di crescere insieme a lei e con lei condividere le tappe che caratterizzano la vita di ogni essere umano: dagli “strani amori” dell’adolescenza alla voglia di disegnare la “geografia del proprio cammino” a cavallo dei trent’anni, fino alla voglia di genitorialità cantata in Celeste. Nel mezzo, successi ma anche sconfitte, che Laura Pausini sottolinea essere più importanti delle vittorie, mostrando come anche il sold out nella propria trattoria possa essere equiparato al tutto esaurito in uno stadio. E poi le inevitabili perdite, persone che hanno incrociato il nostro cammino e che oggi non ci sono più: Laura Pausini ha fatto da colonna sonora anche a quei momenti delicati, con le intense Invece no e Ti dico ciao. E poi non sono mancati brani finalizzati a trasmettere messaggi sociali: da Sorella Terra, per la salvaguardia dell’ambiente, a Il mondo che vorrei, con l’utopistico ed eterno desiderio di porre fine alle sofferenze nel mondo.

Attraverso le sue canzoni, dunque, ha dato consigli come fanno le amiche, e con questo docufilm è come se volesse dare il consiglio più importante, dicendo: prendetevi del tempo per voi stessi, per confrontarvi con ciò che siete, con ciò che avreste potuto essere, comprendendo così chi e cosa potete ancora essere in futuro, magari anche riprendendo in mano quei piani B e quei sogni rimasti chiusi per troppo tempo in una scatola nella quale non bisognerebbe mai smettere di frugare.