Le ladre: recensione del film Netflix di e con Mélanie Laurent
La recensione della trasposizione della graphic novel La grande odalisca, diretta e interpretata da Mélanie Laurent con Adèle Exarchopoulos e Isabelle Adjani nel cast. Su Netflix dal 1° novembre 2023.
Il grande pubblico la ricorderà di certo per la Shoshanna di Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino, ma Mélanie Laurent oltre ad essere una delle attrici più apprezzate del panorama francese e internazionale ha già all’attivo un discreto numero di performance da regista, sei per la precisione se restringiamo il campo ai lungometraggi di fiction. L’ultimo in ordine di tempo a portare la sua firma e a vederla impegnata sia dietro che davanti la macchina da presa risponde al titolo di Le ladre, trasposizione cinematografica della graphic novel La grande odalisca (2012), scritta dalla coppia Florent Ruppert/Jérôme Mulot ed illustrata da Bastien Vivès, disponibile in streaming su Netflix a partire dal 1° novembre 2023.
L’oggetto del desiderio delle protagoniste di Le ladre è il famoso dipinto La grande odalisca di Jean-Auguste-Dominique Ingres
Per chi non avesse avuto precedenti contatti con la matrice originale, la storia racconta di una ladra professionista che, stanca da una vita sempre in fuga, decide di ritirarsi dal mondo del crimine ma non prima di aver messo a segno un ultimo sulla carta facile colpo con la sua complice di sempre e una nuova ed esuberante autista. Il prezzo per la libertà e per stralciare una volta per tutte il contratto che le lega a una spietata boss è un iconico dipinto, vale a dire La grande odalisca, realizzato nel 1814 da Jean-Auguste-Dominique Ingres e custodito per l’occasione in una galleria d’arte della Corsica.
Lo spettatore si troverà nel corso della visione a provare quella fastidiosa sensazione di déjà-vu causata dalla mancanza assoluta di originalità
L’attrice, regista e cantante parigina porta sullo schermo un materiale che non è farina del suo sacco, al quale però prova con tutta se stessa e i discreti mezzi a disposizione a fare suo. Impresa ardua, questa, che in quanto tale si conclude suo e nostro malgrado con un buco nell’acqua vista la scelta degli sceneggiatori Christophe Deslandes e Cédric Anger di non tradire lo spirito del fumetto. Se il finale è pressoché scontato vista la mancanza di originalità del plot ereditato, tutto ciò che lo procede non è da meno con degli sviluppi, delle dinamiche e delle situazioni che oltre ad essere già visti, risultano di facilissima lettura e ampiamente codificati da un fruitore che si troverà nel corso della visione a provare quella fastidiosa sensazione di déjà-vu. Demerito del materiale di partenza, ma anche di coloro che in fase di riscrittura, per non tradire troppo la fonte a sua volta già clone europeo del manga cult Occhi di gatto di Hojo Tsukasa, hanno preferito assecondarla e non personalizzarla con delle pennellate proprie. Definito e liquidato in maniera piuttosto frettoloso come un Mission: Impossible al femminile con delle abili ladre al posto di agenti dei servizi segreti super addestrati, il film si presenta piuttosto come un incrocio tra il Lupin transalpino di Netflix e i lungometraggi da rispedire al mittente ispirati alle Charlie’s Angels e Ocean’s 8. Proprio a quest’ultimi Le ladre assomiglia in maniera tale da provocare nella platea di turno la medesima reazione di repulsione. In tal senso, tutto quello che aveva infastidito della trilogia cinematografica nata dalle ceneri del celebre telefilm o dalla versione in rosa della saga di Ocean lo ritroviamo all’ennesima potenza anche in questo prodotto made in Francia.
Le ladre è un’action-comedy vestita da heist movie che concede allo spettatore solo qualche scena d’azione degna di nota
Ecco allora che la Laurent si limita a trasporre e a mettere in quadro un’action-comedy vestita all’occorrenza da heist movie che concede allo spettatore solo qualche boccata di ossigeno quando dalle parole si passa ai fatti (vedi l’inseguimento con i droni dell’incipit o la fuga in moto tra le strade di Bastia). Il resto è un tentativo di coniugare azione, sete di libertà e humour, in un mood che varia continuamente tra dramma e commedia senza eccellere in nessuno dei due. E a farne le spese non sono solo gli abbonati alla piattaforma a stelle e strisce, ma anche chi vi ha preso parte, a cominciare dai nomi altisonanti presenti nel cast: dalla stessa Laurent per finire con Adèle Exarchopoulos e Isabelle Adjani.
Le ladre: valutazione e conclusione
Mélanie Laurent torna dietro e davanti la macchina da presa per dirigere e interpretare una trascurabilissima trasposizione cinematografica della graphic novel La grande odalisca. Dal fumetto del 2012 il film eredita la mancanza di originalità, che sullo schermo viene ulteriormente amplificata a causa di un risultato che salvo qualche scena d’azione degna di nota non vale il prezzo del canone mensile della piattaforma a stelle e strisce. Il risultato è un’action-comedy vestita all’occorrenza da heist movie del quale sinceramente non sentivamo per nulla la necessità. A farne le spese sono la stessa regista, che dal canto suo prova a fare di tutto per mantenere a galla un’operazione che riesce persino a far fare brutta figura ad attrici del calibro di Adèle Exarchopoulos e Isabelle Adjani.